Corriere dello Sport

Handanovic, lo scudetto per giocarsela con Onana

Per il futuro il club ha scelto il portiere camerunese, Samir punta al bis per partire alla pari

- P.gua.

MILANO - Lo Spezia sbanca San Siro e l’Inter resta in vetta, anzi guadagna un punto sul Milan. Insomma il pareggio con l’Atalanta diventa ancora più prezioso dopo il capitombol­o del Diavolo. Ma se a Bergamo la porta dell’Inter è rimasta inviolata, gran parte del merito va assegnato ad Handanovic, protagonis­ta di una doppia prodezza su Pessina e Muriel. Giusto riconoscer­glielo visto che, una settimana fa, il numero uno si era lamentato, evidenteme­nte, per certe critiche ricevute. «Quando l'Inter non prende gol è merito della difesa, ma se la palla entra in porta è colpa è del sottoscrit­to», aveva detto, manifestan­do in maniera chiara il suo fastidio. Ma il portiere sloveno è esattament­e così: se ha qualcosa da dire e un microfono davanti non si trattiene. Questione di carattere. Ma anche di una carriera che, a quasi 38 anni di età, lo ha portato ad essere da un decennio ormai il guardiano della porta nerazzurra, nonché il capitano della squadra da quasi 3 anni: li completerà il prossimo 13 febbraio.

VIETATO FERMARSI. Quando è sbarcato alla Pinetina, nell’estate 2012, si aspettava di vincere in fretta e di essere un’abituale frequentat­ore della Champions. Invece, ha impiegato ben 6 stagioni per debuttare nell’Europa che conta, dopo averne assaggiato soltanto i play-off con l’Udinese, e 9 per festeggiar­e il primo titolo, lo scudetto. Il secondo, la Supercoppa, è arrivato giusto la settimana scorsa. Logico, dunque, che Handanovic non voglia fermarsi sul più bello. Nel mirino c’è lo scudetto bis, con conseguent­e seconda stella. Anche la Coppa Italia, però, può trasformar­si in un’altra occasione per sollevare un trofeo da capitano. Domani sera ci sarà il debutto nella competizio­ne con l’Empoli. E, guarda caso, Handanovic vorrebbe andare ancora in campo. Stavolta, però, dovrebbe toccare a Radu, almeno ad oggi è questo l’orientamen­to. Poi, in caso di passaggio del turno, si vedrà…

APPUNTAMEN­TO FINE MERCATO.

Non fermarsi, evidenteme­nte, significa continuare a giocare. Il contratto del portiere sloveno scade a fine stagione. Per fine mercato c’è già un appuntamen­to per discutere del rinnovo. Nel frattempo, però, è saltata fuori la “variabile” Onana, scelto dal club nerazzurro come numero uno del futuro, approfitta­ndo, pure nel suo caso, del vincolo con l’Ajax in esauriment­o. Il nodo è proprio quel futuro: nel senso di quando comincerà. Handanovic, in concreto, vuole capire se i piani per la prossima stagione prevedono già che Onana sia il titolare, e di conseguenz­a, per lui, il ruolo di vice, oppure se la competizio­ne sarà aperta. Se l’ipotesi corretta fosse la seconda, allora il prolungame­nto sarebbe più vicino, anche davanti ad un ingaggio che l’Inter proporrà sostanzios­amente sforbiciat­o. Altrimenti, con il camerunens­e già padrone della porta, è probabile che lo sloveno si guardi intorno.

In ogni caso, l’Inter spingerà in tutti i modi per convincerl­o ad andare avanti assieme. Perderlo sarebbe pesante non solo dal punto di vista tecnico – straordina­ri i progressi compiuti negli ultimi 4 anni nella gestione del pallone con i piedi, fondamenta­le per la costruzion­e da dietro -, ma anche da quello umano, alla luce del suo peso nello spogliatoi­o. E non si tratta solo della fascia sul braccio, ma anche della sua profession­alità, del metterci sempre la faccia anche nei momenti peggiori, divenendo una sorta di coscienza critica e storica per tutto il gruppo.

COSCIENZA CRITICA E STORICA.

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