Adesso si è capito perché Agnelli voleva la Superlega
Sembrava l’idea di ricconi arroganti ma era solo un progetto per salvare i club più importanti dalla bancarotta
Caro Cucci, nel replicare cordialmente alle sue parole sul disagio degli attuali giocatori a confronto di quelli di trenta o quaranta anni fa bisogna ammettere che i “vecchi” erano certamente più capaci degli attuali nel sopportare i disagi delle lunghe trasferte e le altre fatiche; però c’è da considerare quanto è cambiato il calcio in questo spazio di tempo e non si può negare che quello di questi anni è più dispersivo di energie sia fisiche che psicologiche. Adesso il mondo del calcio è divenuto un grosso business con impiego di enormi capitali, uno dei quali è il complesso dei “cartellini” dei giocatori, i loro ingaggi e le “commissioni” ai mediatori nonché agenti dei calciatori. Ne consegue che ogni qualvolta ci sono le convocazioni sia per le tante Nazionali che lottano per andare avanti nella giostra dei gironi per arrivare alle finali dei vari Mondiali, sia per le squadre dei club in lotta per i lunghissimi tornei che danno a fine stagione l’accesso alle finali delle varie Coppe o Tornei che siano centinaia di giocatori sono chiamati ad autentici tour de force con rischi d’ogni genere, in particolare con l’ansia di evitare incidenti durante le tante partite organizzate sotto l’egida dell’UEFA e della FIFA. Insomma un rally infernale augurabile a pochi; si obietta che con quello che guadagnano si può sopportare tutto: beh, a tutto c’è un limite e poi se dovesse essere il sostanzioso guadagno ad obbligare i giocatori ad accettare di... sputare sangue ma tirare avanti, allora sarà bene rivedere, come lei dice giustamente, la situazione degli ingaggi, dei costi dei cartellini e delle provvigioni agli intermediari. Ma gli addetti ai lavori, in tutti i settori, federazioni nazionali, associazioni professionali, sindacati di ogni colore e via dicendo... tacciono e non creano problemi: ci sarà un perché? Il calcio, a livello mondiale, europeo e non solo italiano, è in una profonda crisi, crisi che si tenta di peggiorare auspicando la nascita della Superlega o i Campionati mondiali ogni due anni; non bastassero i giornalieri
Il punto d’incontro quotidiano tra un grande giornalista e i lettori del Corriere dello Sport-Stadio Scrivete a post@corsport.it italocu39@me.com scandali che nascono come i funghi a seguito di chiamate a rispondere su irregolarità nella condotta fiscale delle varie società o sui comportamenti nelle trattative fra le società stesse per acquisizione o vendite di club calcistici: vero è che finché non ci sono condanne definitive chiunque è da ritenersi innocente.
Piero Santerini
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Oggi sappiamo finalmente che lo scandalo delle plusvalenze e altri inghippi economici - in buona parte procurati da quell’imbroglio paradossalmente definito Fair Play finanziario - erano rivelati dall’assurda tempistica, come dalla ridicola marcia indietro, di questo comunicato a suo tempo interpretato come una smargiassata dei ricconi del calcio. Non a caso - capiamo oggi - l’avvertimento l’aveva lanciato Andrea Agnelli il quale, trattato da arrogante, era in realtà un questuante. Rileggiamo insieme: “Il 19 aprile 2021, alle ore 0,23 la Juventus Football Club S.p.A. annuncia la sottoscrizione di un accordo con altri top club europei ossia Milan, Arsenal, Atlético di Madrid, Chelsea, Barcelona, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham per la creazione di una nuova competizione calcistica europea, la Superlega. L’accordo prevede l’impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di Euro 2 milioni incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori Euro 8 milioni. All’avvio effettivo della Superlega e a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, in base all’accordo è previsto che i club fondatori ricevano nel complesso un contributo di importo netto indicativamente pari a Euro 3,5 miliardi, che verrà erogato in un’unica soluzione; questa somma, che sarà ripartita tra i club fondatori secondo percentuali da definire in base al numero definitivo di club fondatori, sarà resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali”. Si seppe che la banca mondiale JP Morgan avrebbe stanziato subito i 3,5 miliardi di euro per investimenti sollecitati dalla pandemia e altri 10 come contributo di solidarietà. Scandalizzati i tradizionalisti, fieri oppositori di una Superlega, e ipocritamente anche i finti legalitari che in poco tempo - mentre Ceferin smoccolava - prendevano nota della volontà della FIFA di organizzare un Mondiale ogni due anni. Per far soldi. Come la Juve, il Barça, il Real e altri famosi club indebitati. Escluso, ovviamente, il PSG dell’emiro del Qatar il cui bilancio è… statale. Penso che, esaurita la pratica delle plusvalenze, potrà nascere la Superlega.