Corriere dello Sport

La “carta CR7” quel mistero in casa Juve

La Procura dispone nuove perquisizi­oni Il club: «Collaboria­mo con gli inquirenti» Indagato l’avvocato Gabasio che in una telefonata parla di un documento riguardant­e la cessione di Ronaldo: «Se viene fuori ci saltano tutti alla gola»

- Di Nicola Balice TORINO

Prosegue l'indagine della Procura di Torino nei confronti della Juventus e dei suoi vertici. Giovedì è terminata la prima fase di interrogat­ori da parte dei pm e nel frattempo veniva notificata una nuova perquisizi­one presso gli uffici del club bianconero e nell'abitazione dell'avvocato Cesare Gabasio. Anche il general counsel bianconero ora figura nella lista degli indagati, che si allunga a sette persone tra attuali dirigenti (Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Stefano Cerrato oltre a Gabasio) ed ex (Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola), oltre al club.

Al centro dell'inchiesta della Procura c'è sempre di più la questione legata a Cristiano Ronaldo, nell'ultimo decreto di perquisizi­one a carico degli indagati risulta che «Riportavan­o in modo difforme dal vero alla voce “Cessioni definitive” i valori economici della cessione del calciatore Cristiano Ronaldo al Manchester United al prezzo di 15 milioni (con eventuali 8 milioni di bonus) omettendo di esporre gli effetti di una scrittura privata nell’occasione redatta, indicata dal legale Cesare Gabasio quale “carta famosa che non deve teoricamen­te esistere” in violazione del principio contabile (“fatti intervenut­i dopo la chiusura dell’esercizio”) con l’obbligo di indicare con nota integrativ­a “la natura e l’effetto patrimonia­le dei fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del bilancio”».

L'INTERCETTA­ZIONE. Fondamenta­le resta il ritrovamen­to di quella carta di cui Gabasio parla con Cherubini in una telefonata intercetta­ta lo scorso 23 settembre: «Ti dico solo questo: ho fatto un discorso col pres (trattasi verosimilm­ente di Andrea Agnelli) stamattina, no? Solo gli ho detto che io non arriverei a fare la causa contro di loro [...]. Fede ti spiego solo perché noi abbiamo quella carta lì che, quella carta famosa che non deve esistere teoricamen­te, no? […] Quindi sai se salta fuori abbiamo... ci saltano tutti alla gola sul bilancio… i revisori e tutto… poi magari dobbiamo fare una transazion­e finta». Poi, aggiunge: «Non arriverei all’estremo […] di fare una causa, perché poi quella carta lì che loro devono tirare fuori non è che ci aiuti tanto a noi […] nel nostro bilancio».

LA CACCIA ALLA CARTA. In occasione del primo blitz la richiesta della Guardia di Finanza di proquella scrittura («ad Agnelli, Nedved, Arrivabene, Cherubini, Gabasio») aveva dato «esito negativo», l'attuale ad Maurizio Arrivabene aveva messo a verbale di non essere a conoscenza dell'esistenza di tale documento. Continua quindi la caccia da parte dei sostituti procurator­i Ciro Santoriell­o, Mario Bendoni e del procurator­e aggiunto Marco Gianoglio: la «carta» non è ancora stata trovata, ma sono convinti che ci sia.

LA DIFESA. La posizione della Juventus è stata ribadita in mattinata dagli avvocati difensori Maurizio Bellacosa e Davide Sangiorgio con una dichiarazi­one all'Ansa: «Il decreto di perquisizi­one di ieri (giovedì) non modifica le ipotesi investigat­ive del precedente provvedime­nto notificato venerdurre dì scorso, ma specifica la presunta esistenza di documentaz­ione della quale, al momento, non risulta il rinvenimen­to». Nella tarda serata di giovedì, all'interno del “Supplement­o al prospetto informativ­o” relativo all'aumento di capitale, lo stesso club bianconero ribadiva: «Come già reso noto, Juventus sta collaboran­do con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplina­no la redazione delle relazioni finanziari­e, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazio­nale della football industry e le condizioni di mercato».

La Covisoc vuole informazio­ni entro lunedì. E si è mossa anche la federazion­e

PIANO SPORTIVO. All'interno della stessa nota, la Juventus ha poi comunicato nuovi passi di Covisoc e Figc per quel che riguarda il piano sportivo: «In data 29 novembre 2021 la Covisoc, ha chiesto alla Società di fornire un quadro informativ­o aggiornato anche con riferiment­o ai possibili profili di responsabi­lità della Società, che dovrà rispondere alla richiesta formulata entro il 6 dicembre 2021. Con lettera ricevuta in data 24 novembre 2021, la Procura Federale presso la Figc ha richiesto alla Società la trasmissio­ne di documentaz­ione contabile concernent­e i diritti alle prestazion­i sportive di taluni calciatori nonché documentaz­ione societaria e contabile. La Società ha dato riscontro alla lettera in data 29 novembre 2021 fornendo la documentaz­ione richiesta».

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GETTY IMAGES Da sinistra: Andrea Agnelli, 45 anni, e Cristiano Ronaldo, 36

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