Le sue scelte: torna Cristante Ibañez a destra Certezza Zaniolo
Mourinho ha provato sia la difesa a quattro sia la difesa a tre La chiave è il difensore brasiliano al posto di Karsdorp sulla fascia
«Dovrò controllare le emozioni». L’unica concessione al passato viene da una frase di qualche giorno fa: «Io alleno la Roma, che è la mia squadra, ma l’Inter è la mia storia» spiegava Mourinho dopo la vittoria contro il Torino, senza immaginare che la sconfitta di Bologna con la perdita di tre titolari tutti insieme gli avrebbe tolto il desiderio di rivisitare l’epoca dei trionfi. Il suo problema principale adesso è evitare che la serata dei ricordi diventi un’altra picconata alle ambizioni della Roma. E le premesse sono toste: già con Pellegrini, Abraham, El Shaarawy, Karsdorp e Spinazzola, senza contare il giovane Felix che pure qualcosa ha già prodotto, sarebbe stato difficile battere l’Inter. Ma con una squadra improvvisata, frutto della necessità e non delle strategie, la questione si complica ulteriormente.
IL CAMBIO. La sensazione emersa dalla rifinitura è che la Roma possa indifferentemente giocare con la difesa a tre o a quattro, cambiando anche modulo all’interno della partita. Gli undici in ogni caso sono praticamente sicuri, perché le alternative non sono molte. Con la difesa a quattro, Ibañez verrebbe spostato a destra al posto dello squalificato Karsdorp e Viña (titolare dopo oltre un mese causa infortunio muscolare) farebbe il terzino sinistro: al centro agirebbero Mancini, capitano in assenza di Pellegrini, e il ritrovato Smalling. Ma proprio la presenza di Ibañez potrebbe consentire a Mourinho di mantenere l’assetto a tre. In quel caso a destra potrebbe giocare Carles Perez, con Viña a tutta fascia sul lato opposto.
L’ATTESA. Buona parte delle speranze offensive è invece affidata a Mkhitaryan e Zaniolo, che polarizzeranno le attenzioni dei giocatori dell’Inter. Anche a Bologna, Mkhitaryan è stato il romanista più pericoloso (si era anche procurato un rigore annullato dal fuorigioco di partenza) mentre Zaniolo, a cui Mourinho ha augurato provocatoriamente di lasciare la Serie A per ottenere un maggiore rispetto dagli arbitri, brama dalla voglia di segnare il primo gol in campionato dopo oltre un anno di attesa. Su di lui incombe la diffida, dopo il giallo per simulazione rimediato al dall’Ara. I due dovranno innescare Shomurodov, che si gioca un’occasione importante da centravanti in assenza di Abraham: in campionato non è mai stato
utilizzato dal primo minuto senza il partner inglese. Stavolta dovrebbe vincere il ballottaggio con Borja Mayoral, che è a disposizione ma in settimana ha avuto un problema muscolare.
CERNIERA. Le buone notizie per una volta arrivano dal centrocampo, dove viene ricomposta la coppia Cristante-Veretout. Il primo, reduce dall’antipatica esperienza Covid, ha dato ampie garanzie atletiche a Bologna e riavrà un posto da titolare per la prima volta dopo la sosta. La sua presenza fisica, oltre che caratteriale, è una risorsa fondamentale per contrastare la linea mediana dell’Inter.
GIOVANI. La panchina infine sarà ricca di Under 20: rispetto ai soliti, da Zalewski a Bove passando per Tripi e Missori, si aggiungono il trequartista diciottenne Cristian Volpato, italo-australiano della scuderia Totti che era già stato convocato per la trasferta di Cagliari, e il difensore centrale Maissa Ndiaye, senegalese classe 2002, alla prima chiamata in assoluto. Prima o poi i tifosi della Roma conosceranno anche loro. Torna disponibile anche Villar, che si è negativizzato dopo oltre due settimane: anche lui dovrebbe andare in panchina.