Corriere dello Sport

Il principe di Bologna

Irrompe Dominguez, uno dei talenti più interessan­ti della Serie A: «Studio Verratti, amo il basket e mi intriga il Padel. È stato un sogno vincere la Coppa America. Vi svelo com’è Messi visto tutti i giorni da vicino» «Brozovic, Barella e Milinkovic-Savic

- (Filippo Cornacchia)

La Serie A ha un nuovo Principe ed è sempre un argentino: Nicolás Martin Dominguez, per tutti Nico Dominguez. Protagonis­ta nel nostro campionato, con il Bologna di Sinisa Mihajlovic, e reduce da una estate da sogno con la Nazionale di Leo Messi, con cui si è laureato campione del Sudamerica. Il 23enne centrocamp­ista rossoblù, una delle tante intuizioni del club emiliano in giro per il mondo, ha lo stesso soprannome – El Principe – di quel Diego Milito che nel 2010 trascinò a suon di gol l’Inter di José Mourinho verso lo storico Triplete Champions League-Scudetto-Coppa Italia. «Milito lo conosco bene, è famosissim­o in Argentina – racconta Dominguez –. È un onore essere chiamato come lui». Dominguez, il suo soprannome come nasce? «Ai tempi del Velez, quando giocavo in Argentina. I tifosi iniziarono a chiamarmi così, forse perché avevo i capelli biondi o magari per un altro motivo. Non ho mai approfondi­to troppo, però mi piace». Se con il Bologna riusciste a conquistar­e un posto nelle Coppe europee, di che colore si potrebbe tingere i capelli a fine stagione?

«Per un po’ preferirei tenerli normali...».

Teme la reazione di Mihajlovic: è davvero così duro come allenatore?

«Quando si arrabbia, è duro: ma un po’ come tutti. Mihajlovic è un allenatore con cui si può parlare bene, in modo sincero, e questo per me è importante. A Bologna mi trovo benissimo: è un posto speciale con una tifoseria tranquilla, ma super appassiona­ta».

A quale punto della città è più affezionat­o? «Adoro Galleria Cavour, con le sue luci e i suoi colori, a due passi da Piazza Maggiore».

In estate ha conquistat­o la Coppa America con l’Argentina di Leo Messi battendo in finale il Brasile: se chiude gli occhi e ripensa a quel trionfo, quali sensazioni prova?

«Non me lo sarei mai immaginato, anni fa. Ho realizzato il sogno che hanno tutti i bambini argentini. È una vittoria che mi ha reso felicissim­o e della quale sono tuttora molto orgoglioso». Come ha descritto Messi ai tanti amici che, sicurament­e, le avranno fatto un sacco di domande su di lui in questi mesi?

«C’è poco da dire, su Leo. Le qualità tecniche sono sotto gli occhi di tutti. Diciamo che, visto tutti i giorni in allenament­o, è anche un ragazzo molto disponibil­e e legato ai compagni. E soprattutt­o è un gran lavoratore».

Dove conserva la maglia dell’Argentina della finale di Coppa America?

«È qui a Bologna, ma presto la porterò in Argentina e la conserverò gelosament­e tutta la vita assieme ad altre maglie speciali».

Ha nostalgia dell’Argentina?

«A Bologna mi trovo alla grande. Poi, ovvio, mi mancano la famiglia e gli amici. E, sinceramen­te, anche la carne argentina. Credetemi: a Bologna si mangia benissimo, però una grigliata cucinata a casa mia è diversa da quelle che si trovano qui in Italia».

Dybala ha saltato la Coppa America, ma siete stati compagni nelle ultime convocazio­ni e lo sfiderà in campionato.

«Ci conosciamo bene, Paulo ed io. È un giocatore eccezional­e e in Italia lo sanno tutti».

Chi è il suo modello di centrocamp­ista in questo momento?

«Seguo e studio con grande attenzione Marco Verratti del Paris Saint Germain: l’azzurro è il mio centrocamp­ista preferito».

Quale avversario l’ha impression­ata maggiormen­te in Serie A?

«Barella e Brozovic, affrontati da vicino, mi hanno colpito ancora di più: davvero forti. Ma anche Milinkovic-Savic della Lazio è impression­ante».

A bruciapelo: chi vincerà lo scudetto? «L’Inter!»

Nei suoi sogni ricorre con maggiore frequenza un bel gol o un assist?

«Segnare è il massimo, ma un bell’assist per Arnautovic o per un altro mio compagno andrebbe comunque benissimo».

Se decidesse di regalarsi una nuova auto? «Punterei sulla Bentley Continenta­l. Adesso guido un Ranger Rover Evoque».

Ha altre passioni oltre al calcio?

«Amo il basket, ma ultimament­e mi sto interessan­do sempre di più anche al Padel».

Covid permettend­o, c’è un viaggio che le piacerebbe organizzar­e con i suoi compagni del Bologna?

«Sarebbe fantastico andare tutti insieme alle Maldive. È un luogo incantevol­e che mi piacerebbe vedere presto».

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