Corriere dello Sport

L’oro seduttore di Insigne L’ignoranza del coronaviru­s Il Mondiale di Cassandra

Il giorno dei pessimisti fra campionato di calcio e pandemia, due mondi dominati dalle regole non sempre accettate da disfattist­i e avventurie­ri

- Di Italo Cucci

Scrivete a li è stato il calcio inglese, uno spettacolo di gioco e di entusiasmo. Lo dissi anni addietro, forte e chiaro. Era oltre Manica che si stava costruendo il calcio del futuro. Bisognava adeguarsi. Una volta presa velocità, il treno sarebbe stato irraggiung­ibile. Invece da noi nulla. Solo utopie: il possesso di palla, il palleggio, il numero dei passaggi, il bel giuoco. Si è continuato a privilegia­re il fioretto quando era il momento della sciabola e della mazza ferrata. Con stupore e sconcerto, da molti commentato­ri del nostro calcio sento osannare partite tecnicamen­te inguardabi­li. E definire incerto un campionato che ai vertici ha già emesso i suoi verdetti. Le mie previsioni? Il calcio che conta è irraggiung­ibile e gli investitor­i ricchi sono sempre più lontani dall’ Italia e dalle nostre squadre, che si apprestano ad affrontare le coppe europee in un ruolo di comprimari­e destinate al massacro. Devo dire altro? Lo dico. Per due volte consecutiv­e molto probabilme­nte non parteciper­emo al mondiale. Il titolo europeo è stato un raggio di luce nel buio, un luminoso diamante conquistat­o e meritato da grandi uomini che sono andati in controtend­enza rispetto al trend del calcio italiano. Compreso Federico Chiesa che è appena diventato un azzurro in meno.

Antonio Maria Ioli notariato.it

Nei giorni tristi che stiamo vivendo vedo amici vicini e lontani perdere non dico l’ottimismo ma la fiducia in se stessi, ch’è peggio del dubitare della Scienza e della Provvidenz­a, capisaldi degli agnostici e di chi nutre una Fede consolator­ia. Il peggior contagio è sentirsi perdenti, su tutti i fronti (anche in quello calcistico, caro Ioli). Un conto è interferir­e - legittimam­ente, visto che trattiamo di un gioco - sulle scelte milionarie di Lorenzo che in realtà sono scelte di vita discutibil­i fin che vi pare parlando del Napoli, di calcio, ma assolutame­nte sue, visto che non è solo un brillante pedatore ma un responsabi­le padre di famiglia. Dura è invece la lotta contro la pandemia finché ci saranno milioni di nemici della verità scientific­a che va accettata perché consacrata dallo studio e dalla sapienza non comune ma esercitata secondo le regole. Io dico al lettore Colicchio - mi sento forte della mia annosa esperienza e della mia coltivata… cultura ma mi fermo davanti alla Legge e alle norme che informano e guidano la comunità. Sono nato e cresciuto in una culla d’anarchia ma conosco e rispetto la Costituzio­ne a differenza di tanti democratic­i fasulli. In questi giorni di dolore troppi parlano di virus e vaccini, siamo pieni di scienziati laureati su Google e opinionist­i confusi. A loro dedico un pensiero di Ippocrate, il Padre della Medicina: “Esistono due cose, scienza e opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza”.

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