Alla VL leggono Bukowski
«Resistere ha senso solo se ne esci con qualcosa in mano alla fine. Ma resistere tanto per resistere è l’infelice condizione di milioni di persone» scriveva e ripeteva a tutti Charles Bukowski. L’iconico poeta e scrittore, una vita maledetta raccontata in ogni minuzioso particolare nei suoi scritti, aveva lanciato l’ennesimo messaggio ai posteri molti anni fa. Messaggio recepito decenni dopo da quelli della VL, che hanno saputo resistere alla tentazione di arrendersi a tutto: agli errori fatti in estate (l’ingaggio di coach Petrovic, un paio di giocatori ingaggiati sulla base di misteriosi motivazioni), alle sconfitte iniziali, al Covid che non ha permesso allenamenti con almeno 10 uomini per una ventina di giorni.
Pesaro ha resistito. E, come chi è abituato a farlo da anni per non soccombere ad un budget ogni stagione sempre più esiguo, nei momenti più difficili ha anche avuto il coraggio di sognare: ha offerto la panchina a Luca Banchi, l’allenatore che vinse lo scudetto nel 2013 a Siena (poi revocato) e a Milano nel 2014, il cui alto profilo sembrava ben lontano dalla situazione tecnica ed economica del club.
Resistere e sognare. Banchi ha accettato la sfida e, dimostrando quanto conti l’esperienza e la sapienza tecnica, ha completamente trasformato la squadra: prima convincendola di poter diventare quello che non era mai stata, poi riscrivendo il libro dei giochi. Risultato: 5 vittorie nelle ultime 6 gare, il successo su Milano e il passaggio dalla zona retrocessione a quella vicina alla Coppa Italia.
Resistere, sognare, e leggere Bukowski.