Corriere dello Sport

Io ballo da sola

La porta d’accesso al mondo Streetfigh­ter è la nuova V2, una naked col cuore da corsa e una ciclistica sempre stabile. Il conto è salato, come ogni Ducati che si rispetti

- (Alessandro Codognesi)

Dopo il successo della supernaked Streetfigh­ter V4, Ducati raddoppia e presenta la V2. Una versione semplifica­ta e meno costosa, ma che non si fa mancare nulla dal punto di vista dell’equipaggia­mento. Sfrutta la base meccanica della Panigale V2, di cui eredita praticamen­te tutto, a partire proprio dal motore. Il bicilindri­co Superquadr­o di 955 cc è capace di 153 cv a 10.750 giri e 101,5 Nm e deve spingere appena 178 kg a secco. Cambia anche la rapportata finale, decisament­e accorciata. Il motore è utilizzato come elemento struttural­e del telaio: a lui si attaccano il monobracci­o e la struttura anteriore, composta da un monoscocca in alluminio pressofuso. Il reparto sospension­i è composto da una forcella Showa e un mono Sachs collegato al monobracci­o tramite un sistema di leveraggi. Per quanto riguarda l’elettronic­a, grazie alla piattaform­a inerziale è possibile regolare il livello di ABS Cornering, Traction Control, Wheelie Control, Engine Break, mappatura… tutto visualizza­bile dal display TFT di 4,3 pollici. Il prezzo richiesto per questo gioiellino non è uno scherzo: si parte da 16.990 euro, a cui si possono aggiungere gli optional per migliorare performanc­e ed estetica. Sulla Streetfigh­ter non si è dentro ma sopra la moto, con il manubrio che carica i polsi con decisione. Manovrarla a bassa velocità per i viottoli del centro richiede un minimo di sacrificio, che viene però ripagato quando le strade si aprono. È una naked sportiva senza compromess­i. È leggera, rigida, con comandi che rispondono esattament­e alle richieste del pilota. Uno strumento di precisione. La discesa in piega avviene in maniera piuttosto rapida e l’avantreno è sempre saldo tra le mani. Il motore asseconda queste caratteris­tiche. La scheda tecnica fa immaginare una spinta selvaggia, esplosiva, ma alla prova dei fatti il bicilindri­co si rivela docile, quasi mansueto, soprattutt­o in mappa Road. Spinge tanto, ovviamente, ma è una spinta estremamen­te progressiv­a, calibrata. Una moto seducente ed elitaria, con un assetto preciso anche nella guida in pista.

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