Inzaghi: «Uomo a terra? L’Inter non si ferma più»
«Ho parlato con la squadra: continueremo a giocare Contro la Juve vale molto più dei tre punti in palio»
Ripensando a quanto accaduto contro la Lazio l’allenatore nerazzurro mette in chiaro cosa accadrà d’ora in avanti
Non è una gara come tutte le altre. Inter-Juve non lo sarà mai, al di là dei risvolti di classifica. Lo sa anche Inzaghi, alla prima sfida con i bianconeri da allenatore nerazzurro. Li ha già battuti 4 volte. E’ vero, in un totale di 14 incroci con la sua Lazio. Ma, in due occasioni, il successo è valso la Supercoppa. In questo senso, Simone è un tecnico che sa come fare male alla Signora. Riuscirci sulla panchina interista, però, avrebbe un sapore diverso, particolare. Tanto più che darebbe consistenza al ribaltamento di forze costruito l’anno scorso: prima con il netto successo a San Siro in campionato e poi con la conquista dello scudetto.
SPINTA IN PIÙ. L’attualità, però, racconta che, dopo 8 giornate, entrambe le squadre sono attardate in classifica. Perdere, insomma, complicherebbe maledettamente la vita. Mentre vincere darebbe «una spinta in più, ben oltre i 3 punti in palio», sottolinea Inzaghi. Come già evidenziato, l’anno scorso, battere i bianconeri dette una svolta alla stagione nerazzurra. Dopo quel 2-0, infatti, gli uomini di Conte non si fermarono più. «Anche stavolta potrebbe essere una svolta – insiste il tecnico piacentino -. La Juve è una rivale storica e tutti siamo consci del valore della gara. Dovremo essere bravi a farla nostra, esprimendo il nostro calcio e cercando di essere equilibrati. Servirà una grandissima attenzione, perché i nostri avversari vengono da buonissimi risultati e ormai hanno recuperato tutti».
NO ALLE PROVOCAZIONI. Molto attento nel scegliere le parole, Inzaghi evita di farsi trascinare nel gioco delle provocazioni. Così, se Allegri, dall’altra parte, sostiene che l’Inter sia ancora la favorita per lo scudetto, Simone replica così: «Mi fa piacere che lui faccia questo tipo di considerazioni. E’ un allenatore che stimo tanto. Ma, per conto mio, potrei dire la stessa cosa anche di Napoli, Milan, Juve, Roma e Lazio. Sarà un torneo molto avvincente e l’Inter vuole essere protagonista». Ignorato o quasi anche Bonuci, che aveva dichiarato come lo scudetto nerazzurro fosse stato più demerito bianconero che merito nerazzurro. «Non ho sentito né letto nulla. Mi sono concentrato soltanto nel vedere gare e filmati della Juve».
GIOCARE SEMPRE. Del resto, l’Inter deve dare un segnale dopo aver rimediato solo un pareggio con l’Atalanta e due sconfitte con Real Madrid e Lazio, nei tre big-match disputati finora. «Ma io sono soddisfatto di come la squadra ha tenuto il campo – ribatte Izaghi -. Anche quando abbiamo perso, abbiamo sempre giocato bene, meritando un risultato diverso. Il cammino finora è buono. Anche se la sconfitta con la Lazio ha rallentato la nostra corsa. Ma il gruppo è consapevole che bisogna sempre migliorare e fare in modo di essere squadra in ogni momento della partita». Il primo step sarà quello di evitare le ripartenze come con lo Sheriff. «Con i moldavi, abbiamo perso un po’ di equilibrio per generosità, attaccavamo on tanti uomini. In questi giorni, però, ci abbiamo lavorato». Di sicuro, rispetto a certe abitudini, ci sarà un cambio: «Abbiamo parlato tra di noi, decidendo che, dopo l’episodio dell’Olimpico, non ci fermeremo più con un avversario a terra».
«Siamo consapevoli del valore di questa gara e siamo pronti a farla nostra»