SARRI ORDINA «LAZIO, AVANTI IN COPPA ITALIA E RIGA DRITTO»
Oggi gli ottavi con l’Udinese biancocelesti all’esordio in un torneo molto caro «Vogliamo questa qualificazione giochiamo senza retropensieri Dobbiamo continuare a vincere»
La Coppa Italia è anche la Coppa Lazio, molto familiare per albo d’oro societario. L’hanno vinta Delio Rossi, Petkovic e Inzaghi nell’era Lotito, restringendo il dato agli ultimi dieci anni la Lazio è arrivata in finale quattro volte (due vittorie, due sconfitte). Sta a Sarri confermare la tradizione, provare ad arrivare in fondo. Partirà dagli ottavi di finale, da undici anni vengono puntualmente superati dai biancocelesti, l’ultima eliminazione è datata gennaio 2011 (passò la Roma), da allora il percorso è stato netto. E in casa, nelle ultime 26 partite di Coppa, si sono contate 21 vittorie, per il resto 4 pareggi e una sconfitta (ai quarti di finale 2015-16 contro la Juventus). Per la Lazio è sempre stato bello sognare in Coppa Italia, si ripromette di consentirlo anche Mau. Non che gli impegni multipli gli piacciano, tutt’altro. E la partita di oggi con l’Udinese (17,30 all’Olimpico) cade nel momento peggiore. Pedro s’è fatto male a Salerno (oggi la prognosi, come minimo tornerà dopo la sosta). Acerbi è fermo, mancano anche Radu e Basic (sospetti Covid) più Akpa Akpro e André Anderson (per quanto facciano numero). Tanti impegni e pochi cambi. Per una squadra come la Lazio, abbonata alle montagne russe, giocare in Coppa nella settimana del match con l’Atalanta (programmato sabato) non è il massimo.
Sarri ha saltato anche la conferenza stampa di ieri, ha parlato a Lazio Style Channel: «Abbiamo lo spirito di passare il turno. La Coppa Italia è una manifestazione importante, bisogna scendere in campo senza avere retropensieri. Dispiace perché non abbiamo tanti ricambi e quindi sarà difficile sotto l’aspetto mentale e fisico, ma dobbiamo rigare dritto». Fin qui la Lazio ha sempre sofferto nelle settimane ingolfate, nei match post Coppa. La media punti in campionato è stata opposta: 1,9 nelle settimane senza Coppa, 0,7 nelle settimane con la
LE PAROLE.
Coppa. Per mascherare i limiti e moltiplicare le forze servirebbero più carattere e più risorse, ciononostante Sarri ha chiesto di nuovo continuità ai suoi: «Non abbiamo tante disponibilità, faremo cambi, ma non saranno tanti perchè in questo momento non li possiamo fare. Dobbiamo continuare su questa strada. La gara con la Salernitana va presa con le molle perché non sappiamo dove finiscono i nostri pregi e i difetti di un avversario con tante assenze. Abbiamo espresso un calcio di qualità e al di là del valore degli avversari dobbiamo proseguire su questa strada».
IL RINNOVO. Sarri chiuderà la settimana prima della sosta affrontando Udinese e Atalanta, dopo lo stop di fine gennaio lui e la Lazio saranno chiamati ad una ripartenza in salita. Gli eventuali quarti con il Milan si giocherebbero a San Siro pochi giorni dopo Fiorentina-Lazio (ad oggi fissata al 6 febbraio), sarà anche il mese dell’Europa League (esordio contro il Porto fuori casa il 17 febbraio). Nello stesso mese si giocherà Lazio-Napoli (27 febbraio). Sarri aspetta rinforzi da Lotito e anche di firmare il rinnovo rimasto in sospeso, annunciato da due mesi,
«A Salerno calcio di qualità, al di là del valore degli avversari»
non ancora chiuso. I patti sono chiari, ci sarebbero solo da limare ultimissimi dettagli, comprenderebbero alcune clausole. L’accordo di base è sancito e la promessa di proseguire insieme fino al 2025 è di ferro. C’è allineamento, di facciata o no non è chiaro, sul mercato. Sarri, a Salerno, ha ribadito la necessità di avere acquisti, ma è stato meno intransigente. Lotito gli ha promesso tre colpi, lavora con il diesse Tare per superare i blocchi fatti scattare dall’indicatore di liquidità. La Coppa Italia è un’altra strada per l’Europa, obiettivo minimo per dare ulteriore linfa alle casse societarie. Sulla strada per la finale, accedendo ai quarti e superandoli, la Lazio potrebbe incrociare Roma o Inter in semifinale. E’ una griglia appuntita per Sarri.