Corriere dello Sport

Spalletti: Questo è il passo Champions

L’allenatore del Napoli: «Gara dominata a lungo Si poteva chiudere prima Nel finale troppo bassi» «Disponiamo di forza e qualità per stare tra le prime quattro. La bella azione del raddoppio è nelle nostre corde. La vittoria è del gruppo»

- Di Antonio Giordano INVIATO A BOLOGNA

Al minuto 47 d’un pomeriggio a tratti abbagliant­e, un allenatore, Spalletti, si è stropiccia­to gli occhi, s’è pizzicato le guance, s’è gustato lo spettacolo e ha potuto godersi le tracce d’un calcio bello, certo episodicam­ente, ma sino ad affascinar­lo. Al minuto 83 di quella della stessa partita, dopo essersi dovuto difendere soprattutt­o dal freddo, un allenatore, e di nuovo Spalletti, ha ripetuto la scena precedente - gli occhi, le guance ed ha pensato di essere finito, improvvisa­mente, su «scherzi a parte». Quando Bologna-Napoli è finita e non ci sono più né sogni e né allucinazi­oni, Spalletti-1 guarda Spalletti-2 e dice al suo Napoli tutto quello che non può nasconderg­li: le verità dolci e anche quelle un pochino amaragnole.

Si comincia dal 2-0, Spalletti.

«È stata una azione che appartiene alle nostre corde, perché noi questi siamo e questi dobbiamo essere. Abbiamo piedi, talento, capacità di orientare le partite assecondan­do la nostra natura. Potevamo chiuderla prima, occasioni ce ne sono state».

E il Bologna, pur soffrendov­i, la poteva (quasi) riaprire.

«È capitato che ci siamo abbassati, abbiamo finito per soffrire la loro fisicità. Noi non siamo da scontro, lo sappiamo, e dobbiamo evitare che le partite finiscano su questo piano. Ma comunque è stato un momento. Perché poi prima avevamo giocato a pallone, come cerchiamo di fare. Difenderci non ci appartiene e mi arrabbio quando smettiamo di dimostrare che siamo in grado di proporre un calcio che è nostro. Le palle vanno tenute, pulite, riorganizz­ate. È inutile abbassarci, non lo sappiamo fare».

La notizia della sera arriva da San Siro, ma avete strappato punti anche ad Atalanta e Inter.

«Siamo nelle condizioni di rendere felice Napoli, una città straordina­ria per ciò che dà. E siamo in condizione di vivere la nostra dimensione, di lottare per i primi quattro posti, di essere nel gruppo di quelle che vogliono la Champions».

La vostra strada è tracciata.

«Quando capiamo il percorso, lo seguiamo. Poi può succedere di perdere la bussola, e si diventa molli o banali. Noi abbiamo un ruolo, rappresent­iamo Napoli e indossiamo una maglia gloriosa. Abbiamo il dovere di essere noi stessi, fare bene il nostro lavoro e dunque giocare al calcio. Se non ci riusciamo, non siamo nessuno».

Però una successo a Bologna, dopo quello con la Sampdoria e il pareggio di Torino con la Juventus fa classifica e dà coraggio.

«Abbiamo la possibilit­à per classifica­rci in zona-Champions. Abbiamo perso punti, in precedenza, che hanno complicato la nostra classifica. Non guardiamo alle altre ma a noi stessi. E del Napoli di Bologna, di quello che è stato capace per lunghissim­i tratti, si può essere soddisfatt­i, ci mancherebb­e. Poi c’è stata la pausa finale, quando abbiamo un po’ smesso di attaccare e abbiamo provato a gestirla».

Ha ritrovato Osimhen, i gol di Lozano.

«Potevamo metterla in salvo, perché chance ce ne sono capitate, e Skorupski è stato bravo un paio di volte. Io i numeri individual­i non li guardo, il risultato appartiene al gruppo, alla squadra, alla gente, che ci fa sentire orgogliosi. Ogni sfida diventa un trampolino, per arrivare dove si deve».

Saranno quattro mesi appassiona­nti.

«Conosciamo il valore delle nostre avversarie. Ho sempre evitato di far riferiment­i agli assenti, perché si può non perdere anche quando manca qualcuno. Però è anche vero che avere giocatori come quelli che stiamo ritrovando ci fa stare meglio. I nostri concorrent­i vanno forti ma noi dobbiamo sistemarci, alla fine, tra le prime quattro».

«Stiamo ritrovando calciatori importanti per poter competere con la concorrenz­a»

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Ieri mattina alle ore 8.30 Piotr Zielinski alla stazione di Afragola in attesa di un treno
ad alta velocità per Bologna. La mezzala, terminato l’isolamento e ottenuto l’ok da un medico dello staff azzurro, ha raggiunto il capoluogo emiliano alle 12.40 e si è unito subito ai compagni: alle 18.30 in campo al Dall’Ara
Zielinski ad alta velocità Ieri mattina alle ore 8.30 Piotr Zielinski alla stazione di Afragola in attesa di un treno ad alta velocità per Bologna. La mezzala, terminato l’isolamento e ottenuto l’ok da un medico dello staff azzurro, ha raggiunto il capoluogo emiliano alle 12.40 e si è unito subito ai compagni: alle 18.30 in campo al Dall’Ara
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LAPRESSE L’abbraccio azzurro dopo il raddoppio di Lozano contro il Bologna

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