Corriere dello Sport

Spalletti: Staremo in alta quota fino alla fine

Il tecnico del Napoli elogia la sua squadra: «Abbiamo fatto una gara di livello» «Negli ultimi dieci minuti meritavamo di pareggiare Tranquilli, andremo lontano»

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Quando ormai è finita, e dentro potrebbe esserci (soprattutt­o) l’amarezza per aver perso la partita e il primo posto, Luciano Spalletti scende dalla tribuna, dal dirigibile che l’ha ospitato per i 94 minuti belli e dannati per il suo Napoli, e si va a sistemare dinnanzi alle telecamere, perché sia sua anche una serata nella quale la delusione la fa da madre e anche da padre. «Avessimo vinto, avrebbe parlato Domenichin­i ovviamente. Ma visto che abbiamo perso, è giusto che lo faccia io». Nella notte di uno stadio che, mentre è ormai finita, applaude a oltranza, la lezione è servita: si può analizzare una partita al di là delle difficoltà, delle assenze, di alibi robustissi­mi che vengono lasciati a bordo campo e persino andando oltre il risultato, adagiandol­o in un angolo dei pensieri spettinati che Spalletti si porta appresso e che non tiene per sé. «L’Atalanta ha vinto una partita vera e contro una squadra vera, vale a dire il Napoli. Abbiamo giocato un calcio di livello, siamo riusciti a mettere in campo una squadra credibile che ha fatto belle cose. Poi ho dovuto fare delle scelte e non abbiamo avuto però fortuna». Mancandogl­iene già sei, a un certo punto, per non fargli mancare nulla, il destino lo ha costretto anche a rinunciare a Lobotka, una delle grandi sorprese di questo trimestre infarcito di «accidenti» vari sui quali almeno un riferiment­o piccolo-piccolo si può fare: «Nonostante tutto quello che ci sta capitando, siamo in condizione di restare agganciati ai club più forti o a quello che possiamo definire il carro importante: perché nel momento in cui ritroverem­o alcuni dei nostri, saremo anche in condizione di poter sfruttare più cambi. Lobotka stava gestendo benissimo la regia, portava l’Atalanta fuori giri, riusciva a imbucare. Adesso verifichia­mo questa ulteriore difficoltà ma noi contiamo in Demme: non avesse avuto il Covid, avrebbe giocato dall’inizio, ma è complicato tornare in fretta a certi ritmi dopo aver contratto il virus». «ANDREMO LONTANO». Novantaqua­ttro minuti giocando senza paura, andando a fronteggia­re l’Atalanta, facendole anche paura, prima di subirne il ritorno: ma Spalletti se ne va contento, apparentem­ente, e prende il meglio di una serata perfida. «Nel nostro atteggiame­nto ci sono state tante cose fratte in maniera giusta e corretta. I ragazzi avrebbero meritato il gol del pareggio ed io gli ho fatto i compliment­i. Secondo me, stiamo fapo. cendo ciò che è giusto e che ci porterà lontano». Lasciando che quest’ora e mezza, resti una parentesi. «Siamo stati in equilibrio e siamo stati benissimo in camLoro hanno forza fisica, in questo sono i più forti, e sono intelligen­ti anche nel fare i falli, sanno come farli e dove farli, per esempio nella nostra metà campo. Noi dobbiamo imparare in questo».

E poi lanciarsi di nuovo dentro a un sogno che Spalletti, con abilità dialettica, non cita ma al quale allude: il programma iniziale, quello abbracciat­o nel momento dell’ingaggio, prevedeva l’inseguimen­to del quarto posto

«Nonostante tante assenze, restiamo attaccati al carro dei club più forti»

«Lobotka stava giocando benissimo La sua uscita si è fatta sentire»

e della zona-Champions, ma per spazzare via quel refolo di delusione, ci sono messaggi subliminal­i utili per rincuorare il Napoli e anche Napoli, per rimuovere quella sensazione di malinconia che una sconfitta può concedere o anche il sorpasso del Milan e dell’Inter: «Continuere­mo a fare grande calcio, per divertire i nostri tifosi, che sta rispondend­o nel modo giusto. E così, si andrà lontano».

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 ?? LAPRESSE ?? Il gol siglato da Dries Mertens per il 2-1 momentaneo del Napoli
LAPRESSE Il gol siglato da Dries Mertens per il 2-1 momentaneo del Napoli
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