«Io al Quirinale emozione unica»
Una delegazione della Federazione moto è stata accolta ieri dal Capo dello Stato Rossi: «È stato bello parlare con Mattarella. So che cercano un nuovo inquilino, magari potrei pensarci su...». E Cairoli si rivolge al Presidente in dialetto siciliano
«So che cercano un nuovo inquilino. Potrei pensarci...». La battuta di Valentino Rossi, volgendosi verso il Quirinale, è inevitabile, e potrebbe non essere nemmeno una battuta. «Lo stesso presidente Mattarella - ha sorriso il numero uno della FederMoto, Giovanni Copioli - ha riconosciuto la popolarità di Valentino nel mondo. E poi i campioni credono in loro stessi in qualsiasi ambito: persino quando il presidente Malagò ha detto “Vale, i corazzieri devono essere alti 1.90, quel mestiere non avresti potuto farlo”, Rossi ha risposto con un “chi lo sa?” che racconta tutto...».
EMOZIONE. Se fuori c’era il diluvio da tregenda, molto poco romano, all’interno del Quirinale l’atmosfera era decisamente differente, con l’omaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (a cui è stato regalato un casco tricolore) a uno sport che anche nel 2021 ha parlato italiano. Perché la Ducati, rappresentata dal vice campione Pecco Bagnaia e dal direttore generale Gigi Dall’Igna, ha trionfato tra i costruttori della MotoGP, perché nel fuoristrada Cross ed Enduro hanno vinto anche nelle manifestazioni a squadre.
Ma sono stati soprattutto i nove volte campioni, Valentino Rossi e Antonio Cairoli, a monopolizzare l’evento. «Il presidente Mattarella ci teneva a omaggiare due carriere incredibili» ha detto Giovanni Malagò, numero uno del Coni che ha vissuto da vicino l’addio di un’altra leggenda, Federica Pellegrini. «Fede, Valentino e Tony sono leggende perché sono nati innamorati del loro sport. Quindi sono stati professionisti maniacali, e nei momento meno belli non hanno mai perso la voglia di tornare al top. Il motociclismo ancora una volta ha dato grande lustro all’Italia, ed è stato bello riscontrare l’emozione del presidente Mattarella e di Valentino: un bellissimo momento di vita, oltre che di sport».
«Soltanto varcare l’ingresso del Quirinale mi ha regalato un’emozione forte - ha detto Vale -. È stato bellissimo parlare con il presidente: questi mesi, con il tributo del pubblico e ora anche delle istituzioni, sono stati davvero una figata».
Tra i campioni, c’è anche chi ha potuto conversare in una... lingua differente. «Due battute in dialetto con il presidente Mattarella ce le siamo concesse - ha sorriso il messinese Cairoli -. Già ero orgoglioso di essere qui, perché è un bellissimo premio per tutte le occasioni in cui ho portato il tricolore sul gradino più alto del podio. Ma poi vedere il presidente così informato sulle mie vicende, mi ha reso orgoglioso».
OGGI E DOMANI. L’evento ha avuto come filo conduttore il passaggio del testimone, visto che Vale e
Tony («Ci siamo consultati sul futuro da ‘pensionati’, Rossi ha già un calendario pieno con le gare in auto, io collauderò le KTM» ha detto il crossista) hanno lasciato il Mondiale. Emblematica, in merito, la presenza delle generazioni più giovani, con i campioni Junior delle varie specialità. «L’età media era di 13-14 anni - ha detto Copioli - a ragazzi come questi affideremo il compito di mantenere l’Italia al top. Sabato a Riccione festeggeremo i 110 anni della FMI».
Il primo staffettista dovrebbe però essere Bagnaia, quattro successi negli ultimi sei GP stagionali, e imprendibile anche nei test di Jerez. Il suo volto, parlando della Ducati GP22, esprimeva una gioia paragonabile a quella figlia dell’evento del Quirinale: «La moto va forte, il reparto corse sta lavorando magnificamente. Sentirsi considerare dagli avversari come il favorito è bello, ma oggi quel ruolo spetta a Fabio Quartararo, è il detentore del titolo» ha detto il torinese, allievo di Rossi nella VR46 Riders Academy, e che con i suoi 24 anni rappresenta l’identikit del perfetto candidato per il ruolo di nuovo riferimento del motociclismo italiano. «Saremo in tanti a tenere alto il tricolore. Io e Franco Morbidelli abbiamo fatto bene in questi ultimi anni, ma nel 2022 ci saranno anche Marini, Bastianini, Bezzecchi, Di Giannantonio, tutti giovani. Abbiamo grandi possibilità».
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