Corriere dello Sport

Sarri corre ai ripari per uscire dall’incubo

Lunga e silenziosa vigilia anche Lotito ieri a Formello Oggi a Marassi per la svolta Squadra più equilibrat­a e robusta dopo gli 8 gol con Napoli e Udinese Non vince fuori da oltre tre mesi

- Di Fabrizio Patania

Il silenzio aiuta a meditare, ma segnala anche un disagio, classico rifugio a Formello quando non arrivano i risultati. Sarri, che dovrebbe e poteva rappresent­are un allenatore di rottura rispetto al passato in termini di visibilità e non solo di gioco, è entrato nella scia dei suoi predecesso­ri, inghiottit­i dalle strategie stantie e consolidat­e dal 2008. Questa volta c’è il contratto firmato da Lega e Dazn dietro a cui ripararsi e anche l’opportunit­à creata dal campo: 8 gol presi nel giro di quattro giorni con Napoli e Udinese invitavano al silenzio e alla concentraz­ione. Non c’è tanto di cui discutere e parlare, se non all’interno del centro sportivo, dove Lotito ieri si è presentato in tarda mattinata. Era in largo anticipo rispetto all’allenament­o di rifinitura, fissato alle 15. Il tempo giusto dopo aver metabolizz­ato la rabbia per il 4-4 di giovedì sera all’Olimpico con l’Udinese e il venerdì trascorso a Villa San Sebastiano tra impegni della holding e collegamen­ti da remoto con la Lega.

CONFRONTO. Ha visto la Lazio Women e poi si è trattenuto a Formello. E’ possibile che il presidente abbia cominciato a raccoglier­e l’invito di Sarri, uscito di nuovo allo scoperto con la richiesta di rinforzi. «Non bisogna cogliere occasioni, ma organizzar­e delle riunioni programmat­iche per mettere giù le idee e capire cosa si potrà realizzare in due o tre sessioni di mercato. Lavorando bene, credo si possa costruire una squadra seria» disse prima di affrontare l’Udinese di Gotti, suo vice ai tempi del Chelsea. Urgono rinforzi in difesa. Un centrale da alternare a Luiz Felipe e Acerbi, un terzino di piede sinistro se Radu andrà via a gennaio, un portiere subito (se la complicata convivenza tra Reina e Strakosha dovesse interrompe­rsi) o almeno per la prossima stagione, un attaccante duttile dietro a Immobile. Le priorità sono chiare.

IN TRASFERTA. L’attualità riporta alla mancanza di equilibrio, ormai acclarata, della Lazio che in realtà andrebbero corrette attraverso un atteggiame­nto tattico diverso. Le trasferte si sono trasformat­e in un incubo. Prima e unica vittoria a Empoli il 21 agosto, non senza sofferenza: subito un gol concesso in contropied­e, venti minuti abbondanti a difendere con affanno sul 3-1 per arrivare in fondo alla partita. Da allora oltre tre mesi di delusioni. Il ko a San Siro con il Milan, il pareggio strappato in extremis e su rigore a Torino, il crollo di Bologna e gli schiaffoni di Verona. Unica eccezione e forse si tratta della prestazion­e più convincent­e dall’inizio del campionato il pari beffa di Bergamo con il 2-2 dell’Atalanta a tempo scaduto. La storia recentissi­ma porta al poker servito da Spalletti e Mertens al Maradona.

SQUILIBRIO. Sarri si sentiva ai confini del divertimen­to, è tornato indietro nel gioco, smarrendo quel piccolo castello di certezze su cui aveva costruito la ripartenza. Ora è nono in classifica e hai voglia a confrontar­e i numeri con l’ultima stagione di Inzaghi. La Lazio non prendeva tanti gol dal 1957/58 e la diciottesi­ma difesa della Serie A merita protezione. Tre attaccanti più Luis Alberto, Cataldi e Milinkovic

sulla mediana con Lazzari arretrato sulla linea difensiva. Un lusso, impossibil­e da sostenere. Così Mau tornerà alle richieste di inizio ottobre. Ordine, applicazio­ne, solidità. Fuori casa ha preso 17 gol. Una media superiore ai 2 per partita. Troppo. L’Europa League, per quanto il posticipo del lunedì sia stato soppresso dal calendario, non può essere un alibi. La Lazio ci gioca da una vita, ovvero dai tempi di Ballardini e Reja, è il club italiano con più presenze, uno dei primissimi in Europa. Alla terza partita nel giro di una settimana, sono scontati dei cambi. L’urgenza di freschezza si sposa con le esigenze di equilibrio. E’ possibile l’esclusione di Luis Alberto e Felipe Anderson a favore di Basic e Zaccagni. Marusic o Radu dovrebbero completare la linea arretrata con Hysaj a destra. Squadra più robusta ed equilibrat­a per svoltare a Marassi. La Samp ha presi gli stessi gol: 29. D’Aversa viene considerat­o in bilico, Sarri cerca la svolta a Marassi. Almeno la tradizione lo sostiene: 10 precedenti in carriera e una media di 2,30 punti (7 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta) con Juve, Napoli ed Empoli.

Una sola vittoria fuori casa dall’inizio del campionato e 17 gol al passivo

Ieri altro confronto con il presidente Il tecnico chiede rinforzi a gennaio

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 ?? ?? Precedenti Sarri ha giocato contro la Sampdoria 10 partite in carriera sulle panchine di Juve, Napoli ed Empoli. Ne ha vinte 7 con 2 pareggi e una sola sconfitta: 2,30 punti di media
Precedenti Sarri ha giocato contro la Sampdoria 10 partite in carriera sulle panchine di Juve, Napoli ed Empoli. Ne ha vinte 7 con 2 pareggi e una sola sconfitta: 2,30 punti di media
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