Corriere dello Sport

«Riforma dei campionati, tv donne, scuola: il nuovo futsal»

«Ora siamo più solidi e appetibili Doppio tesseramen­to e comitati regionali, ecco i prossimi passi»

- Di Massimo Grilli ROMA

Giusto un anno fa, l’11 gennaio 2021, Luca Bergamini veniva eletto presidente della Divisione Calcio a 5. Ereditava una situazione non certo facile, con uno sport da rigenerare dopo essere finito sulle prime pagine dei giornali, anche quelli politici, per fatti non esattament­e connessi all’attività agonistica. Dopo un anno, quale può essere il titolo del suo operato?

«Abbiamo ridato solidità al sistema futsal. Chiuso il commissari­amento, la prima preoccupaz­ione è stata quella di rimettere in sicurezza la divisione, e ci siamo riusciti con la dovuta collaboraz­ione di Lnd e Figc. Oggi si può parlare del futuro del nostro sport in maniera solida e concreta».

A proposito, ultimament­e tra Lnd e Figc i rapporti non sono stati spesso tranquilli.

«Nella criticità di certe situazioni, abbiamo cercato un equilibrio all’interno delle componenti, sempre nell’interesse del futsal».

I risultati di cui va più fiero?

«Avere un prodotto futsal finalmente più robusto e appetibile, la creazione di una struttura di marketing che ha già ottenuto risultati eccellenti, parliamo di un reperiment­o di risorse commercial­i per un valore dell’800% in più rispetto alle gestioni precedenti, e questo in un momento di forte difficoltà economica generale. E poi l’accordo con Sky: la soddisfazi­one di proporre, con la loro profession­alità, uno spettacolo che funziona e che attira spettatori, con belle partite e sponsor qualificat­i, abbiamo ricevuto i compliment­i dalla stessa emittente».

I prossimi passi?

«Stiamo lavorando sui comitati regionali di futsal: oggi fanno parte del calcio, li vorrei più integrati al calcio a 5, con una loro autonomia. Dovrebbero poter rispondere direttamen­te alla Divisione, sono indispensa­bili per lo sviluppo della base. La rivoluzion­e si può compiere solo costruendo dal basso il nostro futuro».

E poi c’è il discorso della scuola

«Abbiamo una cultura di calcio a 5, manca ancora una cultura di futsal, perché non abbiamo sufficenti strutture al coperto. La nuova generazion­e di questo sport non può prescinder­e dall’attività nelle scuole. Tranne qualche benemerita società, i bambini possono giocare a futsal solo nelle palestre scolastich­e. C’è molto da fare, bisogna curare i rapporti col Miur, qui il lavoro dei comitati è fondamenta­le».

Il doppio tesseramen­to le sta molto a cuore.

«Stiamo parlando da tempo con la Figc in merito all’allegato 7 della Fifa, che stabilisce tra le altre cose che un calciatore o una calciatric­e possono essere tesserati, allo stesso tempo, per una società di Calcio a 11 e una di Calcio a 5. Stiamo approntand­o le modifiche necessarie per inserire questa novità all’interno delle noif. Torneremo ad avere così la possibilit­à di far giocare atleti nei due sport, anche in società diverse, e questo per combattere la perdita di tesserati, per dare a tutti la possibilit­à

di una seconda vita sportiva. C’è un tavolo tecnico al lavoro, con la Figc ci sono anche Bernardi dell’Assocalcia­tori e Di Felice per il Calcio a 5, spero che si possa partire già dalla prossima stagione».

Altre cose che vuole cambiare?

«Così com’è, lo schema dei campionati (una serie A, quattro gironi di A2 e otto di B) non funziona più. Il passaggio dalla A2 alla serie A può essere troppo oneroso, per questo spesso le società sono costrette ad un passo indietro. Penso sia necessario modificare la A2 con la creazione di una categoria elite, per avere un meccanismo più equilibrat­o, omogeneo e sostenibil­e per tutti».

Il futsal femminile sta vivendo un vero e proprio boom

«Assolutame­nte sì e la conferma l’ha data proprio Sky, che ci ha chiesto di trasmetter­e in diretta anche le partite della serie A femminile. Le nostre ragazze garantisco­no uno spettacolo di un livello tecnico molto alto».

Le Olimpiadi, una suggestion­e

«Come dirigente sportivo, sapere che la break dance assegna medaglie d’oro e il futsal no, mi fa star male. Non capisco perché uno sport così diffuso, che si gioca in tutto il mondo, non abbia un riconoscim­ento olimpico. Bisognerà capire cosa vogliono fare Uefa e Fifa, il cammino è lungo e tortuoso, ma devo e voglio provare a portare il futsal alle Olimpiadi».

Mercoledì 19 nei Paesi Bassi scatterà l’Europeo. L’Italia campione continenta­le nel 2003 e 2014 - affronterà nel suo girone Finlandia, Slovenia e Kazakistan

«Siamo tra le nazioni guida di questo sport, il club Italia sta facendo un ottimo lavoro. Cosa mi aspetto? Un piazzament­o tra le prime otto, se non tra le prime quattro. Il Ct Bellarte mi piace, ha capito che il suo percorso è importante per tutto il movimento, sente di poter contribuir­e alla crescita generale del futsal».

Il Covid è un avversario terribile, anche per il futsal

«Tra le tante difficoltà che si incontrano quotidiana­mente, devo ringraziar­e le società che con grande adattabili­tà e senso del sacrificio hanno sempre scelto di continuare a giocare, di non arrendersi».

Domenica Mourinho ha detto che si aspettava fosse più facile allenare la Roma. Lei cosa si aspettava dal suo primo anno di presidenza?

«Decidendo di candidarmi, avevo dato la mia disponibil­ità a mettermi al servizio di un percorso e a disposizio­ne di un progetto di crescita per uno sport che ha 4 milioni di praticanti. Ho un ottimo rapporto con tutti, un Consiglio di gente giovane e competente che mi aiuta, tante società che mi incoraggia­no. Non mi volto indietro, preferisco pensare alle cose da fare, alle strutture e all’organizzaz­ione più che alle persone. E se al termine del mio mandato sarò stato in grado di individuar­e ragazzi capaci e volenteros­i che possano proseguire nello sviluppo del futsal, sentirò di aver fatto il mio dovere».

«Il Ct Bellarte mi piace, all’Europeo possiamo arrivare tra le prime quattro»

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Luca Bergamini 60 anni

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