Una sfida senza storia: Roma schiantata
All’Olimpico i campioni d’Italia passano senza alcun problema, risolvendo il match nel primo tempo e controllando la ripresa I giallorossi, incapaci di restare agganciati all’incontro, sono in crisi di gioco e di risultati C’era Totti in tribuna
Apre Calhanoglu direttamente da calcio d’angolo, raddoppia l’ex Dzeko (senza esultare) e chiude Dumfries. Inzaghi stravince così il “derby” con Mou e ora è secondo
Sotto gli occhi di Francesco Totti, per la seconda volta in tribuna all’Olimpico da quando ha lasciato la società, l’Inter mette in ginocchio la Roma, Inzaghi dà una lezione di calcio a Mourinho e conferma le sue ambizioni da scudetto. I tre gol di scarto ci stanno tutti e certificano il gap attuale tra le due squadre. La Roma, alla seconda sconfitta consecutiva, la settima in tutto il campionato (mai era partita così male dal 2008-09), ha mostrato tutti i suoi limiti. Che non sono solo legati alle assenze, ma anche ai difetti strutturali sul piano del gioco, alla mancanza di personalità, al difetto di non aver un leader che possa guidare la squadra nei momenti di difficoltà. La Roma sembra una squadra senza idee, rassegnata a vivere un’altra stagione nell’anonimato. L’Inter invece ci crede, ha grandi motivazioni, si nota un bel feeling tra i giocatori e Inzaghi. Come con la Lazio, anche alla guida di una compagine di un livello superiore, Simone dimostra di essere un allenatore con le idee chiare e la mentalità vincente. La Roma non è mai stata in partita, ha incassato tre gol nel primo tempo e si è fatta imbrigliare dall’Inter che nella ripresa si è fermata e ha gestito, anche con i cambi.
Sono lontani in tempi in cui la Roma contendeva lo scudetto ai nerazzurri di Mourinho destinati a vincere il Triplete. Oggi questa è una squadra per la quale non sembra esserci neppure una prospettiva di crescita nel futuro.
PRODEZZE ED ERRORI. Calhanoglu, Dzeko e Dumfries hanno firmato il successo sfruttando gli errori individuali della difesa giallorossa. Sul primo gol Rui Patricio si è fatto cogliere impreparato su un mancato intervento di Zaniolo sul primo palo ed è stato battuto direttamente su calcio d’angolo, con il pallone sotto le gambe. Sul secondo Dzeko è stato infallibile dentro l’area dove è stato lasciato solo, mentre un attimo prima Ibanez si era perso
Calhanoglu al momento dell’assist. Il bosniaco non ha esultato per rispetto ai suoi vecchi tifosi, che lo hanno fischiato. Infine Dumfries di testa ha segnato la terza rete, con Viña in grave ritardo.
INTER DA SCUDETTO. E’ finita con la Roma che è andata a raccogliere qualche fischio sotto la curva, dopo che non è mai riuscita a impensierire Handanovic. Zaniolo ci ha provato fino all’ultimo, non è stato neppure fortunato su una conclusione dalla distanza. L’Inter scavalca il Napoli, resta nella scia del Milan, è una delle squadre più in forma, nelle ultima sette partite ne ha vinte sei e pareggiata una, nel derby. In estate ha perso giocatori importanti, a cominciare da Lukaku, ma ha tante soluzioni e una panchina ricchissima.
ROMA RIDIMENSIONATA. Mourinho a fine partita ha ricordato le difficoltà con le quali ha dovuto affrontare l’Inter. Le assenze lo hanno costretto a mandare in campo una formazione d’emergenza, con diversi giocatori fuori ruolo. Ma la superiorità esercitata dalla squadra di Inzaghi è stata devastante, i tre gol sono arrivati al termine di azioni dove il possesso palla si è tramutato in un torello, con tanto di ola dei tifosi nerazzurri. La Roma non ha fatto pressing, si è arresa alla qualità espressa dai giocatori dell’Inter senza riuscire a reagire. Nella ripresa Mourinho ha fatto solo due cambi, mandando in campo due ragazzi della Primavera: Bove e Volpato (all’esordio in serie A), ha spostato Cristante al centro della difesa, ma non è servito a niente. A questo punto è fondamentale riuscire ad evitare di finire nell’anonimato. contatto testa-piede, ma abbassando la gamba Barella colpisce la coscia del romanista. La scelta è dunque giustificabile. AMMONIZIONI. Pesante, ma corretta l’ammonizione a Mancini che interviene da dietro su Sanchez. E giustificabile il giallo a Zaniolo che trascina a terra Brozovic senza interessarsi del pallone. I due salteranno il prossimo impegno per squalifica. Ammonito anche Ibanez per aver, pur con un intervento lieve, rallentato una ripartenza di Correa. NO RIGORE. Al 33’ del secondo tempo la Roma invoca un calcio di rigore per uno scontro tra Handanovic e Zaniolo, che finisce a terra nell’area avversaria. Ma la scelta di Di Bello di lasciar proseguire il gioco è corretta.