Corriere dello Sport

Mou: Chi c’era prima ha lasciato un disastro

«Sono andati via e ridono, con le tasche piene Non sono uno stronzo, io rispetto i Friedkin»

- Di Roberto Maida ROMA

Alla vigilia della partita con il Napoli il tecnico si scaglia contro la gestione passata: «Qui dobbiamo ripulire tutto»

All’ora dell’aperitivo, José Mourinho non ha tanta voglia di spritz. Se avesse due olive davanti, più che snocciolar­le le lancerebbe contro qualcuno. Beve un sorso d’acqua, si sistema dietro alla scrivania, e poi completa l’opera di demolizion­e cominciata in Norvegia. Stavolta non contro la squadra, o meglio la squadra «che non giocherebb­e neppure in Serie B», ma contro chi ha lasciato la Roma ai Friedkin. Non nomina nessuno. Ma è facile intuire che i destinatar­i siano alcuni personaggi che gravitavan­o nell’orbita di James Pallotta: «C’è gente che ride di ciò che ha fatto con la Roma. Ride con le tasche piene di soldi. Commission­i, doppie commission­i e poi via da Trigoria. Li cerchi e hanno cambiato numero. I Friedkin e Tiago Pinto hanno trovato tanta merda e hanno speso soldi per pulirla. Solo così si possono creare le condizioni per i successi futuri. Ma serve tempo. Lo sappiamo. E chi pensa che io sia arrabbiato con i Friedkin sbaglia. Mourinho non è uno stronzo e rispetta i Friedkin. Se ha accettato questo lavoro è perché capisce la situazione. Poi è ovvio, sono un allenatore, vorrei due giocatori per ruolo e la possibilit­à di fare cinque cambi al sessantesi­mo minuto tutte le volte. In certe posizioni, non li ho, è giusto ammetterlo. Ma riconosco che la proprietà stia facendo degli sforzi incredibil­i».

ERRORI. Vorrebbe parlare di Roma-Napoli «e del mio amico Spalletton­e» ma non può non tornare sul duro sfogo di Bodo e sulla tremenda sconfitta: «Quello che è successo non si cancella. Nemmeno se vinciamo questa partita. Anzi già vi dico che al ritorno giocheremo con i titolari e penso che andremo molto avanti in Conference League. Ho sbagliato io a cambiare completame­nte squadra: in Ucraina avevo fatto un turnover più ragionato che aveva funzionato. Purtroppo ho una piccola cicatrice emotiva che mi ha fatto scegliere: quando sono arrivato alla Roma ho trovato un record di infortuni che mi ha spaventato. Ho preferito non rischiare. Ed è andata malissimo». Per chiosare parafrasa una vecchia massima di Vujadin Boskov: «Meglio perdere una volta 6-1 che sei volte 1-0. Ma certo non dimentiche­rò quella serata che rimane nella storia della Roma. E nella mia».

«Saluterò volentieri Spalletti. E anche il Napoli dovrà preoccupar­si di noi»

L’AMBIENTE. Contro il Napoli c’è un’occasione di riscatto ma anche un crocevia fondamenta­le per i tifosi, che finora hanno accompagna­to la Roma con grande entusiasmo. Un’eventuale sconfitta come verrebbe presa? Mourinho sorride: «Non penso a un risultato negativo. Penso che si affrontino due squadre forti con due grandi allenatori. Ci preoccuper­emo di loro così come Spalletti si preoccuper­à di noi. Saluterò volentieri Luciano, è un amico: ridiamo spesso insieme». Sarà un altro scontro diretto, nota dolente degli anni di Fonseca: «Per me c’è solo un complesso. Veniamo da un sesto (in realtà quinto, ndr) e un settimo posto. È limitativo ragionare su altri piani. A me piace giocare le grandi partite ma se le perdo tutte e raggiungia­mo gli obiettivi sono contento».

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GETTY IMAGES Josè Mourinho vuole cancellare il ko in Europa Sotto, Mkhitaryan

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