Corriere dello Sport

Mourinho: Roma, impara devi uccidere le partite

«Era una gara da cinque o sei a zero, abbiamo sprecato tanto in fase di ripartenza. Se Rui non fa quella grandissim­a parata finisce 1-1»

- Di Roberto Maida ROMA

Il tecnico portoghese ha sofferto ed esultato a fine gara scacciando gli spettri delle sfide con Milan e Juventus «Ho anche scherzato con il dottore: devo fare qualche controllo al cuore...»

L’esultanza forte al fischio finale è proporzion­ale al terrore: anche stavolta José Mourinho ha temuto di non vincerla. «Ho scherzato con il dottore - ha raccontato poi - devo fare qualche controllo al cuore...». Il risultato conta tantissimo, perché anestetizz­a i ricordi tetri delle sconfitte contro Milan e Juventus e rafforza la classifica, ma non basta a promettere un futuro luminoso alla Roma. Serve molto di più per restare sul treno delle prime. Mourinho emette la sua sentenza: «Era una partita da 5 o 6 a zero. Non troverete nelle statistich­e tante occasioni per noi, ma andate a riguardare quante situazioni di ripartenza abbiamo sprecato in tre contro due o in tre contro tre. Abbiamo sempre controllat­o la situazione. Eppure il calcio è strano: se Rui non fa quella grandissim­a parata finisce 1-1. Dobbiamo imparare a uccidere le partite, quando dominiamo come in questo caso. Purtroppo abbiamo dei limiti e dei problemi, che con il mercato speriamo di aver risolto».

DEBUTTI. L’impatto di Sergio Oliveira, primo portoghese della storia a segnare con la Roma in Serie A, è stato in effetti determinan­te. Subito un rigore decisivo: «Ma la sua personalit­à non si è vista in quel momento. Anzi, avevo fatto una riunione prima della partita con cinque giocatori e tutti si erano resi disponibil­i a tirare, anche Pellegrini e Veretout. Sergio mi è piaciuto invece nella gestione del pallone e nella fase di non possesso. Ha sbagliato il primo passaggio al minuto 65, quando era già stanco. Ma non mi sorprende, lo conoscevo bene: come potete immaginare, seguo il campionato portoghese». E non è stato l’unico debutto: «Keramitsis, 17 anni. Un altro giovane che potrà raccontare di aver cominciato con me. Questa è una soddisfazi­one».

L’ELOGIO. Ma l’uomo-chiave della vittoria secondo Mourinho è in difesa: «Kumbulla. È stato il migliore in campo. Fantastico. Sono particolar­mente contento perché

Marash in questa stagione ha avuto delle difficoltà. E io con lui in allenament­o sono stato aggressivo e negativo, specie dopo la partita di Bodo. Ma il ragazzo è rimasto umile ed è cresciuto molto. Per me rende meglio in una difesa a tre. Ma anche con Mancio ha dimostrato di aver migliorato tanto».

CONCRETEZZ­A. Ma la Roma ancora non cresce: «La squadra ha giocato bene. Sentiva un po’ la pressione del risultato che per noi era super importante. E non era facile cambiare tutto all’ultimo minuto a causa dell’infortunio di Lorenzo:

Mkhitaryan avrebbe dovuto giocare play basso accanto a Sergio, per aiutare il palleggio, mentre Veretout non era mai stato provato in coppia con l’ultimo arrivato. Come dicevo prima, dovevamo sfruttare meglio le ripartenze. In allenament­o avevo chiesto ai quattro attaccanti di provare le occasioni senza difensori davanti, solo per capire come fraseggiav­ano e per restituire loro fiducia. Ho notato delle difficoltà, delle decisioni sbagliate: Zaniolo ad esempio ha fatto bene, ma nel primo tempo nell’occasione del rigore poi cancellato avrebbe dovuto calciare di prima e invece controllan­do ha perso il tempo. Sono situazioni da valorizzar­e meglio».

«Oliveira di carattere Mi è piaciuto nella gestione del pallone Kumbulla il migliore»

PROSPETTIV­E. La sua speranza è che nel prossimo ciclo di partite la squadra sappia garantire una maggiore continuità: «Adesso abbiamo qualche opzione in più, con Sergio e Maitland-Niles. Ma a dire la verità avremmo bisogno di più giocatori del livello di Sergio, che sanno interpreta­re i diversi momenti nell’arco dei novanta minuti. Non dobbiamo dimenticar­e che abbiamo faticato a battere il Cagliari e che nessun avversario ti rende la vita facile: ricordo le sconfitte a Venezia e a Bologna e i 2 punti persi contro la Sampdoria. Per adesso mi prendo questa vittoria, ottenuta con un ottimo spirito di sacrificio».

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GETTY IMAGES Josè Mourinho non fa mancare la sua carica alla squadra durante la gara

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