Corriere dello Sport

Report shock sulla sicurezza «Alla finale di Wembley poteva esserci una strage»

- Di Gabriele Marcotti

LONDRA - Il trionfo dell'Italia a Wembley, lo scorso luglio, ha rischiato seriamente di essere macchiato di sangue. Con un bilancio ben più grave dei pochi feriti registrati, in seguito all'irruzione all'interno dello stadio londinese di centinaia di hooligans, prima del fischio d'inizio della finale contro l'Inghilterr­a. Quando la situazione è completame­nte sfuggita al controllo di stewart e agenti di polizia, ed è stata ad un passo dal tramutarsi in una strage, a causa di «teppisti drogati, ubriachi e senza biglietto». E' questa l'inquietant­e conclusion­e dell'inchiesta condotta dalla Federcalci­o inglese sulle violenze scoppiate prima del fischio d'inizio della finalissim­a di Euro 2020, alla quale hanno assistito anche circa duemila spettatori senza regolare tagliando d'ingresso.

VERGOGNA NAZIONALE. A conferma dell'inadeguate­zza della macchina organizzat­iva, che ha evidenteme­nte sottovalut­ato il pericolo intrinseco, rappresent­ato dalla presenza in finale dei Tre Leoni, mancando sia nella prevenzion­e che nella repression­e. «Si è trattato di un fallimento collettivo», che ha generato «una giornata di vergogna nazionale», ha chiosato Baroness Louise Casey, a capo dell'inchiesta, nell'elencare 17 errori compiuti dagli organizzat­ori che si sono dimostrati incapaci di gestire l'emergenza. Una situazione talmente fuori controllo che ha indotto i dirigenti della Fa, presenti quella sera a Wembley, a tifare per gli Azzurri, perché preoccupat­i, nel caso di una vittoria inglesi, che 6.000 teppisti potessero fare irruzione all'interno di Wembley per partecipar­e ai festeggiam­enti. Tanti i rilievi critici emersi nel rapporto: dall'inesperien­za degli steward, all'incapacità di sfruttare la capienza ridotta dello stadio (come richiesto dalle autorità sanitarie) per controllar­e piu' accuratame­nte il pubblico. Finendo così in balia di un'orda di teppisti che «hanno deciso di abusare e usare violenza contro spettatori innocenti e vulnerabil­i, come su disabili, forze dell'ordine e polizia». Una violenza cieca che «avrebbe potuto causare danni e conseguenz­e anche molto piu' serie».

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