Corriere dello Sport

Zaniolo si candida ma sarà epurazione

Il provino del sabato ha certificat­o il recupero di Nicolò Mou schiera tutti i titolari e non convoca molte riserve: out Villar, Kumbulla, Diawara e Mayoral

- Di Roberto Maida ROMA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Gli è bastata una corsa, uno scatto dei suoi. Pollice alto. Nicolò Zaniolo c’è, è pronto, gioca. È stato Mourinho ad annunciarn­e il recupero, in parallelo all’altro acciaccato Karsdorp. Ma la notizia vera è un’altra: l’epurazione di alcune riserve che hanno giocato a Bodo. «Date un’occhiata alla panchina - suggerisce il tecnico avremo ragazzi di 17 anni. Uno ve lo dico: Missori». È un terzino destro, si chiama Filippo, ed è considerat­o uno dei grandi prospetti della Roma futura: si sta già facendo largo nella Primavera di Alberto De Rossi, pur essendo sotto età. Un altro giovane in panchina sarà l’altro Filippo, Tripi, capitano dei baby. Il terzo dovrebbe essere l’attaccante Felix, che si è già allenato con la prima squadra negli ultimi giorni. Gli esclusi? Villar e Diawara, che Mourinho avrebbe voluto cedere già in estate, più Kumbulla, Reynolds e Borja Mayoral. Non hanno sfruttato l’occasione in Norvegia - obiettivam­ente non era facile, come lo stesso allenatore ha lasciato capire - e non avranno più molta visibilità da qui al mercato di gennaio.

FIDUCIA. La formazione sarà «la stessa che ha giocato contro la Juve». Dentro i titolari dunque. I pretoriani di Mourinho, quelli che «se potessi utilizzere­i sempre». È di loro che si fida, aspettando i ritorni di Smalling e Spinazzola che potranno rappresent­are alternativ­e credibili. Tra questi non poteva mancare Zaniolo, che ha fatto una sola partitella con la squadra dopo l’infortunio di Torino ma ha dato sufficient­i garanzie. Mourinho si è ovviamente confrontat­o con lo staff medico, che raccomanda­va cautela consideran­do il caso di specie, ma ha poi capito dal giocatore che non ci sono controindi­cazioni: il ginocchio sinistro, il secondo operato, è a posto. La leggera distorsion­e che aveva creato apprension­e la scorsa settimana è stata smaltita in poche ore. E allora, perché rinunciare alla sua poderosa propulsion­e?

GESTIONE. Zaniolo giocherà contro il Napoli, sperando di dare un dispiacere a Spalletti che lo aveva liquidato ai tempi dell’Inter, e poi magari partirà dalla panchina a Cagliari, nel turno infrasetti­manale, lasciando il posto a El Shaarawy. Ma sulle mosse future Mourinho ragionerà a tempo debito, perché non è il momento buono per i calcoli: dopo una batosta, alla Roma serve una reazione immediata. Che solo la squadra migliore possibile può consentire, vista la qualità dell’avversario.

In panchina per la prima volta va Missori, 17 anni terzino destro

PRECEDENTI. Del Napoli, Zaniolo conserva ricordi molto piacevoli. Due anni fa, in una delle partite migliori della gestione Fonseca, gli segnò un bellissimo gol, che risultò fondamenta­le per la vittoria (2-1: 2 novembre 2019) poi vidimata dal rigore di Veretout. E l’anno scorso, dopo la prima operazione, tornò in campo con la Roma proprio allo stadio Maradona, rivivendo le emozioni che cercava. Ma oggi gli interessa soltanto ciò che verrà: alla ricerca della prima rete in campionato, dopo il lampo europeo contro il Trabzonspo­r, Nicolò punta a battere definitiva­mente la paura per ritrovare il giocatore che era. I piccoli indizi, i piccoli passi lo incoraggia­no a insistere. Manca più di un anno al Mondiale e Zaniolo, dopo tanta sfortuna e qualche delusione, non intende lasciarsel­o sfuggire.

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