ORSOLINI IL BOLOGNA ALZA IL PREZZO
Dopo il gol dell’attaccante al Cagliari, il club rossoblù cambia strategia e rilancia Chiesti a Monchi per la cessione dell’esterno 14 milioni di euro più 3 di bonus. Il Siviglia sorpreso si prepara a fare marcia indietro
Riccardo Orsolini si è riavvicinato al Bologna, Sinisa Mihajlovic può tirare un sospiro di sollievo. Ecco come sono andate le cose dopo il nuovo gol dell’Orso a Cagliari: non è che Claudio Fenucci e Riccardo Bigon abbiano deciso di toglierlo dal mercato, il punto è che hanno alzato i numeri per la sua cessione, finendo per chiedere a Monchi 14 milioni di euro più 3 di bonus. Il direttore sportivo del Siviglia ha informato a questo punto sia i capi del Bologna che Michelangelo Minieri, agente di Orsolini, di doverne parlare con il presidente Josè Castro Carmona, ma la sensazione di tutti è che non abbia voluto rispondere no subisa to magari solo per lasciarsi uno spiraglio aperto, anche se l’idea del Siviglia è quella di abbandonare il tavolo. Per due motivi. Il primo: di fronte a certi numeri Monchi preferisce anticipare di 6 mesi l’acquisto di Jesus Corona del Porto. Il secondo: dopo aver offerto il giorno prima 8 milioni dando l’impressione di voler arrivare al massimo a 10 è impensabile che Monchi possa alzare così tanto il tiro. Ammesso sempre che non decida di abbassarlo il Bologna, una volta resosi conto che il Siviglia a queste condizioni economiche uscirebbe di scena.
I SALTI MORTALI DI SINISA. Detto che Orsolini non ha fatto particolari pressioni al Bologna, cosa succederà ora per quanto riguarda il mercato in entrata?
Succederà che a meno di ripensamenti da parte di Saputo il Bologna non farà niente, perché il presidente è stato chiaro con i suoi dirigenti: ancora una volta è pronto a ripianare l’indice di liquidità che ora come ora non è nei limiti consentiti e che sta impedendo alla società rossoblù di operare sul mercato, ma sul fronte dei rinforzi i concetti non sono cambiati, nel senso che dovranno essere per forza finanziati da un’operazione in uscita. E pazienza se Mihajlovic, avendo gli uomini contati, è stato costretto a far giocare a Cagliari Viola che per il momento non ha neanche 5 minuti nelle gambe, a ritirare fuori Falcinelli da 4 mesi fuori rosa e continuerà a rischiare di dover fare i salti mortali per costruire il Bologna soprattutto a centrocampo. Poi in fondo come Sinisa si è arrangiato nel girone di andata, si arrangerà anche nel girone di ritorno.
PER CRESCERE BISOGNA INVESTIRE.
Ma c’è anche un altro pericolo nell’aria, e questo è addirittura più grave degli altri: Mihajlovic è infuriato per quello che è accaduto sia prima di Cagliari che a Cagliari avendo addosso l’ambizione di consentire alla sua squadra di vivere nella facciata sinistra della classifica, ma guai se Saputo e di conseguenza anche la società gli togliessero questo sacro fuoco non inviandogli alcun segnale costruttivo (inteso come voglia di crescere) sul mercato, perché se poi così dovesse essere sarebbe quanto meno giusto e corretto che si prendessero le loro responsabilità e informassero Bologna come l’unico traguardo al quale mirano è il raggiungimento di una salvezza tranquilla. Considerato anche che al di là delle cosidette grandi ci sono almeno altre 3 squadre (Fiorentina, Torino e Sassuolo) che hanno organici più forti e più profondi del Bologna e che solo nel caso in cui costruissero un’impresa Mihajlovic e i suoi calciatori potrebbero arrivargli davanti. Non abbiamo finito: se questa impre
Miha e la squadra non dovessero riuscire a completarla, ci mancherebbe solo che a giugno qualcuno facesse ricadere la colpa su di loro, che fin qua hanno fabbricato un mezzo miracolo con tutto quello che gli è capitato e non invece su chi crede di poter fare calcio meglio degli altri investendo molto meno. Tra l’altro ricordate cosa disse Roberto De Zerbi dopo un Sassuolo-Bologna di un paio di anni fa? «Bologna è una gran bella città ma per fare calcio è un’altra cosa».
L’improvisa frenata alla trattativa mette per ora in stand by il mercato in entrata