Simeone vince la corrida di Porto
Da ultimo a secondo: è festa Atletico Botte, risse, tre espulsi e i gol Apre Griezmann, De Paul chiude Dragão ammutolito, resta solo l’Europa League a Conceiçao
PORTO(4-4-2):DiogoCosta6,5;Joao Mario 6 (36‘ st Sergio Oliveira 6,5) Mbemba 5 Pepe 6 Zaidu 5 (18’ st Wendell 4); Otavio 6 (F. Vieira 6) Vitinha 6,5 Grujic 6,5 (36’ st Corona 5,5) Luis Diaz 6,5; Evanilson 6,5 Taremi 5,5 (36’ st Toni Martinez 5,5). All.: Conceiçao 5. ATLETICO MADRID (3-5-2): Oblak 7; Vrsaljko6,5Kondogbia7Hermoso6,5; Marcos Llorente 6,5 Lemar 6 (21’ st Angel Correa 7) Koke 6,5 De Paul 7 Carrasco 6; Griezmann 7,5, Suarez sv (13’ pt Cunha 6,5) (38’ st Lodi 6). All.: Simeone 7.
ARBITRO: Clement Turpin (FRA) 5. MARCATORI: 11’ st Griezmann (A), 45‘ st Correa (A), 47’ st De Paul (A), 51’ S. Oliveira (P. rig.).
ESPULSI: 22’ st Carrasco (A), 25’ st Wendell (P), 30’ st Marchesin (P. dalla panchina).
AMMONITI: 32’ pt Taremi (P), 22’ st A. Correa (A), 24’ st Otavio (P), 24’ st Pepe (P).
di Andrea De Pauli
L’Atletico Madrid di Simeone esce vittorioso e qualificato dalla scazzottata del Do Dragao con il Porto dell’ex compagno laziale Sergio Conceiçao. Tra la zampata di Griezmann, che rompe l’equilibrio, e il terribile uno due finale di Angelito Correa e De Paul, che blindano il risultato, scoppia il finimondo, con Carrasco, Wendell e la riserva Marchesin, che pagano il conto per tutti con le loro espulsioni.
LACRIME. Vatti a fidare dei vecchi amici. Alla vigilia della gara Sergio Conceiçao esibisce un certo pessimismo sulla possibilità di recuperare gli acciaccati Pepe, Joao Mario e Grujic e, poi, arriva la partita ed eccoli tutti lì, in un undici iniziale che unisce equilibrio e dinamite. Simeone, orfano dei tre centrali Felipe, Savic e Gimenez, rispolvera comunque il terzetto
difensivo, con l’unico reduce Mario Hermoso in linea con i riadattati Vrsaljko e Kondogbia, mentre davanti tocca a Griezmann e Luis Suarez. Peccato che la gara del Pistolero non duri neppure un quarto d’ora. Un malanno muscolare se lo porta subito via. E sono letteralmente lacrime, quando si rifugia in panchina, rilevato da Cunha.
BOTTI E BOTTE. Dopo un primo tempo all’insegna dell’equilibrio, la gara si fa incandescente in una ripresa in cui i padroni di casa sembrano poter prendere il sopravvento, se non fosse per paratutto Oblak. A sbloccare improvvisamente la partita, però, è Griezmann, con una zampata sugli sviluppi di un corner. I padroni di casa sbandano e, poco dopo, Cunha si vede respingere nei pressi della linea, il possibile
raddoppio dall’eterno Pepe. La palla rimane lì e Koke prova il colpo di tacco esagerato, ma manca la porta. I nervi si fanno incandescenti e due mini risse, nel giro di pochi minuti, costano le espulsioni a Carrasco e, poi, all’appena subentrato Wendell, che ristabilisce subito la parità numerica. Cacciato anche il panchinaro Marchesin tra i portoghesi. Conceiçao sbilancia pericolosamente la squadra con i suoi cambi disperati, ma finisce per esporsi alle ripartenze e incassa i gol di Correa, liberato dall’ispirato Griezmann, e del cocciuto Rodrigo De Paul. Mario Hermoso, proprio all’ultimo, affonda in area Evanilson, permettendo a Sergio Oliveira di salvare l’onore dei portoghesi, che si consolano, si fa per dire, con un posto in Europa League.