Federica incorona gli amici campioni
Parata di stelle del Circolo (11 medaglie tra Olimpiade e Paralimpiade) con Fede mattatrice «Ho chiuso il cerchio vincendo con la mia squadra»
Ieri a Roma la festa dell’Aniene presentata dalla Divina Pellegrini passata con successo dalla vasca al palco
Bisogna avere Fede. L'hanno avuta soprattutto gli atleti prima di Tokyo, allenandosi duramente per un'Olimpiade che nessuno avrebbe immaginato così trionfale per l'Italia. L'ha avuta lei, la Divina Pellegrini, "Fede" di nome e di fatto, superando sé stessa ogni volta che ha saputo fondere corpo e anima con l'acqua, diventando simbolo, campionessa e fonte d'ispirazione. L'ultimo tuffo a Riccione ha voluto farlo insieme a Giovanni Malagò, per lei molto più di un presidente, ricordando il luogo dove tutto ebbe inizio: il Circolo Canottieri Aniene.
SUL PALCO. Ieri la pluricampionessa ha indossato nuovamente i panni della presentatrice dell'evento "Momenti di gloria", omaggiando dal palco dell'Auditorium Parco della Musica di Roma i colleghi del Circolo che hanno brillato nel 2021. È stata annunciata con un video emozionale, poi con la musica di Morricone suonata dall'orchestra diretta da Lorenzo Porzio, bronzo nel "quattro senza" ad Atene 2004. Una festa che ha condotto lei, da padrona di casa, insieme al vicedirettore di Rai Sport Jacopo Volpi. Sorridente, ironica, pungente nelle domande. La platea ha apprezzato, Malagò pure. Il volto del numero uno del Coni, nonché presidente onorario del Circolo, è finito addirittura dentro un quadro che gli organizzatori hanno voluto regalarle. «Giovanni ma sei ovunque? - ha scherzato - pensate che era contento quando gli ho detto che mi sarei sposata». Risate e applausi, dopo le riflessioni suscitate nel programma "Le Iene" sul ruolo della donna nella società e nello sport. «Ci sono episodi che mi hanno fatto stare male, dobbiamo far sentire la nostra voce» ha aggiunto
a margine dell'evento.
LE STELLE. Caterina Banti, oro olimpico nella vela insieme a Tita, lo sfortunato canottiere Rosetti (positivo al Covid tre ore prima della finale olimpica), il tuffatore Marsaglia, le nuotatrici e i nuotatori Quadarella, Martinenghi, Panziera, Pilato, Di Cola e Di Liddo, insieme agli atleti paralimpici Mazzone, De Paolis, Ciulli, Menciotti e Scortechini - tutti uomini e donne "made in Aniene" - sono saliti sul
palco nella serata di gala. C'era anche il beacher Daniele Lupo, che dopo una vita (e un argento olimpico) con Nicolai punta al Mondiale romano del 2022 con Ranghieri: il ragazzo di Fregene è stato nominato socio per meriti sportivi.
STOP. La 16enne Benedetta Pilato ha ricordato come in estate «non fossi nel momento giusto, così sono stata squalificata dopo essere diventata la più giovane primatista al mondo». La sorte non ha aiutato nemmeno Simona Quadarella, che ha steccato i 1500 sl olimpici vincendo però un bronzo sugli 800. «Ho perso 4 kg per una gastroenterite. Ho avuto un giorno e mezzo per piangere, poi mi sono presa la rivincita. Ora ci sono gli Europei a Roma, a casa mia». Di nuovo il Foro Italico (11-21 agosto 2022) quindi, come nel 2009. Pellegrini ha nuotato nei ricordi, ribadendo però la volontà di fermarsi nonostante quasi tutti le abbiano chiesto (scherzando, ma non troppo) di ripensarci. «Hanno già iniziato a chiamare per convincermi - ha aggiunto Federica - Roma 2022 è sempre stato un grillo nella testa perché Roma 2009 è stata la settimana più bella della mia vita. Ma ho detto basta. L'ultima gara? È come sul punto di morire: ripensi a tutto. Ma ho smesso vincendo per l’Aniene. Ed è un cerchio che si chiude».
MALAGÒ. «Se il Circolo fosse un Paese - ha ricordato il presidente Fabbricini - sarebbe alla 50ª posizione del medagliere, prima dell'Argentina». Tra Olimpiadi e Paralimpiadi sono arrivate infatti 11 medaglie, circa il 10% del bottino azzurro. I campioni ci sono, i giovani crescono tra mille difficoltà. E allora, vale la pena avere Fede nel futuro. Anche se Fede non nuota più. «Per far sì che Parigi 2024 sia un'Olimpiade altrettanto vincente bisogna resettare e ripartire - ha spiegato Malagò - ma lo sport deve lavorare in pace. Pechino? Alle Olimpiadi invernali sono sicuro che faremo meglio della Corea, dove abbiamo vinto 10 medaglie».