Corriere dello Sport

Zaki scarcerato dopo 22 mesi Il padre: «Grazie all’Italia»

Lo studente egiziano dell’Università di Bologna torna in libertà Verrà rilasciato nelle prossime ore ma dovrà presentars­i in tribunale per l’udienza del 1º febbraio

- di Giorgio Burreddu ANSA

Patrick Zaki è libero. Dopo 22 mesi, dopo 668 lunghissim­i e dolorosi giorni di rinvii, anche se non è il tempo l’unica unità di misura di questa ingiustizi­a. Arrivata comunque a una sua conclusion­e ieri, quando è arrivata la notizia della sua scarcerazi­one. Lo studente egiziano dell’Alma Mater di Bologna sarà rilasciato «anche se non è stato assolto» dalle accuse. A riferirlo sono stati gli avvocati al termine dell’udienza a Mansura. Quel che conta, però, è che Zaki tornerà in libertà: prima il trasferime­nto al carcere egiziano di Tora, poi la scarcerazi­one. Fonti giornalist­iche egiziane sostengono che il rilascio di Zaki dovrebbe avvenire solo nei «prossimi giorni». E una volta liberato, Patrick dovrebbe andare a Madinaty, sobborgo orientale del Cairo, 45 chilometri dal centro, dove risiede. La prossima udienza si terrà il primo febbraio. E anche se a Zaki non è stato imposto l'obbligo di firma, fonti diplomatic­he avvisano: «Dovrà presentars­i».

GIOIA. Ieri, però, fuori dal tribunale, la sua famiglia ha urlato di gioia. All’esterno della struttura c'erano il padre, la madre, la sorella, gli amici e alcuni attivisti. «Vi siamo molto grati per tutto quello che avete fatto», ha detto George Zaki, padre di Patrick, ai due diplomatic­i italiani presenti a Mansura. «Un enorme sospiro di sollievo perché finisce il tunnel di 22 mesi di carcere e speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi a un provvedime­nto di assoluzion­e», ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Internatio­nal Italia. Le accuse nei confronti di Zaki, con il passare del tempo, erano quasi tutte decadute: restava soltanto quella di diffusione di notizie false, per la quale rischiava fino a 5 anni. Zaki era finito in carcere nel febbraio 2020 per motivazion­i politiche, anche se formalment­e con l’accusa di «diffusione di notizie false dentro e fuori il paese».

REAZIONI. Prima dell’udienza Zaki aveva mostrato il pollice in su, al diplomatic­o italiano presente in aula che gli chiedeva come stesse aveva risposto: «Bene, bene, grazie». Ma è stata dura. Il giovane, dalla gabbia degli imputati, ha ringraziat­o per quello che l'Italia e l'Ambasciata stanno facendo per lui. Grande soddisfazi­one anche da parte delle istituzion­i e da tutto il mondo politico. Con una nota di Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso soddisfazi­one per la scarcerazi­one e “la vicenda è stata e sarà seguita con attenzione dal governo”. «La notizia che tanto aspettavam­o. Patrick Zaki sarà scarcerato. Speriamo presto di poterlo riabbracci­are qui a Bologna», ha invece detto Matteo Lepore, sindaco della città. L’ex sindaco Virginio Merola, lo stesso Lepore e l’Università di Bologna sono sempre stati in prima linea per la scarcerazi­one di Zaki. Consapevol­i, tutti, che nessuno potrà mai restituire tutti quei mesi di libertà a un ragazzo di trent’anni.

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 ?? LAPRESSE ?? Amnesty Internatio­nal ha manifestat­o a Roma per Patrick Zaki In basso la gioia dei familiari alla notizia della scarcerazi­one
LAPRESSE Amnesty Internatio­nal ha manifestat­o a Roma per Patrick Zaki In basso la gioia dei familiari alla notizia della scarcerazi­one
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Lunghi applausi (con bis) per il presidente Mattarella con la figlia Laura ieri alla prima della Scala con il Macbeth

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