Corriere dello Sport

«I miei gol parlano chiaro.Unavittori­a bellaeimpo­rtante»

- Di Daniele Rindone INVIATO A SALERNO ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non ne può più. Ha tirato fuori i numeri, le vittorie, i record, tutto il suo score di gol perché quando ci vuole ci vuole: «Io sono campione d’Europa. I miei dati parlano chiaro. Non ho bisogno di rispondere in television­e e sui social. Non vado appresso a queste cose. Ho fatto due gol all’Europeo e l’ho vinto, ho segnato 140 reti in Serie A con la Lazio, ho vinto la Scarpa d’Oro e tre volte la classifica marcatori. Sono successi che parlano da soli, non c’è bisogno di fare polemica». Ciro Immobile non è vanaglorio­so, se ha fatto propaganda di se stesso è perché è stufo come non mai delle critiche che riceve, di chi continua a cercare in lungo e in largo un centravant­i per l’Italia di Mancini, di chi lo mette in dubbio e in discussion­e. S’è sfogato ieri all’Arechi, dopo aver timbrato il 17º gol in 18 partite di campionato, il 170º con la Lazio. E dopo essersi liberato di tutto il veleno si è goduto doppietta e vittoria: «Una vittoria bella e importante. Ringrazio la squadra che mi mette sempre nelle condizioni di fare bene. Abbiamo giocato una partita attenta, precisa, senza sbavature e abbiamo portato a casa i 3 punti che ci servivano». La Salernitan­a era in ambasce, non ha potuto nulla davanti a Ciro e alla Lazio dei tenori Milinkovic e Luis Alberto: «Era in difficoltà per le assenze. Li capisco, l’anno scorso abbiamo giocato a Bruges ed eravamo 12 giocatori. Erano comunque ben piazzati in campo, la partita poteva diventare difficile, ma siamo entrati in gara con la giusta mentalità». A Ciro è stato chiesto di Insigne e della scelta di lasciare l’Italia per il Canada, sono amici

da sempre: «Gli ho fatto tanti auguri. È un’avventura nuova per lui e per la sua famiglia. Confrontar­si con un campionato nuovo sarà bello, mi ha detto che punta a finire bene con il Napoli».

«Ho vinto l’Europeo, fatto 140 reti in A con la Lazio, e per 3 volte capocannon­iere...»

LE SUE MEDAGLIE. Ciro, invece, continuerà a strasegnar­e per la Lazio. A proposito dei suoi numeri ne vanno ricordati altri, non solo quelli citati da lui in persona. Dall’esordio con la Lazio (stagione 2016-2017), l’ultrabombe­r Immobile ha colpito 140 volte in Serie A. Solo Lionel Messi (163 reti) e Robert Lewandowsk­i (179) hanno fatto meglio nello stesso periodo nei Big-5 campionati europei. Centoquara­nta gol è riuscito a segnarli Cristiano Ronaldo. Da anni Immobile riesce a sfidare i giganti del gol, i panzer europei, i più grandi della storia moderna. Ha segnato a Salerno dopo aver segnato a Empoli e Inter nelle prime due giornate del 2022, dunque ha colpito sempre nel nuovo anno. È la seconda volta che ci riesce, era già successo nel 2020. Ciro, in generale, non andava in gol per tre partite di fila in campionato dallo scorso maggio (quando segnò per quattro partite consecutiv­e). Sarri l’ha celebrato ancora una volta: «Si diceva che non fosse bravo a giocare con la squadra, invece ci sta dando tanto, non è soltanto un fenomenale giocatore d’area». Anche ieri Ciro ha attaccato e difeso, ha aiutato nelle due fasi. Svaria in continuazi­one, permette a Milinkovic di “salire”, di fare la seconda punta, di scortarlo o di lanciarsi in profondità. Il primo gol dell’Arechi è nato dalla punizione di Luis Alberto per il Sergente, il tacco voltante per Ciro è un gesto da incornicia­re. Pura arte balistica e stilistica. Il secondo è stato confeziona­to da Pedro, con un’azione in velocità e in verticale. Immobile per la foga è finito in porta con tutto il pallone. Ciro, in questo 2022, avrebbe potuto vantare altri gol, ad esempio il rigore mancato contro l’Empoli o i due colpi mancati ieri (traversa e miracolo di Belec). È sempre più Cironaldo per la Lazio.

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GETTY IMAGES Ciro Immobile festeggiat­o dai compagni dopo il primo gol

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