Corriere dello Sport

MIHA: L’ONESTÀ PAGA PIÙ DELLA FURBIZIA

Elegante, tagliente «ma non arrabbiato», il tecnico rincara la dose e carica la squadra: «Niente alibi, giochiamo come sappiamo» «Chi ha deciso di farci giocare subito spero l’abbia fatto in buona fede. Saremo in 11 e all’altezza»

- Di Dario Cervellati BOLOGNA

Qualche anno fa probabilme­nte Sinisa Mihajlovic si sarebbe presentato in conferenza stampa sbraitando. «La mia parte emotiva avrebbe prevalso su quella razionale». Ma ora non più. «Se qualcuno pensa che io possa essere arrabbiato si sbaglia». L’esperienza lo ha forgiato. A Casteldebo­le non va in scena nessuno sfogo alla Fred Flintstone: niente clava sbattuta all’impazzata. Per colpire, ovviamente a parole, l’allenatore del Bologna sceglie il fioretto. Più delicato ed elegante, ma comunque tagliente. E utile per arrivare al bersaglio. «Spero che chi ha deciso di farci recuperare subito la gara con il Cagliari lo abbia fatto in buona fede pensando che in questo periodo ci siamo allenati, o che il Covid non riguardi i calciatori ma solo le altre persone». Sinisa infligge la prima stoccata. Poi si mette in attesa. Lancia un messaggio di carica alla sua squadra, mentre De Silvestri lo ascolta con attenzione. «Ormai è tutto fatto e non deve essere una scusa per noi. Quello che di solito facciamo in cinque giorni dobbiamo farlo in uno, ma il gruppo è meraviglio­so; i miei giocatori hanno dimostrato le loro qualità umane anche in periodi più duri e difficili rispetto a quest'ultimo. Questa decisione di giocare subito martedì è un po’ così, ma sono sicuro che faremo una grande partita». Mihajlovic dosa le frasi. Ed ecco la seconda stilettata, stavolta a suon di metafora. «Avete presente la fiaba della volpe che prova a fare la furba per mangiarsi il gallo?» Quella di Esopo che insegna come con la razionalit­à e la saggezza si possa sconfigger­e la furbizia, quella usata in senso negativo. «Nella vita, spesso, - dice Sinisa - ci sono persone che si pensano più furbi degli altri per ingannarli, noi come il gallo dobbiamo essere freddi e ragionare facendo quello che dobbiamo fare». e il Bologna proverà a fare il gallo della favola, chi è la volpe della storia. «Ci sono tante volpi, non serve fare nomi, si riconoscon­o» dichiara il tecnico rossoblù che un po’ di rabbia quasi la stimola. Quella sana però.

RABBIA POSITIVA. «La rabbia ci deve sempre essere, ma deve essere gestibile. Serve la rabbia costruttiv­a. Io penso che nella vita l’onestà paga più della furbizia, quindi andiamo a Cagliari e giochiamo arrabbiati al punto giusto». Per i sardi sarà una partita «fondamenta­le», ma sarà lo stesso anche per il Bologna. «Vincendo torneremmo dove dobbiamo stare, in caso contrario saremmo fuori dal nostro obiettivo di rimanere nella colonna sinistra della classifica. Noi ci siamo già trovati nella loro situazione, quando sono tornato a Bologna: sappiamo come si sente la squadra avversaria e come si giocava in quella condizione. Dobbiamo essere calmi e sereni, giocando ogni pallone come sappiamo. Quest’anno la squadra è maturata. Abbiamo fatto il record di punti all’andata e per come abbiamo giocato ne avremmo meritati anche di più. Quindi possiamo fare ancora meglio».

DIFFICOLTÀ. Le assenze in casa Bologna restano tante. Ma Mihajlovic non lo vede come un problema insormonta­bile. «Sono abituato ad inventare, lo faccio quasi sempre. Avremo 11 giocatori e qualche cambio. Se tutto va come deve, sperando non ci siano cambi obbligati da fare, siamo a posto». Tornerà Dominguez. «Sta come prima: gli è passato il Covid, non il problema alla spalla. Bisogna fargli i compliment­i, perché tanti con il suo dolore non avrebbero giocato invece lui lo ha fatto e sta facendo anche bene». Schouten piano piano. «Non sono un medico, se fosse Dominguez direi che torna subito, con lui vedremo come sta». Ma adesso Mihajlovic è concentrat­o solo sulla sfida con i sardi. «Con Mazzarri ho un bellissimo rapporto. All’inizio non mi stava simpatico, ma mi sbagliavo. L’ho conosciuto meglio e rivalutato». Mercato? «Mi aspetto solo di dormire sereno, di mangiare bene e di giocare la partita». Un commento sul nuovo protocollo però non lo nega. «Andava bene 40 anni fa. Ora con i 5 cambi per andare bene dovremmo giocare a calciotto, ma sono le regole».

«Io sono abituato ad inventare. Vincendo torneremmo dove dobbiamo stare»

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SCHICCHI Sinisa Mihajlovic, 52 anni Il Bologna ha vinto tre delle ultime quattro trasferte in Serie A

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