«Cosenza, ora serve coraggio»
Occhiuzzi: Ritorno con piacere Gli scettici? Li riconquisteremo
Ritorna Roberto Occhiuzzi sulla panchina del Cosenza. Il tecnico sotto contratto fino al 2023, che si porta dietro una retrocessione sul campo, quella della passata stagione, ma anche colui che due anni fa, in pieno lockdown, compì un vero miracolo con la salvezza dei silani con 22 punti conquistati nelle ultime dieci partite. Un record. Nello scorso campionato, invece, un naufragio con la retrocessione in serie C con 35 punti finali.
Dopo alcune trattative saltate, Dionigi su tutti, la scelta della società è caduta sul ragazzo di Cetraro che subentra all’esonerato Zaffaroni; 42 anni, Occhiuzzi prenderà in mano una squadra che sembra avere staccato la spina. Povera di idee, specie nella costruzione dl gioco. Appannata e lenta nelle movenze di alcuni uomini, senza grinta e cattiveria agonistica. Dovrà lavorare molto Occhiuzzi, oltre che a livello mentale, anche su quello fisico. A gennaio, poi, il ds Goretti dovrà convincere il presidente Guarascio a tornare sul mercato. C'è bisogno di rinforzi di qualità.
Alle 17,15, dopo avere diretto l’allenamento, la sua prima conferenza della stagione. Con lui Goretti e l’addetto stampa Pasqua. Ancora assente Guarascio, ma non è una novità, di fronte alla stampa non si presenta da svariati mesi. Così al ds è toccato rompere il ghiaccio, non prima di avere ringraziato Zaffaroni. «C’erano due figure di allenatori che facevano al caso del Cosenza perché dopo gli ultimi risultati negativi, occorreva un cambio di atteggiamento. Uno era Dionigi, amico di vecchia data per essere stato mio compagno di squadra, l’altro Occhiuzzi. Con Dionigi eravamo d’accordo quasi su tutto, ma nella serata di lunedì è arrivata la telefonata accompagnata da un “Non me la sento”. Così ho puntato su Occhiuzzi, per me la soluzione migliore, prospettando i pro ed i contro al presidente. Sarà una sfida perché da
quando sono arrivato, a me piacciono le sfide. Non è stato un problema economico, soltanto di idee. E Occhiuzzi ne ha tante da dare a questa squadra».
Poi è toccato ad Occhiuzzi. «Sono tornato con piacere anche se parte della tifoseria e della stampa è scettica nei miei confronti per la retrocessione. Una questione ambientale non delle migliori che dovremo portare dalla nostra parte. Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità. Il sistema di gioco? 3-4-3 o 3-4-1-2. Alla squadra serve coraggio ed ho iniziato a lavorare a livello mentale». Occhiuzzi ricomincia da dove aveva lasciato proprio contro il Pordenone, a Lignano Sabbiadoro, dove il Cosenza subì nel maggio scorso la sconfitta per 2-0 e retrocesse prima di essere riammesso in B per l’esclusione del Chievo. Per lui il primo scontro salvezza.