Corriere dello Sport

Inter, nuove regole per subire meno gol

I nerazzurri hanno incassato almeno una rete in 9 gare Coperture preventive da affinare e un centrocamp­o più attento: Inzaghi vuole blindare la difesa

- Di Pietro Guadagno MILANO

Porta inviolata con il Genoa, alla prima giornata di campionato. Clean sheet in casa dello Shakthar Donetsk, al secondo match di Champions. Per il resto, nelle altre 9 uscite stagionali, l’Inter ha sempre incassato almeno un gol, con il picco di 3, registrato proprio contro la Lazio. Ma non si tratta solo di reti concesse, in aggiunta ci sono troppe conclusion­i, ripartenze o più in generali situazioni pericolose lasciate all’avversario di turno. E’ uno dei problemi da risolvere per Inzaghi, che non si è nascosto: anzi, l’ha denunciato giusto martedì dopo il primo successo europeo con lo Sheriff. Anche in quel frangente, infatti, le ripartenze dei moldavi avevano rischiato di fare danni. Immediato il pensiero al match di questa sera con la Juventus, visto che, proprio su una difesa blindata e contropied­e, Allegri ha costruito la risalita della sua squadra. Inzaghi ha garantito che, in questi giorni, alla Pinetina ha lavorato anche su questo aspetto.

PROFONDITÀ. Tanto per cominciare, Bastoni dovrebbe riprendere il suo posto nel terzetto difensivo. Il resto lo farà l’atteggiame­nto in campo. Volendo sintetizza­re: chi aspetterà chi? L’Inter contiana si era cementata proprio sulla ripresa, potendo poi sfruttare il gioco in profondità di Lukaku e Hakimi. Ma ora quei due non ci sono più. E, in particolar­e, in attacco, non c’è più un elemento come il belga, devastante in campo aperto. C’è Dzeko al suo posto, efficaciss­imo davanti alla porta avversaria, ma anche portato ad accorciare e ad appoggiare la manovra. Tutta la squadra, quindi, deve stare più alta per sviluppare un gioco più palleggiat­o e di possesso. La conseguenz­a, però, è avere tanto spazio dietro la linea difensiva. Insomma, i rischi sono quasi obbligati. Per ridurli al minimo occorre affinare le coperture preventive e avere un centrocamp­o più attento in fase di non possesso.

CORREA OUT. Toccherà a Brozovic e Barella pensarci, oltre a uno tra Calhanoglu e Vidal. Il turco è recuperato, ma il cileno è reduce da un’ottima partita contro lo Sheriff. Da capire se Inzaghi privileger­à, appunto, palleggio e possesso, oppure se preferirà una mediana di maggior nerbo. Da considerar­e anche la variabile calci piazzati. Per l’Inter sono un’arma micidiale. In Champions, 2 delle 3 rifilate allo Sheriff sono arrivate proprio da calcio d’angolo. In campionato, Skriniar, due volte, e Dezko hanno colpito sempre da corner, mentre Dimarco ha fatto centro direttamen­te su punizione. Difficile, ma non da escludere, che in campo non ci sia nemmeno uno tra Calhanoglu e il mancino cresciuto nel vivaio nerazzurro. Peraltro, Inzaghi dovrà pure fare a meno di Correa, ancora alle prese con il guaio muscolare che l’aveva fermato pure in nazionale. Per l’ex-Lazio, quindi, niente Juve, nella prospettiv­a di essere abile e arruolabil­e mercoledì con l’Empoli.

Brozovic, Barella e uno fra Calhanoglu e Vidal: dovranno pensarci loro

DICEMBRE O GENNAIO. Mentre il ct Mancini sarà in tribuna in un San Siro sold out, Steven Zhang seguirà la gara in tv nella notte cinese dalla sua casa di Nanchino, insieme ad amici e collaborat­ori. Sarà collegato a distanza anche giovedì, in occasione dell’Assemblea dei soci. Il suo desiderio, però, sarebbe quello di fare un blitz a Milano tra dicembre (ci sarà la sfida di Champions con il Real magari decisiva) o gennaio. Il vero ostacolo sono i protocolli cinesi, che impongono di fatto un mese di quarantena al rientro nel paese. Seppur sempre più coinvolto nella gestione di Suning, Zhang jr. è quotidiana­mente in contatto con la dirigenza per seguire le vicende del club.

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ANSA Stefan De Vriji, 29 anni, uno dei tre centrali di difesa in campo stasera
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