Allegri nasconde la Juve «Nerazzurri favoriti»
Il tecnico bianconero scarica la tensione dai suoi indicando l’Inter come la squadra da battere Però chiede il massimo «Non è una sfida decisiva, noi puntiamo ad essere lassù a marzo Nella ricerca della continuità servirà sfruttare tutte le occasioni»
Obiettivo Settebello. La Juve vuole dare un senso ancora più compiuto alla rinascita e mettere il punto esclamativo sul suo ritorno ad alti livelli nella notte che, come la storia insegna, non è mai come tutte le altre. San Siro torna a splendere e a bollire di passione per il derby d’Italia e allora non c’è occasione migliore per i bianconeri per fare un passo ulteriore verso le zone di classifica tradizionalmente abitate. La Signora ha cambiato passo, dopo l’inizio choc di stagione, e ha messo in fila sei successi consecutivi tra campionato e Champions League. In Europa, addirittura, la qualificazione agli ottavi è già in ghiaccio e il percorso netto fin qui compiuto consente di concentrarsi sulla rimonta scudetto. Che passa, inevitabilmente, dal bivio Inter. «Non sarà una partita decisiva - assicura Massimiliano Allegri -, perchè ce ne sono ancora tante da giocare e c’è tempo per recuperare. E’ impossibile che si vinca o si perda un campionato per una partita. Piuttosto bisogna cercare di dare continuità e di fare una bella prova. Un risultato positivo ci permetterebbe di fare un salto in avanti e di allungare la striscia positiva; ai fini della classifica era molto più decisiva quella con la Roma». Lo scenario è diverso, quindi, secondo l’allenatore bianconero, rispetto ad un mese fa, alla vigilia della sfida con il Milan, quando Max sottolineò che i rossoneri avrebbero potuto infliggere il colpo del ko alla Juve, pur essendo ancora all’alba del campionato.
KILLER. Lo snodo, in ogni caso, è ugualmente fondamentale e quindi Allegri rilancia alla ricerca della settima meraviglia: «Dobbiamo essere dei killer». Tradotto: sfruttare al massimo ogni opportunità, proprio come appena fatto a San Pietroburgo, con Kulusevski che ha regalato tre punti fondamentali in una serata non scintillante. «Servirà - aggiunge l’allenatore - grande attenzione difensiva, bisognerà giocare bene tecnicamente e al tempo stesso battagliare sul piano fisico, essere lucidi ed essere dei killer quando avremo la palla. L’Inter è ancora la squadra più forte ed è la favorita per lo scudetto ma le stagioni si decidono da marzo e noi dovremo esserci. Poi, alla sosta di novembre, vedremo quanto avremo rosicchiato e valuteremo il prossimo step». Di buono, dalla Russia, Max si è portato via, oltre al risultato, l’incisività dei cambi: «Chi entra, deve farlo con la testa giusta, aiutare la squadra e mettersi a disposizione. Ora, con cinque sostituzioni, le partite cambiano al 70’». A San Pietroburgo, però, si è visto ancora ciò che Allegri non vuole vedere, gli errori tecnici: «Non è che la Juve vada in difficoltà quando deve fare la partita; il fatto è che sbagliamo alcune cose che non dovremmo sbagliare. Il calcio è molto semplice: bisogna smarcarsi, stoppare bene la palla e passarla altrettanto bene. Per cui bisogna essere sempre ben concentrati. In allenamento lavoriamo per non sbagliare neanche una palla, anche se ovviamente è impossibile farlo. Però dobbiamo evitare errori che non vanno fatti». Così da cavalcare l’onda del periodo positivo per allungarlo il più possibile. «Ci saranno quasi 60 mila spettatori, sarà una bella serata e cercheremo di farla diventare ancora più bella per noi cercando di fare risultato - rileva il tecnico -. Dopo due anni, per me sarà emozionante perché si allena e si gioca per questo tipo di sfide, che sono belle da vivere e che hanno il vantaggio che si preparano da sole». Nel biennio lontano dal calcio, Max avrebbe potuto anche sedersi sulla panchina interista: «E’ passata tanta acqua sotto ai ponti, mi hanno accostato a tante squadre. Ho fatto la scelta di tornare alla Juventus e sono molto felice di questo». E adesso cerca il Settebello.