La rivoluzione estiva parte da Adarabioyo
Addii, scadenze e scelte tecniche: il Napoli si trasformerà
Centrale, ma anche esterno può essere il pilastro della difesa. Alvarez la tentazione
Prima di dare un’occhiata intorno, conviene sempre guardarsi dentro: e sapendo (da un bel po’) che a giugno comincerà una nuova vita, calcisticamente un’altra epoca, il Napoli ha cominciato a perlustrare l’universo calcio, per non trovarsi poi a dover fronteggiare una situazione teoricamente emergenziale e praticamente complessa. Ci sono storie che sono ormai finite, Insigne al Toronto per esempio, ed altre che potrebbero fisiologicamente esaurirsi: il contratto di Mertens andrà in scadenza tra cinque mesi, come quello di Ghoulam, come quello di Ospina, come quello di Juan Jesus, e rischi progettuali non se ne possono correre.
L’inverno è gelido, si sa, però se Giuntoli dovesse riuscire a scovare un parametro zero pronto per l’uso e dunque al trasferimento, la prima casella che verrebbe occupata sarebbe quella dell’esterno sinistro: ma Reinildo Mandava, a lungo la prima scelta, una specie di ossessione che sta lì, non viene liberato da Lilla, non subito, e dunque il Napoli può solo rassegnarsi ad aspettarlo, a meno che - intanto - non succeda altro. Però dal taccuino di Giuntoli, Mandava non verrà cancellato, fino a prova contraria, e semmai fosse possibile accelerare l’operazione, il Napoli offrirebbe la propria disponibilità: giocare d’anticipo aiuta a sottrarsi alle aste, che sono fastidiose.
LA NEWS. In prospettiva, servirà ricostruire una squadra nella sua ampiezza, perché andranno via in tanti, forse non tutti, ma quanti ne bastano per sentirsi nel bel mezzo di una rivoluzione: e scrutando in Championship, dove ad agosto il Napoli ha allungato le mani per farsi concedere Anguissa, c’è un’idea “fresca” che sta lì, in attesa di sviluppi. Il Napoli insegue calciatori multitasking, è una filosofia che nel tempo s’è radicata, e Tosin Adarabioyo (24 compiuti lo scorso settembre), inglese di origini nigeriane, centrale che sa stare anche largo, a destra, può rappresentare un pilastro della difesa che verrà. Ci sarà un complesso lavoro per Giuntoli, per l’area scouting, e inevitabilmente le necessità finiranno per aguzzare l’ingegno: Adarabioyo ha una quotazione ragguardevole (intorno ai quindici milioni di euro), ma là dietro - a giugno - qualcosa andrà aggiunto.
E TRE. Ma le voci corrono, e in che modo, e dall’Argentina se ne è levata un’altra, che s’è trasformata in eco: Julian Alvarez, la stella del River Plate che si sta prendendo il mercato, è (sarebbe) anche un pensiero fisso del Napoli, che finirà per doversi interessare anche della futura batteria degli attaccanti, dalla quale uscirà Insigne e con lui - quasi sicuramente - anche Mertens. Intorno al sudamericano, c’è la ressa che suscitano le star e i giocatori capaci di scatenare emozioni: la Fiorentina è stata la prima a lanciarsi verso Buenos Aires e poi a ruota sono arrivate le altre. Il Napoli finge di starsene un po’ in disparte, come se l’affare non interessasse, e la valutazione certo ha un peso, può distrarre o indurre in riflessioni: ma prima ci sono le tentazioni e quelle restano.