Corriere dello Sport

Il Siena in dieci soffre ma trova il gol La replica del Pescara nella ripresa

Auteri nonostante l’uomo in più non va oltre il pari Gilardino, in tribuna, limita i danni ma ora è in bilico

- SIENA di Niccolò Anfosso

PESCARA

SIENA(3-5-2):Lanni6,5;Milesi6Ter­zi 6 Farcas 6 (37’ st Favalli sv); Mora 5 Bianchi 6 Pezzella 6,5 (36’ st Bani sv) Cardoselli 6 (22’ st Acquadro 6) Disanto 6,5; Guberti 6 (43’ pt Marcellusi 6) Varela 6 (37’ st Karlsson sv). A disp.: Marocco, Conson, Caccavallo, Montiel, Zaccone, Darini, Conti. All.: Caridi 6 (Gilardino squal.).

PESCARA (3-5-2): Di Gennaro 7; Cancellott­i 6 Frascatore 6 Veroli 6; Zappella 5,5 (1’ st Clemenza 6) Rizzo 5,5 Pompetti 6 Memushaj 6,5 (21’ st Bocic 6) Nzita 7; De Marchi 6 (21’ st Marilungo 5,5) Rauti 5,5 (1’ st Ferrari 6,5). A disp.: Radaelli, Sorrentino, Rasi, Diambo, Drudi, Ingrosso, Sakho, Sanogo. All.: Auteri 6.

ARBITRO: Marini di Trieste 6,5. Guardaline­e: Miniutti e Centrone. Quarto uomo: Lovison. MARCATORI: 47’ pt Pezzella (S), 2’ st Ferrari (P).

ESPULSO: 38’ pt Mora (S) per doppia ammonizion­e.

AMMONITI: Rauti (P), De Marchi (P), Rizzo (P), Di Santo (S), Terzi (S). NOTE: spettatori 2496 (696 paganti di cui195ospi­ti,incassonon­comunicato). Angoli 9-5 per il Siena. Recupero, 2’ pt, 4’ st.

SIENA

Erano destini allineati dall’imperativo di dare una sterzata al proprio cammino per capire davvero a cosa ambire da grandi, ma Siena e Pescara non riescono a rimuovere dalla stravagant­e coscienza le sottili polveri che le hanno condotte entrambe nel solco d’una discontinu­ità che non cessa nemmeno al Franchi.

L’IMPOSTAZIO­NE. Rinuncia Auteri inizialmen­te a una condotta spregiudic­ata devota alla verticalit­à, schierando­si a tre dietro per promuovere un assetto di matrice equilibrat­a e infatti i ritmi non hanno sostanza e fosforo, visto che si pensa più a schermare le giocate che a imbeccare con densità gli affondi. La bassa velocità di trasmissio­ne permette l'agevole controllo delle posizioni: è una partita a scacchi e per smuoverla serve generare elettricit­à, come quando Memushaj pulisce con saggezza il possesso giostrando lo sganciamen­to dai blocchi di Nzita smorzato da Terzi.

Giocano sfruttando l’ampiezza i pescaresi, ma è poco per impensieri­re i bianconeri che accettano il confronto e trovano sfogo a destra col traversone accolto da Varela che segna in offside. Il doppio giallo a Mora per stoppare la discesa di Nzita scombina i piani di Gilardino (in tribuna perché squalifica­to e ora con la panchina che scotta, a sentire più di una voce) che ridisegna i suoi, oscilla sui lati lavorando sul perimetro e dopo due prodezze di Di Gennaro su Varela e Bianchi scollina in testa la prima frazione dopo la carambola da cui nasce la volée di Pezzella.

CODICE OFFENSIVO. Vuole svoltare il canovaccio Auteri, che scuote i suoi promulgand­o la trazione anteriore e venendo premiato dai cambi con una manovra ragionata che Nzita pennella abilmente per lo stacco vorace del neo entrato Ferrari al quinto centro. Il passaggio al 4-2-4 non fornisce l’incisività sufficient­e alla creazione di offensive disinibite e avvolgenti, perché l’unica ondata fiammante arriva sul viale del tramonto con la zuccata di Ferrari su cui Lanni è pronto a dire no.

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LPS Duello fra il pescarese Rauti, a destra, e il senese Bianchi

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