Ansia Raiola ricoverato al S. Raffaele
Per tutta la giornata si sono rincorse voci, poi smentite, sulle condizioni di salute dell’agente Il chiarimento sul profilo Twitter «Controlli medici programmati È stata necessaria l’anestesia»
Mino Raiola ieri ha fatto notizia, suo malgrado, non per una delle tante operazioni di mercato che ha concluso nella sua brillante carriera. Il noto procuratore italo-olandese ha tenuto e sta tenendo con il fiato sospeso i suoi assistiti, tanti dirigenti che con lui hanno fatto affari e gli appassionati di calcio per un intervento chirurgico al quale si è sottoposto al San Raffaele di Milano, ospedale dove resta sotto osservazione. La notizia è filtrata da fonti vicine alla struttura milanese, senza ulteriori dettagli e per questo, per ore, complici i social che hanno sparano sentenze senza sapere cosa in realtà stesse accadendo, la vita di Raiola è sembrata appesa a un filo: c'era chi parlava di operazione d'urgenza, chi di condizioni gravi, chi addirittura arrivata ad augurare il peggio, dipingendo il cinquantaquattrenne di Nocera Inferiore come il male del calcio. Pazzesco, ma vero.
Con il portoghese Mendes e l’inglese Barnett è ritenuto tra i più influenti
COMUNICATO. Pochi minuti dopo le 17 attraverso il profilo Twitter dell'agente, è stata diffusa una nota nella quale si legge che «Mino Raiola è stato sottoposto a controlli medici ordinari che hanno necessitato di anestesia. Si tratta di controlli programmati, non c’è stato nessun intervento d’urgenza». Frasi che apparentemente cancellano i brutti pensieri perché le parole «controlli programmati» fanno intuire che l'agente sia già da tempo sotto osservazione medica (a Montecarlo) e che l'intervento o il «controllo con anestesia», fissato in una struttura all'avanguardia come il San Raffaele di Milano, non è stato qualcosa di imprevisto. Di certo il Covid in questa vicenda non c'entra niente.
L'AGENTE DEI BIG. Raiola è da oltre vent'anni uno dei procuratori più noti al mondo. Tra i suoi assistiti ci sono Haaland, Ibrahimovic, Gigio Donnarumma, Pogba, Verratti, De Ligt, Dumfries, De Vrij, Balotelli, Lozano, Kean, Pinamonti e tanti altri talenti del calcio mondiale, ieri tutti preoccupati per la notizia. Molti i messaggi di sostegno e in bocca al lupo arrivati al suo entourage (ne fa parte anche il nipote Enzo) da dirigenti e colleghi, con i quali condivide la battaglia contro la Fifa che sta dando nuove regole al mondo agli agenti. Mino negli anni si è contraddistinto per il suo fiuto per gli affari, fin da quando portò Roy al Foggia e poi Nedved alla Juventus. Insieme al portoghese Jorge Mendes e all'inglese Jonathan Barnett, è uno dei procuratori più influenti al mondo grazie alle sette lingue parlate e a dispetto di un look e di modi (a volte) non convenzionali. In questi giorni stava trattando il futuro di Haaland, pronto a trasferirsi a giugno dal Borussia Dortmund, forse al Real Madrid. Adesso è costretto ai box, con la speranza di non rimanerci a lungo. In bocca al lupo, Mino.