Il Siena in dieci soffre ma trova il gol La replica del Pescara nella ripresa
Auteri nonostante l’uomo in più non va oltre il pari Gilardino, in tribuna, limita i danni ma ora è in bilico
PESCARA
SIENA(3-5-2):Lanni6,5;Milesi6Terzi 6 Farcas 6 (37’ st Favalli sv); Mora 5 Bianchi 6 Pezzella 6,5 (36’ st Bani sv) Cardoselli 6 (22’ st Acquadro 6) Disanto 6,5; Guberti 6 (43’ pt Marcellusi 6) Varela 6 (37’ st Karlsson sv). A disp.: Marocco, Conson, Caccavallo, Montiel, Zaccone, Darini, Conti. All.: Caridi 6 (Gilardino squal.).
PESCARA (3-5-2): Di Gennaro 7; Cancellotti 6 Frascatore 6 Veroli 6; Zappella 5,5 (1’ st Clemenza 6) Rizzo 5,5 Pompetti 6 Memushaj 6,5 (21’ st Bocic 6) Nzita 7; De Marchi 6 (21’ st Marilungo 5,5) Rauti 5,5 (1’ st Ferrari 6,5). A disp.: Radaelli, Sorrentino, Rasi, Diambo, Drudi, Ingrosso, Sakho, Sanogo. All.: Auteri 6.
ARBITRO: Marini di Trieste 6,5. Guardalinee: Miniutti e Centrone. Quarto uomo: Lovison. MARCATORI: 47’ pt Pezzella (S), 2’ st Ferrari (P).
ESPULSO: 38’ pt Mora (S) per doppia ammonizione.
AMMONITI: Rauti (P), De Marchi (P), Rizzo (P), Di Santo (S), Terzi (S). NOTE: spettatori 2496 (696 paganti di cui195ospiti,incassononcomunicato). Angoli 9-5 per il Siena. Recupero, 2’ pt, 4’ st.
SIENA
Erano destini allineati dall’imperativo di dare una sterzata al proprio cammino per capire davvero a cosa ambire da grandi, ma Siena e Pescara non riescono a rimuovere dalla stravagante coscienza le sottili polveri che le hanno condotte entrambe nel solco d’una discontinuità che non cessa nemmeno al Franchi.
L’IMPOSTAZIONE. Rinuncia Auteri inizialmente a una condotta spregiudicata devota alla verticalità, schierandosi a tre dietro per promuovere un assetto di matrice equilibrata e infatti i ritmi non hanno sostanza e fosforo, visto che si pensa più a schermare le giocate che a imbeccare con densità gli affondi. La bassa velocità di trasmissione permette l'agevole controllo delle posizioni: è una partita a scacchi e per smuoverla serve generare elettricità, come quando Memushaj pulisce con saggezza il possesso giostrando lo sganciamento dai blocchi di Nzita smorzato da Terzi.
Giocano sfruttando l’ampiezza i pescaresi, ma è poco per impensierire i bianconeri che accettano il confronto e trovano sfogo a destra col traversone accolto da Varela che segna in offside. Il doppio giallo a Mora per stoppare la discesa di Nzita scombina i piani di Gilardino (in tribuna perché squalificato e ora con la panchina che scotta, a sentire più di una voce) che ridisegna i suoi, oscilla sui lati lavorando sul perimetro e dopo due prodezze di Di Gennaro su Varela e Bianchi scollina in testa la prima frazione dopo la carambola da cui nasce la volée di Pezzella.
CODICE OFFENSIVO. Vuole svoltare il canovaccio Auteri, che scuote i suoi promulgando la trazione anteriore e venendo premiato dai cambi con una manovra ragionata che Nzita pennella abilmente per lo stacco vorace del neo entrato Ferrari al quinto centro. Il passaggio al 4-2-4 non fornisce l’incisività sufficiente alla creazione di offensive disinibite e avvolgenti, perché l’unica ondata fiammante arriva sul viale del tramonto con la zuccata di Ferrari su cui Lanni è pronto a dire no.