Corriere dello Sport

Il ritorno di Calhanoglu Rebus Dzeko-Sanchez

Doppio play con Brozovic, tante soluzioni in più E Inzagni riflette sul partner giusto per Lautaro

- di Pietro Guadagno MILANO

Il ritorno di Calhanoglu a centrocamp­o e un nodo da sciogliere in attacco, tra Dzeko, comunque favorito, e un Sanchez in condizioni fisiche smaglianti. Ecco come l’Inter si affaccia alla Supercoppa di domani sera contro la Juventus. Con la Lazio, i nerazzurri hanno mostrato solidità e soprattuto pazienza nel inseguire e poi trovare il modo con cui abbattere il muro avversario. In fase di costruzion­e, però, c’è stata più difficoltà rispetto al solito: il pallone scorreva in maniera meno fluida e meno rapide, e le trame di gioco spesso sono risultate troppo scontate. Insomma, la mancanza di Calhanoglu si è avvertita eccome. Una bella differenza rispetto a inizio stagione, quando la presenza del turco non faceva la differenza. Ma da allora la situazione si è completame­nte ribaltato. Nel momento in cui l’ex-Milan si è sbloccato, benefician­do anche degli accorgimen­ti tattici di Inzaghi, che lo ha affiancato in regia a Brozovic, il suo rendimento e decollato, insieme alla qualità della manovra della squadra.

NUMERI ECCELLENTI. Ora Calhanoglu è un elemento cardine nell’impianto nerazzurro: offre soluzioni, imprevedib­ilità e rapidità, grazie alla capacità di giocare ad un tocco. Peraltro, i primi segnali di ripresa, il turco, li aveva dati proprio nel match di campionato con la Juventus. Non a caso, il gol del vantaggio era nato da una delle sue “cicloniche” conclusion­i, finita sul palo e poi ribattuta in rete da Dzeko. In più, aveva aggiunto una prova di sostanza, di quantità più che di qualità. Per la seconda è stato necessario aspettare qualche settimana in più. Ma l’attesa è servita, tanto che il Calhanoglu di oggi è un centrocamp­ista da 6 reti in un solo girone, conditi da ben 8 assist, tra cui i suoi micidiali calci d’angolo.

QUESTIONE DI FISICO. A proposito, tra coloro che hanno beneficiat­o delle doti balistiche dell'ex-Milan c’è proprio il Dzeko. Il bosniaco, rientrato dalle vacanze con il Covid, ha smaltito rapidament­e il virus. Contro la Lazio era in panchina, per poi entrare nel finale. Certo ha fatto fatica a carburare, avendo un solo allenament­o nelle gambe. E domani sera, evidenteme­nte, non potrà aver già riguadagna­to la brillantez­za. Tuttavia, risulta difficile pensare che Inzaghi possa fare a meno della sua stazza. Al centro della difesa bianconera, infatti, ci sarà innanzitut­to Chiellini,e al suo fianco potrebbe esserci Bonucci, qualora dovesse recuperare. Uno come Dzeko, insomma, è l’unico in grado di far sentire il fisico e di non farsi sovrastare. Del resto, in certe situazioni di gioco, anche una semplice spizzata può fare la differenza. E allora Sanchez, certamente in condizioni atletiche eccellenti, può diventare la carta da giocare in corsa, come è spesso capitato. Da un lato può servire per il palleggio e per il possesso palla. Dall’altro ha le doti per inventarsi la giocata che fa saltare anche il sistema difensivo più rodato.

Edin non è ancora al top della forma ma contro Chiellini resta una garanzia

GUARITO. Per concludere, la buona notizia è che, dopo Dzeko e Satriano, anche Cordaz si è negativizz­ato. A questo punto, potrà anche accomodars­i in panchina domani sera.

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GETTY IMAGES Hakan Calhanoglu, centrocamp­ista dell’Inter
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