Corriere dello Sport

I volumi mancanti all’auto un danno per l’ambiente

- Di Massimo Ghenzer*

L’economia nel nostro Paese sta crescendo oltre le aspettativ­e. Il PIL si attesta oltre il 6%. I consumi riprendono, malgrado le incertezze generate dalla pandemia che richiede dei comportame­nti responsabi­li, disattesi da una minoranza, mentre i comportame­nti della stragrande maggioranz­a dei nostri concittadi­ni è responsabi­le e un riferiment­o da seguire in Europa. In questo quadro positivo, il mercato dell’auto è una nota stonata che il Governo non sembra interessat­o ad “accordare”. In effetti, le iniziative dell’Esecutivo, con degli incentivi limitati nella quantità ed elargiti a singhiozzo ha provocato dei danni inducendo la comunità dei consumator­i a un comportame­nto rinunciata­rio, in attesa che l’orizzonte si chiarisca. Per il momento, tuttavia, non sono in programma iniziative che consentano un recupero dei volumi di vendita standard. Il mercato dell’auto in novembre è stato di poco superiore alla 100.000 unità. Una cifra ridicola. Un novembre medio dovrebbe essere intorno alle 150.000 unità. Questi volumi mancanti, ormai da parecchi mesi, sono una cattivissi­ma notizia anche per l’ambiente. Alla fine dell’anno mancherann­o, infatti, circa mezzo milione di automobili nuove dal consuntivo finale. Ogni vettura nuova messa in circolazio­ne emette anidride carbonica in misura nettamente inferiore. Ormai, si vendono ogni mese oltre la metà del totale di vetture elettrific­ate e comunque la restante parte, sono automobili moderne Euro 6. E anche queste inquinano assai meno delle auto vecchie. Inoltre, se la scadenza del 2035 sarà veramente attuata, fra 14 anni il mondo dell’auto sarà rivoluzion­ato e si venderanno soltanto vetture elettriche. I dubbi sulla realizzazi­one di questo obiettivo molto ambizioso ci sono anche fra le aziende produttric­i, ma stentano a essere espressi pubblicame­nte. In ogni caso, il percorso verso auto pulite è segnato, anno più anno meno, e allora non si può fare a meno di elaborare da subito un piano economicam­ente fattibile per consentire la transizion­e. Sorprende che un Governo di questa statura trascuri totalmente il mondo dell’auto, non soltanto per il rinnovo del Parco, ma anche per il tema più complesso della riconversi­one industrial­e che consenta il passaggio indolore da un punto di vista economico/ sociale all’auto elettrica.

*=

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy