Mou? Davanti a lui tremava tutta Roma
Molti sì chiedono quanto potrà durare il grande amore fra la Maggica e lo Specialone. Finirà come il Mago?
Caro Cucci, finalmente (almeno per me) mi decido a fare due chiacchiere con lei, consapevole di parlare con un monumento della carta stampata. Vorrei chiederle un parere su Mourinho: chi si stancherà prima, lui o la Roma? Io penso che un allenatore come lo Special One può permettersi di dire tutto quello che pensa. Ha abbastanza esperienza e bravura da non dover dimostrare niente a nessuno, anzi, gli altri del suo stesso mestiere hanno solo da imparare! Io sono convinto che se permetteranno a Mourinho di lavorare porterà la Roma molto in alto. Il signor Liedholm e il signor Capello hanno vinto perché la società ha avuto pazienza, spero che anche con Mourinho sarà lo stesso! Mi creda signor Cucci, vederlo in panchina è uno spettacolo (almeno per me)! Mi sembra di rivedere Capello. Pippo Zaccone, Messina gmail.com
Carissimo, molti approfittano della mia giovinezza (consumata) per chiedermi (sapendo che c’ero) quanti rischi corre Mourinho di far la fine di Helenio Herrera, che a Roma non colse successi ma solo un fiore, anzi Fiora. Ricordo quel tempo - dal ‘68 al ‘73 - con nostalgia, io, i romanisti no, ovviamente. Tutto scorreva con alternanza di storie curiose, si fingevano drammi e invece il Mago resistette quasi cinque anni perché in fondo l’ambiente s’era accontentato di avere un Duce, scalcinato ma Duce, e il giornalismo era una somma di brillanti protagonisti che raccontavano di giorno in giorno un film all’italiana. De Cesari, Colalucci, Melli, Presutti… Tipi come Gabriele Tramontano, un salernitano biondo e dagli occhi azzurri che aveva incantato non solo tanti lettori (lo ebbi con me al “Giornale d’Italia”) ma prim’ancora il regista di “Guerra e Pace”, il divo King Vidor, che gli aveva trovato una particina nel filmone a fianco degli attori più celebrati del tempo, Audrey Hepburn ormai principessa romana, Henry Fonda, Mel Ferrer, Vittorio Gassman, Herbert Lom, Anita Ekberg Lafontaine, la dolce Milly Vitale, Anna Maria Ferrero com
pagna del Mattatore, May Britt dagli occhi di mare… Oddio com’era facile innamorarsi… Alcune storie erano concepite al “Puff” dell’indimenticabile amico Lando Fiorini dove il dibattito calcistico raggiungeva l’acme in toni spettacolari. Se devo dire la verità, di quel tempo m’è rimasto poco, direi la bellezza di Simona Marchini - la figlia del presidente comunista/miliardario Alvaro - che faceva cenacolo alla “Nuova Pesa” e andava sposa, in stile Cinecittà, al pedatore giallorosso Ciccio Cordova da Forlì, come Eulalia Torricelli. Cosa voglio dire dopo questa sbrodolata nostalgica? Che allora intorno alla Roma di Helenio c’erano protagonisti che mettevano in ombra lui e la squadra, oggi c’è solo Mourinho appena… disturbato da Verdone, Venditti e Costanzo che in realtà lo amano. È in archivio anche Totti, no? Mancano solo la passione e i soldi di Franco Sensi che “sopportò “la scomoda personalità di Capello perché sapeva ch’era l’unico in grado di vincere. Ecco, lo Specialone merita che alla sua Roma siano generosamente dedicati soldi e passione. Sui pali della luce una volta c’era scritto “chi tocca i fili muore”, oggi chi tocca Mourinho è un pirla. Davanti a lui tremava mezza Roma… Anzi, tutta.