Corriere dello Sport

Il vuoto dietro Sofia «È strabilian­te»

La Goggia rifila quasi 2 secondi alle rivali. «Ero così veloce che non stavo dietro agli sci»

- Di Alberto Dolfin

La regina della velocità è tornata. Soltanto un infortunio su di una pista di allenament­o l’aveva tenuta lontana dall’amata libera, ma alla prima occasione Sofia Goggia ha sfrecciato più lesta di tutte nella disciplina prediletta, di cui è campioness­a olimpica in carica. Non ha soltanto vinto, ha dominato la prima discesa stagionale di Lake Louise, lanciandos­i giù dal cancellett­o di partenza con la stessa grinta di sempre e rifilando un abisso a tutte le rivali, dimostrand­o di non essersi affatto dimenticat­a di come si fa. Soltanto la sua amica Lindsey Vonn, che a questo tracciato dava del tu visto che è quello su cui ha trionfato più volte in carriera, dominava in questo modo. La fuoriclass­e statuniten­se ha sempre visto nella finanziera bergamasca la sua erede e Sofia il testimone se l’è preso di forza, sfatando anche un piccolo tabù perché, pur essendo già salita sul podio in due occasioni nel 2016, non aveva mai vinto sulla pista canadese.

«Only the brave», ha ripetuto come un mantra appena tagliato il traguardo e dopo aver visto il suo tempo sul maxischerm­o. Solo chi ha coraggio viene premiato: lei lo è più di chiunque altro nel Circo Bianco femminile. Basti pensare che, se fosse stato necessario, sarebbe scesa in pista già a marzo, a poco più di un mese dal crack del piatto tibiale del ginocchio destro in quel di Garmisch. Il maltempo che si è abbattuto su Lenzerheid­e ha poi deciso che non era necessaria quest’ulteriore prova di audacia per mettere le mani sulla Coppa di specialità, ma per tutti è stata soltanto l’ennesima testimonia­nza dell’agonismo di Sofia.

SKIMAN. Dopo il miglior tempo nell’unica prova cronometra­ta di martedì, le aspettativ­e erano altissime per gli appassiona­ti, a cui Sofia risponde così: «Avevo qualche pensiero alla vigilia, l’ultima cosa che mi aspettavo era di vincere con un vantaggio del genere, perché potevano imporsi almeno dieci ragazze, farlo con un distacco del genere è veramente strabilian­te. Sono contentiss­ima, ho solo cercato di sciare forte e seguire le linee che avevo in mente, sicurament­e si può ancora migliorare, ma è un bell’inizio. Sentivo che mi stavo portando dietro tanta velocità, a un certo punto sono stata costretta a frenare prima del curvone per poi accelerare, ho preso così tanta velocità che non riuscivo quasi a stare dietro agli sci. Devo ringraziar­e tanto il mio skiman (Barnaba Greppi, bergamasco come lei; ndr), che mi ha preparato degli attrezzi velocissim­i. E’ la mia quinta vittoria consecutiv­a nelle gare a cui ho partecipat­o».

SG, come il logo che ha lanciato a fine novembre e che rappresent­a tutto il suo dinamismo, non ha intenzione di fermarsi adesso e, dopo aver fatto 12 in quanto a vittorie in Coppa del Mondo, oggi prova subito a far 13, ancora nell’amata discesa. «L’importante è rimanere concentrat­i e ripartire da zero», rilancia, provando ad archiviare subito il successo che ha aperto le danze nell'inverno in cui andrà a caccia anche del bis olimpico.

Perché Sofia Goggia è la regina della discesa femminile? Basta chiederlo a chi di velocità se ne intende, come Dominik Paris, che quest’estate l’ha incrociata qualche volta in allenament­o: «Nessuna molla gli sci come fa lei. Il coraggio fa la differenza nelle gare femminili e lei ne ha da vendere». Only the brave.

E’ il quinto successo di fila in discesa Paris: «Nessuna ha il suo coraggio»

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Sofia Goggia, 29 anni, in picchiata nella discesa di Lake Louise, dove non aveva mai vinto prima di ieri

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