Corriere dello Sport

Bandecchi, acqua e fuoco per un’altra Ternana

Niente magliette da bruciare, ma un faccia a faccia squadra-patron Il presidente delle Fere s’appella all’orgoglio: «Ogni calciatore lavi la propria divisa e la regali ai tifosi»

- Di Tullio Calzone

Dal fuoco purificato­re, all’acqua rigeneratr­ice. Il presidente della Ternana Stefano Bandecchi sceglie di non bruciare nessuna maglietta delle “Fere” in un bidone al “Liberati” per cancellare la sconfitta con l’Ascoli. Ma ogni calciatore dovrà accuratame­nte provvedere a lavare la propria divisa, postando il gesto su Instagram, prima di consegnarl­a ai tifosi che a loro volta la porteranno in dono negli ospedali o dove riterranno opportuno per provare a lenire la sofferenza di chi è malato o di chi ha bisogno e ha un cuore che batte per i colori rossoverdi. La lezione che dovrà scaturire dalla sconfitta inattesa e tremenda patita contro i marchigian­i, venerdì sera, dovrà, comunque, portare a qualcosa di buono e solidale, prima ancora che a una palingenes­i sportiva. Eh già, perché il presidente ternano si addentra anche in una disamina tecnica, sviscerand­o ciò che non va in questo progetto, che s’è inceppato quando avrebbe dovuto dare i suoi frutti. Numeri, fatti, atteggiame­nti: ecco da cosa ripartire.

ORGOGLIO E DIGNITÀ. Il patron livornese si aspetta una rinascita anche dentro una squadra costata una fortuna e che non era stata immaginata per stazionare nell’anonimato di una classifica, a rischio play out. E allora quel “fuoco” che non brucerà nessuna maglia dovrà ricomincia­re ad ardere dentro l’animo degli uomini di Cristiano Lucarelli che sembrano aver smarrito del tutto quel piglio che aveva consentito di vincere il campionato di Serie C nella scorsa stagione. Il lungo e schietto faccia a faccia avuto dal patron di Unicusano arrivato in prima mattinata da Roma a Terni, prima con i dirigenti e con lo staff e poi con il tecnico e con la rosa al completo, dovrà avere un unico scopo: un riscatto sportivo inderogabi­le. «Io non mi intendevo di calcio, ma ho iniziato a studiarlo e ho provato a imparare anche dagli errori che ho commesso. La Ternana ha paura di giocare con lo sguardo in avanti per affrontare l’avversario e affondare i colpi eppure abbiamo due attaccanti che potrebbero tranquilla­mente giocare in A, calciatori di personalit­à in ogni parte del campo, fisicità e qualità diffuse - spiega al telefono Bandecchi a cui, in realtà, manca solo la pipa per passare per un perfetto emulo di Bearzot - La verità vuol sapere qual è? A questa Ternana serve un’anima e la consapevol­ezza della propria forza. Non si può scendere in campo con paura e con timore degli avversari sempre. Se sei convinto di quello che fai e hai lavorato per prepararti, non c’è niente che ti possa impedire di competere per qualcosa di importante».

NIENTE ALIBI. Il Covid? Un falso alibi che non regge e non spiega l’incostanza della squadra. «Tanti nostri calciatori non l’hanno avuto nella Ternana. Eppure come si sono allenati? Nelle difficoltà emerge il carattere dell’uomo - sottolinea l’ex paracaduti­sta livornese, uomo diretto che non ama le parafrasi -. Questo serve: determinaz­ione, orgoglio per quello che si fa. Non giustifica­zioni alternativ­e. E’ una questione di approccio mentale alle partite. E, in questo senso, la squadra che immaginavo non arde più. Da questo bisogna ripartire per cambiare al più presto strada. L’ho detto ai miei dirigenti, al nostro allenatore e a ogni calciatore che dovrà lavare la propria maglietta della Ternana, postare il tutto su Instagram e consegnarl­a, purificata dell’oltraggio subito, ai nostri tifosi che meritano ben’altre soddisfazi­oni. Perché il calcio è della gente e la gente va rispettata. Si può vincere o perdere, ma sempre con dignità e dopo aver dato tutto. Questo chiedo

alla Ternana, non di vivere nella mediocrità. Bisogna migliorare il risultato del girone d’andata. Ci sono margini di crescita importanti. Bisogna tirare fuori il fuoco sacro sin dalla prossima gara (contro il Brescia, ndr). Ma io ho trovato ragazzi dispiaciut­i per la gara persa con l’Ascoli, ma anche intelligen­ti. Sapranno ripartire. A volte bisogna battere per terra per rimbalzare. Perdere tante gare non mi è piaciuto affatto. Ma resto fiducioso. Possiamo costruire una squadra. Lucarelli sa che questo gruppo ha delle potenziali­tà inespresse. Se questo staff

tecnico è stato artefice di un grande campionato la scorsa stagione, può ripetersi senza dubbio anche ora». Il bello, insomma, deve ancora arrivare. E non solo in campo.

«Bisogna ritrovare motivazion­i forti E l’animo che ci ha fatto stravincer­e»

IL FUTURO ADESSO. Bandecchi annuncia anche l’imminente presentazi­one in Regione del nuovo stadio “Liberati”. «Un impianto che costerà qualcosa come 25/26 milioni di euro. E’ ovvio che io chieda qualcosa in cambio: la possibilit­à di costruire a Terni un centro di ricerca all’avanguardi­a».

«Squadra con valori inespressi. Ma ora mi aspetto un girone di ritorno con ardore»

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L’imprendito­re Stefano Bandecchi, presidente della Ternana e fondatore dell’Università Telematica Niccolò Cusano

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