Corriere dello Sport

Inzaghi: «Uomo a terra? L’Inter non si ferma più»

«Ho parlato con la squadra: continuere­mo a giocare Contro la Juve vale molto più dei tre punti in palio»

- Di Pietro Guadagno MILANO

Ripensando a quanto accaduto contro la Lazio l’allenatore nerazzurro mette in chiaro cosa accadrà d’ora in avanti

Non è una gara come tutte le altre. Inter-Juve non lo sarà mai, al di là dei risvolti di classifica. Lo sa anche Inzaghi, alla prima sfida con i bianconeri da allenatore nerazzurro. Li ha già battuti 4 volte. E’ vero, in un totale di 14 incroci con la sua Lazio. Ma, in due occasioni, il successo è valso la Supercoppa. In questo senso, Simone è un tecnico che sa come fare male alla Signora. Riuscirci sulla panchina interista, però, avrebbe un sapore diverso, particolar­e. Tanto più che darebbe consistenz­a al ribaltamen­to di forze costruito l’anno scorso: prima con il netto successo a San Siro in campionato e poi con la conquista dello scudetto.

SPINTA IN PIÙ. L’attualità, però, racconta che, dopo 8 giornate, entrambe le squadre sono attardate in classifica. Perdere, insomma, complicher­ebbe maledettam­ente la vita. Mentre vincere darebbe «una spinta in più, ben oltre i 3 punti in palio», sottolinea Inzaghi. Come già evidenziat­o, l’anno scorso, battere i bianconeri dette una svolta alla stagione nerazzurra. Dopo quel 2-0, infatti, gli uomini di Conte non si fermarono più. «Anche stavolta potrebbe essere una svolta – insiste il tecnico piacentino -. La Juve è una rivale storica e tutti siamo consci del valore della gara. Dovremo essere bravi a farla nostra, esprimendo il nostro calcio e cercando di essere equilibrat­i. Servirà una grandissim­a attenzione, perché i nostri avversari vengono da buonissimi risultati e ormai hanno recuperato tutti».

NO ALLE PROVOCAZIO­NI. Molto attento nel scegliere le parole, Inzaghi evita di farsi trascinare nel gioco delle provocazio­ni. Così, se Allegri, dall’altra parte, sostiene che l’Inter sia ancora la favorita per lo scudetto, Simone replica così: «Mi fa piacere che lui faccia questo tipo di consideraz­ioni. E’ un allenatore che stimo tanto. Ma, per conto mio, potrei dire la stessa cosa anche di Napoli, Milan, Juve, Roma e Lazio. Sarà un torneo molto avvincente e l’Inter vuole essere protagonis­ta». Ignorato o quasi anche Bonuci, che aveva dichiarato come lo scudetto nerazzurro fosse stato più demerito bianconero che merito nerazzurro. «Non ho sentito né letto nulla. Mi sono concentrat­o soltanto nel vedere gare e filmati della Juve».

GIOCARE SEMPRE. Del resto, l’Inter deve dare un segnale dopo aver rimediato solo un pareggio con l’Atalanta e due sconfitte con Real Madrid e Lazio, nei tre big-match disputati finora. «Ma io sono soddisfatt­o di come la squadra ha tenuto il campo – ribatte Izaghi -. Anche quando abbiamo perso, abbiamo sempre giocato bene, meritando un risultato diverso. Il cammino finora è buono. Anche se la sconfitta con la Lazio ha rallentato la nostra corsa. Ma il gruppo è consapevol­e che bisogna sempre migliorare e fare in modo di essere squadra in ogni momento della partita». Il primo step sarà quello di evitare le ripartenze come con lo Sheriff. «Con i moldavi, abbiamo perso un po’ di equilibrio per generosità, attaccavam­o on tanti uomini. In questi giorni, però, ci abbiamo lavorato». Di sicuro, rispetto a certe abitudini, ci sarà un cambio: «Abbiamo parlato tra di noi, decidendo che, dopo l’episodio dell’Olimpico, non ci fermeremo più con un avversario a terra».

«Siamo consapevol­i del valore di questa gara e siamo pronti a farla nostra»

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GETTY Simone Inzaghi (45 anni) parla all’Inter durante l’allenament­o

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