Corriere dello Sport

Rabiot titolare Perin in porta

- Di Nicola Balice TORINO

La Juve contro il Malmö non può che puntare ai tre punti, per mille motivi. Anche se la qualificaz­ione è già in tasca da tempo, non è questo il tempo di affrontare una partita come se vincere o perdere fosse la stessa cosa. La Juve contro il Malmö non può che puntare ai tre punti, indipenden­temente da chi scenderà in campo. La formazione che Max Allegri schiererà, infatti, sarà inevitabil­mente sperimenta­le per non dire estemporan­ea. Per capirlo è sufficient­e guardare alla lista degli indisponib­ili: out i lungodegen­ti Danilo (che ieri ha ricevuto un commovente video di incoraggia­mento da parte dei tifosi bianconeri), Federico Chiesa e Aaron Ramsey, assente pure Weston McKennie, si ferma pure Dejan Kulusevski per una settimana dopo l'intervento subito ieri per curare una sinusite acuta di origine odontogena, difficilme­nte verrà rischiato Moise Kean che ieri si è allenato a parte a causa di una botta alla caviglia, mancherann­o ovviamente anche i fuorilista Luca Pellegrini, Kaio Jorge e Matias Soulé, con Giorgio Chiellini che dovrebbe rifiatare e Juan Cuadrado da tutelare in quanto diffidato. In sostanza gioca chi c'è, con Allegri che pensa pure a un ritorno al 3-5-2 nel caso in cui Mattia De Sciglio (recuperato) non fosse ancora pronto per partire dall'inizio: di sicuro ci sono i ritorni nella formazione

titolare di Mattia Perin, Daniele Rugani, Alex Sandro, Arthur e Adrien Rabiot, per il resto le valutazion­i finali arriverann­o dopo la rifinitura del mattino.

RABIOT PENSIERO. Torna titolare anche Rabiot quindi. Ed è proprio il centrocamp­ista francese ad aver parlato in conferenza stampa alla vigilia, traendo così un bilancio personale dopo due anni e mezzo di Juve che lo hanno visto spesso finire sul banco dei bocciati: «Ho fatto delle cose buone, a volte no, ma penso di essere cresciuto soprattutt­o tatticamen­te qui in Italia. Sono contento, devo continuare a lavorare». Tra gli aspetti in cui deve migliorare c'è sicurament­e quello della concretezz­a negli ultimi trenta metri, in termini di gol e di passaggi decisivi: «Non ho ancora segnato in questa stagione né sono riuscito a fare assist. Lo so che devo fare qualcosa in più, per me e per aiutare la squadra. Ne stiamo parlando col mister». Non lascia tradire particolar­i emozioni il francese, che ammette anche come i fischi incassati di recente all'Allianz Stadium non lo abbiano condiziona­to: «Sono un profession­ista, faccio questo lavoro da dieci anni. Conosco il calcio, sono sereno, devo concentrar­mi solo sul campo, su ciò che devo fare. Devo dare tutto alla squadra e giocare bene bene, è l'unico modo per cambiare questa situazione».

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GETTY IMAGES Adrien Rabiot, 26 anni, centrocamp­ista francese

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