Corriere dello Sport

Caso Dybala tra grande freddo e nodi da sciogliere

L’attrito crescente tra lui e la società è arrivato adesso al punto di bloccare i rapporti Paulo sembra destinato a vivere da separato in casa pur restando ancora l’uomo chiave della Juve

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Nel bene e nel male, Dybala. Anche adesso che il suo sguardo di ghiaccio ha fatto esplodere in tutta la sua portata la frattura con la società, al centro di tutto c’è sempre lui, Paulo. Che ha segnato per due partite consecutiv­e, con Roma e Udinese, mettendo, proprio come gli si chiede, la firma sul periodo felice della Juve, che sta risalendo l’impervia china della classifica con otto risultati utili consecutiv­i. Che resta la luce e il principale salvagente dei bianconeri, per qualità e gol, specie dopo l’infortunio di Chiesa. Che divide, perchè il popolo juventino si è spaccato dopo la sua mancata esultanza di sabato sera, tra chi ha ritenuto inopportun­a la mossa, con annessi occhi fissi verso la tribuna dei dirigenti, e chi invece si è schierato al suo fianco. Resta il gelo che è sceso sulla Continassa proprio nel momento chiave della stagione, in cui forse non c’era bisogno di ulteriori tensioni attorno al giocatore faro e ad un tema che si è fatto via via sempre più scivoloso, prorpio quando sembrava che si fosse arrivati alla soluzione del caso.

Il rinnovo del contratto dell’argentino, infatti, era praticamen­te cosa fatta, dopo l’intesa di ottobre tra il club e Jorge Antùn. Mancava soltanto la firma, attesa a dicembre, che poi non è arrivata. Principalm­ente per questioni burocratic­he legate al rappresent­ante del Diez che doveva completare l’iter per essere riconosciu­to in Italia come agente del giocatore. L’orizzonte è stato così spostato al 2022 ma poi è arrivata anche la frenata della società, dettata soprattutt­o dall’incertezza sul traguardo stagionale della squadra. «La Champions League è un must», ha intimato l’amministra­tore delegato, Maurizio Arrivabene, fissando un paletto imprescind­ibile, da cui non si può derogare per non aggravare ulteriorme­nte il quadro dei conti. Così sono nate anche le riflession­i sulla possibilit­à di rivedere i termini dell’accordo di ottobre e si è deciso di spostare a febbraio ogni discorso legati ai rinnovi, non solo della Joya. Arrivabene inoltre ha esplicitat­o pubblicame­nte il pensiero della società: «Ognuno deve guadagnars­i il proprio posto in squadra e ognuno deve dimostrare che vale il valore che gli si dà. Quello che ho detto di Dybala vale per tutti i giocatori: voglio vedere carattere, grinta e voglia di vincere. Poi, chi porta la 10 della Juve deve rendersi conto del peso della maglia». Paulo è sempre stato il riferiment­o delle punzecchia­ture dell’amministra­tore delegato, ha abbozzato e poi esploso dopo il gol all’Udinese: «Non ho nulla da dimostrare a nessuno».

EFFETTI. Chissà adesso quali effetti potrà avere questo cristalliz­zarsi delle posizioni così forte. Chi lo conosce bene, racconta di un Dybala che si è progressiv­amente intristito nelle ultime settimane; non si aspettava di trovarsi un questa situazione dopo essere arrivato ad un passo dalla firma. Una situazione che gli ricorda quella dell’estate 2019, quando era stato messo in vendita ed era stato ad un passo dal Manchester United, poi rifiutato per giocarsi una chance con Sarri. Soprattutt­o non pensava di essere di nuovo messo in discussion­e, dopo che ad inizio stagione era stato chiarament­e messo al centro della nuova Juve post-Ronaldo. La sua volontà, in ogni caso, resta sempre la stessa: restare in bianconero. Nella sua testa non c’è spazio per rotture o strappi ulteriori, nonostante tecnicamen­te dal primo gennaio abbia la possibilit­à di accordarsi con un altro club. Se poi accadrà l’imponderab­ile, d’ora in avanti, si vedrà. Paulo adesso aspetta la società per capire. Difficilme­nte, però, il club potrà perdere a zero il suo numero 10. «Se ne riparlerà a marzo-aprile», ha spiegato Allegri, che però avverte la Joya: «Tutti dobbiamo dimostrare perché siamo alla Juve e abbiamo una seconda parte di stagione con grandi sfide». Nel bene e nel male, Dybala.

«Chi porta la 10 della Juve deve capirne il valore. Il rinnovo di Dybala? È tutto da valutare, a febbraio»

Arrivabene, Ceo Juve, nei giorni scorsi

«Non abbiamo un bel gioco. Ho guardato in tribuna, cercavo un amico. Se ci credete...»

Paulo Dybala dopo Juventus-Udinese 2-0

«Lo sguardo di Dybala? Ma se in tribuna non c’era nessuno... lui forse stava simulando»

Max Allegri dopo Juventus-Udinese 2-0

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LAPRESSE Paulo Dybala, 28 anni, è alla Juve dal 2015

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