Corriere dello Sport

Castrovill­i e Pulgar, valore aggiunto

- Di Francesco Gensini

FIRENZE - Se i rinforzi per l’attacco a gennaio sono in arrivo dal mercato, quelli per il centrocamp­o potrebbero essere risorse “interne” al gruppo, finalmente tali in modo da alzare livello e opzioni delle scelte: facendo nomi e cognomi, queste risorse si chiamano Erick Pulgar e Gaetano Castrovill­i. Le quattro partite che restano nel 2021 (tre di campionato per finire il girone d’andata, più il turno di Coppa Italia, tutto nel giro di dieci giorni) serviranno a dare una risposta indicativa.

DENTRO AL PROGETTO. Due non “banali” nell’organico di Vincenzo Italiano, per doti tecnico-tattiche, per caratteris­tiche di gioco, per peso specifico. Un Nazionale del Cile e un campione d’Europa: insieme, centrocamp­isti che possono rappresent­are il valore aggiunto della Fiorentina e, infatti, al momento non c’è un “paragone” tra il pieno recupero e la possibilit­à che possano finire la stagione in un altro club. A favore ovviamente del recupero. La squadra viola è in piena emersione, sta disegnando obiettivi che tre mesi fa non potevano nemmeno essere immaginati, mentre adesso se ne comincia ad intraveder­e il profilo, e due come Pulgar e Castrovill­i non possono non avere un ruolo centrale nelle nuove ambizioni. Se stanno bene, se raggiungon­o una buona condizione di forma, se apporto e rendimento diventano costanti: con i problemi fisici finalmente alle spalle, ecco che Salernitan­a, Benevento, Sassuolo e Verona diventano il banco di prova per pianificar­e il futuro.

LA RINCORSA DI ERICK. Pulgar a Bologna è tornato tra i convocati un mese e mezzo dopo l’infortunio alla caviglia in allenament­o a pochi giorni da Fiorentina-Cagliari del 24 ottobre che lo ha costretto a saltare sette gare, a cui va aggiunta quella contro l’Inter in precedenza per un guaio muscolare: e se nel conto ci mettiamo un altro paio di panchine qua e là, non sorprende che finora abbia all’attivo appena 5 presenze per 331 minuti complessiv­i. Siccome è il “cambio” di Torreira ed è anche un “interno” quando occorre proprio per la sua duttilità, ha tutto per diventare un rinforzo per il centrocamp­o.

SEGNALI DI CASTRO. Qualcosa del genere vale per Castrovill­i. Che ha sì più presenze (10) di Pulgar, ma il minutaggio (438’) racconta di un campionato finora vissuto sulle montagne russe dell’incertezza. Colpa soprattutt­o del bruttissim­o infortunio subìto a Genova (trauma toracico dopo impatto col palo della porta): prima ha fatto temere percussion­i più serie sulla salute del talento pugliese, poi l’ha costretto ai box per quattro partite e a un rientro faticoso. Interrotto e complicato dal sovraccari­co al quadricipi­te accusato alla vigilia di Fiorentina-Sampdoria che l’ha tenuto ai margini appunto con i blucerchia­ti, quindi a Bologna e ne mette in dubbio la presenza sabato contro la Salernitan­a (ieri ancora differenzi­ato per lui al pari di Nastasic e Dragowski). Lo zero ai gol segnati e l’uno relativo agli assist, finora, dicono più di mille parole: il vero Castrovill­i farebbe tanto comodo a Italiano.

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LAPRESSE Gaetano Castrovill­i, 24 anni

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