La regina accoglie il re «Mi rivedo in Nicola»
Parla la Ferrari, argento al corpo libero ai Giochi «L’oro lo ripaga delle medaglie mancate per l’infortunio. Questa è la specialità più logorante»
La prima ginnasta a vincere un Mondiale nel 2006, la prima ginnasta a vincere una medaglia olimpica individuale nel 2021. Da 15 anni, eleganza, classe e coordinazione fanno rima con Vanessa Ferrari. La “cannibale di Orzinuovi” ieri ha esultato per le quattro medaglie della ginnastica in Giappone, stropicciandosi gli occhi per la meravigliosa esibizione di Nicola Bartolini nel corpo libero, specialità che la 31enne lombarda ha sempre sentito sua. Il “tigrotto”, tifosissimo del Cagliari e con la passione per videogame e tatuaggi (ne ha uno sul pomo d’Adamo con la scritta “Unlucky”, sfortunato, fatto dopo l’infortunio alla spalla), fu tra i protagonisti di “Vite parallele”, il reality show che portò la ginnastica nelle case degli italiani.
Vanessa Ferrari, che giornata per la ginnastica azzurra.
«Le medaglie ce le siamo meritate. Dopo le qualifiche si capiva che un bel risultato era nelle corde di tutti»
Lei è la regina del corpo libero, ma da oggi c’è pure un re: Bartolini.
«Sono molto felice per lui perché è cresciuto negli ultimi anni e questo oro lo ripaga delle medaglie che non ha potuto vincere, pur meritandole. Nicola lo conosco bene e mi ci rivedo, anche lui ha avuto un infortunio che l’ha condizionato»
È una speranza in ottica Parigi?
«Assolutamente sì. Speriamo che anche l’artistica maschile possa qualificarsi con la squadra. A Tokyo ci sono mancati»
Qual è la difficoltà principale del corpo libero?
«Mantenersi al top fisicamente, perché è l’attrezzo più logorante. Dopo ogni salto il fisico accusa e subisce un contraccolpo»
E l’argento di Asia D’Amato, Lodadio e Maresca entrambi sul podio agli anelli?
«Asia ha una voglia incredibile di allenarsi e migliorarsi: che sia un trampolino di lancio per il suo futuro. Ho visto la delusione di Marco a Tokyo, dove è rimasto fuori dalla finale per un pelo. Spero che questa medaglia possa renderlo orgoglioso. Salvatore si è preso un bronzo mondiale dopo quello europeo, non è da tutti»
Dopo l’Olimpiade com’è cambiata la sua vita?
«Il mio primo obiettivo è sistemare i tendini. In un primo momento mi facevano molto male, ora va un pochino meglio. Ma non sto saltando.
Quando sarò ok, proverò a tornare. Nel frattempo cerco di capire se c’è qualche terapia adatta a me. L’ultima Olimpiade mi ha ripagato dei tantissimi sacrifici. Non poteva andare male un’altra volta. Me la sono sudata davvero. Per il futuro ascolterò il mio fisico. Spero ci sia una possibilità di riprovarci»
Dal 2006 a oggi, quanto è cresciuta la ginnastica?
«Quando ho iniziato a vincere io, la femminile non aveva portato grandi medaglie. Dopo ne sono arrivate altre ed essere stata l’esempio di molte ragazze mi inorgoglisce. Le ho viste crescere e arrivare a questi livelli. A Brescia dopo la mia vittoria al Mondiale è stata costruita una palestra molto bella. Io ho vinto allenandomi in una palestra non idonea a preparare gare di quel livello. Mi reputo una ginnasta felice».
«Curo i tendini, cerco una terapia idonea Quando starò bene proverò a tornare»