Corriere dello Sport

Piccola guida per le donne-tivù del calcio. Come difendersi dai cafoni e dagli ipocriti improvvisa­ti censori

Il punto d’incontro quotidiano tra un grande giornalist­a e i lettori del Corriere dello Sport-Stadio Scrivete a Ragionamen­to sul caso della volgare attenzione rivolta a una telecronis­ta toscana. Cosa ne pensa il nuovo presidente dell’Ordine dei giornalist

- Di Italo Cucci

Caro Cucci, vorrei tornare un attimo sulla vicenda, a suo modo “anch’essa calcistica”, della ragazza telecronis­ta che ha ricevuto una manata sul sedere da un tifoso della Fiorentina che usciva deluso dallo stadio dopo una sconfitta (…) Costei ne ha fatto un dramma epocale e tutti i media si sono lasciati andare a giudizi ben più pesanti di un gesto così stupidamen­te volgare, e basta. Ora il tifoso fiorentino è messo alla gogna e la ragazza fa una dichiarazi­one dopo l’altra in tv con sdegno e manca poco che venga assunta dal New York Times...

G.B. Lettera firmata

(e censurata)

Ho fatto qualche acrobazia per evitare di pubblicare una lettera SESSISTA. Ovviamente era una lettera tutto sommato normale ma con l’aria che tira, il politicame­nte corretto e l’ipocritame­nte prediletto meglio fare attenzione. Sarei curioso, al proposito, di sentire il parere del nuovo presidente dell’Ordine dei Giornalist­i, Carlo Bartoli, succeduto all’amico Verna. (Caro Carlo, sai una cosa? Gioco tutte le domeniche in tivù col Palermo, “C sono” anch’io…). Bartoli risulta essere “studioso dell’evoluzione del giornalism­o, con particolar­e attenzione alla deontologi­a applicata al mondo digitale e all’etica dell’informazio­ne”, dunque esperto in materia. La mia esperienza di vita e profession­ale mi ha insegnato alcune cose che ripropongo dopo oltre mezzo secolo.

PRIMO TEMPO - Il direttore di “Stadio” Luigi Chierici passò un mio pezzo diciamo… delicato che avevo scritto dopo aver subìto un’aggression­e e mi disse: “Non è cosa grave, se lo fosse il Tizio l’avresti già denunciato. In questi casi sconsiglio sempre di pubblicare storie di viaggi tormentati, stadi scomodi, dirigenti petulanti e maleducati, tempeste di neve, orge di sole, contrasti con persone aggressive e minacciose, perché il lettore si farà grasse risate alle tue spalle godendo delle tue disgrazie. Ricordati che sei un privilegia­to. E se vuoi fare un Giro o un Tour Chierici era famosa penna del ciclismo - sappi che ne passepost@corsport.it italocu39@me.com rai di tutti i colori”. Si parlava ovviamente di giornali e mi si dirà che la tivù è tutt’altra cosa. Balle. Io so che in Rai si raccomanda­va ai colleghi dei telegiorna­li di evitare accuratame­nte di reagire alle molestie di quel bischero che si esibiva alle spalle dei telegiorna­listi. Solo Paolo Frajese si ribellò e lo prese a calci, divenne un eroe ma ai dirigenti non piacque.

SECONDO TEMPO - Sono stato il primo ad assumere donne, giornalist­e sportive, e ho speso solo una raccomanda­zione: “Non vi voglio diverse dai vostri colleghi. Niente lamenti. Qualsiasi cosa succeda, difendetev­i da sole”. Una - la prima - bravissima, mi trasmise un fax: “Sono dal presidente Tale per un’intervista, mi ha chiarament­e proposto un do ut des, è una vergogna. Mi aspetta fra un’ora. Cosa faccio?”. “Veditela tu” - le risposi al volo. Dopo due ore il fax ha trasmesso una lunga intervista a quel presidente, bella e divertente. L’ho cercata incuriosit­o, “Come hai fatto col vecchio coglione?”. Mi rispose: “Ha insistito, gli ho detto di no, pazienza, peccato perché il direttore ci teneva tanto all’intervista e gli dovrò dare spiegazion­i…”. E intervista fu. Tempo dopo volle fare gli spogliatoi di una partita, le fu concesso ma a fine match entrò nello spogliatoi­o, vicino alle docce, e fu costretta a visioni proibite attenuate dal vapore acqueo, solo pochi giocatori si affannavan­o a proteggers­i con un asciugaman­o. La seconda volta trovò un ambiente totalmente diverso, adatto alla bisogna, come dire “censurato”: c’era stato un rapido passaparol­a, “arriva la rompiballe, state attenti!”. Ai colleghi stupiti (e invidiosi, perché Lei aveva sempre interviste esclusive) dissi una cosa che di questi tempi non potrei ripetere per non incorrere nelle ire delle censore: “Ragazzi, lei è davvero una con le palle”. Comunque fu un’abile riformista che introdusse tante donne in questa fascinosa profession­e.

TERZO TEMPO - Non mi piace il risolino degli addetti ai lavori che sottolinea­no fingendo stupore la straordina­ria bellezza delle telecronis­te del calcio, un modo come l’altro per dire che forse se la vanno a cercare. Anch’io ho avuto nelle mie redazioni - e anche in tivù delle belle donne, anzi bellissime. Ma erano brave giornalist­e. Per finire segnalo al neo presidente dell’Ordine, ch’è toscano, il trattament­o vergognoso riservato al collega Giorgio Micheletti di “Toscana Tv”, sospeso per non aver difeso ADEGUATAME­NTE la telecronis­ta offesa da un tifoso maleducato. Si faccia sentire, Carlo Bartoli: pendo anch’io dalle sue labbra.

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