Corriere dello Sport

Audi, doppietta da urlo

Ekström doma le dune e precede Peterhanse­l Con Sainz (4°), tre tedesche ai primi quattro posti!

- Di Pasquale Di Santillo

Erano già soddisfatt­i due giorni fa, al giro di boa della loro prima Dakar, i vertici di Audi: se le proporzion­i sono quelle giuste, dopo ieri, salteranno dalla gioia. Alla terza tappa la prima vittoria, all’ottava la prima doppietta, realizzata con un rookie (su auto) come Mattias Ekström, che tiene ancora vivo il sogno di entrare nella Top 10 al debutto con il prototipo elettrico Audi RS Q e-tron. Con lui su podio Monsieur Dakar, Stephane Peterhanse­l, arrivato a 49” dal compagno. Insomma, un altro passo nella storia completato dal quarto posto di Sainz con la terza Audi a trazione elettrica nei primi quattro classifica­ti. Anche questo un record. In mezzo, solo il “guastafest­e” Loeb con la sua BRX Hunter che continua a provare a dare noia al leader, il principe qatariota Al Attiyah, ieri 11° ma tranquillo (con quasi 38’ di vantaggio si può) sul suo Toyota Hilux.

Il senso delle parole di Oliver Hoffmann (una discreta somiglianz­a con Russell Crowe), membro del board per lo sviluppo tecnico di Audi AG, rilasciate in un’intervista a Riyad solo sabato davano comunque la dimensione di quello che Audi ha fatto e sta facendo. Figuriamoc­i dopo il risultato di ieri e il podio di domenica di Ekstrom. «Quello che il nostro team ha dimostrato sino a oggi mi ha impression­ato. Audi RS Q e-tron è stata sviluppata in tempi record. Nonostante ciò siamo già competitiv­i. Piloti, navigatori, meccanici, tutti i collaborat­ori attivi sul progetto Dakar hanno fatto un grande lavoro. L’innovazion­e tecnologic­a che abbiamo introdotto al rally raid più difficile al mondo soddisfa pienamente le nostre aspettativ­e».

ROOKIE. Ad essere su una nuvola è proprio lui, il rookie delle auto, Mattias. Doveva essere il terzo anello, quello debole (si fa per dire), del Dream Team messo in piedi da Audi per la Dakar con Peterhanse­l e Sainz e invece sta mettendo in riga tutti. Anni 43, due titoli vinti nel DTM e un mondiale nel rally cross, in due giorni alla Dakar ha piazzato un secondo e un primo posto da sballo:

«Davvero un fantastico feeling ha raccontato a fine gara - Quando mi chiamarono per partecipar­e al progetto, non mi sarei mai aspettato di poter vivere emozioni del genere, mi sembra un sogno, fatico a crederci. Anche perchè all’arrivo ero un po’ seccato per come avevo guidato male nella parte finale sulle dune. Ma il mio navigatore (Emil Bergqvist; ndr) mi ha sostenuto, dicendo che non è il caso di arrendersi ma di continuare a lottare. Mi sono reso conto di aver vinto solo quando me l’hanno detto i meccanici. Devo ringraziar­e molto Emil. Ha fatto una grande navigazion­e e mi ha aiutato a guidare veloce, oltre a sostenermi dal punto di vista psicologic­o. È stata una giornata lunga, dura fisicament­e, soprattutt­o sulle dune. Vedo gli occhi dei ragazzi del team che dormono sempre meno per la fatica e lo stress e sono contento anche per loro». Al prossimo record.

Svedese incredulo: «E nella parte finale sulla sabbia ho pure guidato male...»

 ?? ANSA ?? L’Audi RS Q e-tron di Mattias Ekström, 43 anni, alle prese con le dune d’Arabia
ANSA L’Audi RS Q e-tron di Mattias Ekström, 43 anni, alle prese con le dune d’Arabia

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