C’era una volta il Barça il Bayern non ha pietà
Non c’è mai partita: Lewandowski innesca Müller poi papera di Ter Stegen su Sané e tris di Musiala
Blaugrana in Europa League: di nuovo travolti dai tedeschi restano fuori dopo 21 anni dagli ottavi di Champions
BAYERN MONACO (4-2-3-1):
Neuer 6; Pavard 6 Upamecano 6,5 Süle 7 (33‘st Nianzou 6) Davies 7 (26‘ st Richards 6; Musiala 6,5 Tolisso 6,5 (15’ st Roca 6); Coman 6 (26’ st Sarr 6) Müller 7 Sané 6,5; Lewandowski 6,5 (33‘ st Tillman 6). All.: J. Nagelsmann 6,5 BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen 4; Araujo 5,5 Piqué 6 Lenglet 5,5 Jordi Alba 6 (30‘ pt Mingueza 4,5); F. De Jong 5 (28’ st Riqui Puig 5) Busquets 6 Gavi 5,5 (42’ st Demir sv); Dest 5,5 (1’ st Nico 5,5), Depay 5, Dembelé 6 (28’ st Coutinho 6). All.: Xavi 5
ARBITRO: Hategan (Rom) 6 MARCATORI: 34’ pt Müller, 43’ pt Sané, 17’ st Musiala
AMMONITI: 3’pt Busquets (BA), 16’ pt Araujo (B), 37’ st Richards (BM)
Troppo Bayern, nonostante le significative defezioni, per il fragile Barça di questi tempi. Ecosì niente impresa per gli spauriti ragazzi di Xavi, che avrebbero avuto bisogno di una prima storica vittoria in Baviera per mantenere a distanza il Benfica e proseguire in quel modo l’avventura in Champions e che, invece, finiscono per incassare la terza sconfitta nella fase a gruppi. La seconda per 3-0 contro i tedeschi. Ad abbattere i catalani, che devono prendere atto della dolorosa retrocessione in Europa League, le reti della bestia nera Müller, di Sané e Musiala.
RATTOPPATI. Spalti deserti, causa dati Covid nuovamente allarmanti, e nevischio insistente accolgono l’ingresso in campo delle due squadre. Privo di diverse pedine importanti, ad iniziare dal ribelle Kimmich, ancora in quarantena, per proseguire con Gnabry e Goretzka, Julian Nagelsmann decide di giocarsela mettendo in campo un undici piuttosto audace, con l’offensivo baby Musiala a dar man forte, sulla mediana, al pragmatico Tolisso. Poi, è tutta potenza e fantasia con il quartetto formato da Coman, Muller, Sané e Lewandowski. Xavi, che in quanto a indisponibili non se la passa meglio - su tutte l’assenza di Ansu Fati - insiste con un 4-3-3 rattoppato, che prevede il centrale Araujo come terzino destro, con il conseguente avanzamento di qualche metro di Dest, che gioca da ala vera. Prima da titolare, dopo 200 giorni, per Osumane Dembelé.
ALLO SFASCIO. Ci mette tanta buona volontà il Barça, che nei cinque precedenti, da queste parti, aveva messo insieme tre sconfitte e due pareggini. Il più attivo è proprio Dembelé, ma di occasioni vere, poco o nulla. Appena il Bayern spinge, invece, sono problemi seri per i catalani, che con grande sollievo vedono prima Müller, poi Lewandowski sciupare malamente due fulminee ripartenze.
La traballante costruzione raffazzonata da Xavi si sfascia alla mezz’ora, in coincidenza con l’infortunio muscolare del generoso Jordi Alba, che cede il posto al verdissimo Mingueza. I già esili equilibri blaugrana saltano e, guarda caso, arriva subito il vantaggio dei bavaresi con un colpo di testa sbilenco di Müller, che trovato in area da Lewandowski, salta indisturbato tra lo svagatissimo Mingueza e Lenglet. Araujo prova a respingere alla disperata, ma la palla varca la linea e, così, salgono a otto le reti siglate al Barça dal jolly offensivo tedesco.
Prima dello scadere della frazione d’apertura, Ter Stegen completa la frittata facendosi sorprendere da un tiro dalla distanza senza troppe pretese di Sané. Game over. Nella ripresa, il Bayern prende il largo con Musiala, che appena varcato il quarto d’ora, insacca con un piattone facile facile, assistito dal devastante Davies. Sei vittorie su sei per il Bayern. Barça fuori dall’Europa più nobile, fin dalla fase a gruppi, dopo ventuno anni!
Nagelsmann gioca una gara d’attacco La tattica di Xavi regge solo mezz’ora