Corriere dello Sport

Pioli: Milan vai a mille! E muoviti sul mercato

«Siamo una squadra che non può restare ad aspettare l’avversario Vinciamo poi penseremo al Liverpool. Brutto colpo il ko di Kjaer Adesso ci serve un rinforzo in difesa ma che sia all’altezza»

- Di Pietro Guadagno MILANO

Oggi al Meazza, calendario alla mano, il Diavolo ha l’occasione per tornare in testa da solo dopo 10 mesi. Il tecnico sprona i suoi e manda messaggi al club

Un Diavolo solo in vetta. Guardando gli impegni di giornata, quello dei rossoneri, che ricevono la Salernitan­a, è sulla carta il più semplice. Insomma, non ci sarebbe nulla di sorprenden­te se il Napoli non battesse l’Atalanta. E, magari, che anche l’Inter venisse fermata dalla Roma di Mourinho. Così gli uomini di Pioli, battendo i campani, si ritrovereb­bero di nuovo in testa, per di più da soli. L’ultima volta risale alla seconda giornata di ritorno dello scorso campionato: era il 6 febbraio. Poi il Milan perse con lo Spezia e l’Inter spiccò il voto facendo il vuoto rispetto ai "cugini". Stavolta Ibrahimovi­c e compagni vogliono durare fino in fondo. E, perché accada, non si devono ripetere incidenti di percorso come quelli con Fiorentina e Sassuolo: doppia sconfitta e 7 gol incassati. Il Diavolo si è ripreso con il Genoa, e la Salernitan­a è l’occasione giusta per proseguire sull’onda, a San Siro, tornando al successo che manca da 3 gare, Europa compresa.

MILLE ALL’ORA. Visti i precedenti, Pioli ha le idee chiare su cosa debba succedere per non incorrere in altri passi falsi: «Avremo più chance di vincere se faremo un'ottima fase difensiva». Più in generale, però, c’è un tratto preciso che contraddis­tingue il miglior Milan: «Ci sono squadre che possono aspettare, mentre ce ne sono altre, come la nostra, che hanno bisogno di andare a mille all'ora. Ci piace il nostro modo di giocare, ma per vincere le partite dobbiamo andare sempre forte, vale a dire rubare in fretta il pallone agli avversari e tenere alti i ritmi della partita». Ciò che non deve capitare, invece, è prendere sottogamba i campani, magari mettendosi a pensare alla sfida con il Liverpool. «Alla Champions comincerem­o a pensare da domani sera (stasera, ndr). Sarà difficile, la Juventus ha superato con difficoltà la Salernitan­a. Necessità di motivare i giocatori? Non serve un mio intervento. Non arriviamo da 13 vittorie di fila, ma da un periodo con qualche difficoltà. Nessuno sta pensando al Liverpool. Dobbiamo tornare a vincere con continuità per restare in alto in classifica».

UN DIFENSORE IN PIÙ. A proposito di Champions, anche dalla qualificaz­ione o meno agli ottavi dipenderà il mercato di gennaio. Nel caso, infatti, ci saranno maggiori risorse e occorrerà tenere alta la competitiv­ità della rosa nell’ottica del doppio fronte. Il nodo, evidenteme­nte, è l’infortunio di Kjaer, che sposta parecchio non solo in Europa ma anche in serie A. E che induce Pioli ad aprire la porta ad un rinforzo in difesa. «Abbiamo vissuto il suo infortunio con grande sconforto. La sua presenza in squadra è molto importante per carisma, personalit­à e la capacità dire le cose al momento giusto. Potrebbe esserci bisogno di un nuovo innesto. Ma non vogliamo prendere solo per prendere, l'obiettivo è solo quello di migliorare la squadra». Il precedente di Tomori, da questo punto di vista, induce all’ottimismo. Lo scorso gennaio, infatti, il Milan approfittò dello spazio ridotto al Chelsea per portarlo a Milanello in prestito. In poche settimane, l’inglese si prese il posto da titolare, “obbligando” il club rossonero a riscattarl­o a fine stagione per 28 milioni di euro. Ripetere lo stesso colpaccio non sarà semplice. Ecco perché diventa fondamenta­le la Champions. Una soluzione che al momento non viene presa in consideraz­ione è il ritorno di Caldara: meglio rimanga in prestito al Venezia, dove sta recuperand­o l’antica brillantez­za. L’ultimo pensiero di Pioli è per quell’unica stagione (2003/04) sulla panchina della Salernitan­a in serie B, conclusa con la salvezza, dopo aver anche accarezzat­o i play-off: «Ho un bel ricordo. Era la mia prima esperienza da allenatore di prima squadra. Mi sono trovato bene, è un bell'ambiente».

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ANSA Pioli e il suo Milan in corsa per lo scudetto

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