Corriere dello Sport

Modena a un bivio chiede aiuto ai big

Uscita dalla Coppa Italia, si ritroverà con il solo campionato (a gennaio!) se domani sera non ribalterà il Tours Se Ngapeth e Bruno non girano, va in tilt. Giani, che non rischia, avverte: «Si lotta fino alla fine»

- Di Stefano Ferrari MODENA

Spessore degli avversari, gruppo incompleto e qualche big che gira a vuoto. Metteteci che Tours e Piacenza non sono proprio gli ultimi arrivati ed ecco che si spiega il black-out di Modena delle ultime gare. Fuori dalla Final Four di Coppa Italia, cioè il primo obiettivo stagionale, e ko una settimana fa in Francia (1-3, il ritorno domani sera al PalaPanini) nel secondo obiettivo di stagione, la Coppa Cev. Se dovesse andare male con i francesi, resterebbe soltanto il campionato, nella consapevol­ezza che questa Modena parzialmen­te stellare è attualment­e la quarta, quinta forza in Superlega, in attesa di un definitivo salto di qualità che non arriva. Anzi, sembrava quasi non fosse necessario, a un certo punto.

ESAMI VERI. Riavvolgen­do il nastro di questa stagione, dopo i balbettii iniziali di una squadra che aveva cambiato quattro-sesti dei titolari, più il libero, le vittorie a raffica della Leo Shoes Perkin Elmer avevano rilanciato i gialloblù. Dieci vittorie consecutiv­e in Superlega e tre in Coppa Cev non sono state cosa da nulla. Poi, come in tutti i corsi, arrivano gli esami, quelli veri, e qui Modena ha dimostrato che di quel salto di qualità, invece, aveva bisogno davvero. Mercoledì scorso, su un campo “serio” come Tours, con 2500 spettatori a un passo dal flex, i gialloblù sono andati alla deriva sotto i colpi dell’ex Tillie e di una squadra fatta e finita come non se n’erano incontrate prima in Europa. E domenica sera Piacenza è stata la... Tours italiana: contro sei titolari di rango e quatre tro cambi veri Modena è sparita, al netto del marchiano errore dell’arbitro Boris nel momento topico del match.

Tanto per citare, quando il gioco si fa duro, adesso Modena esce di scena. E non solo per il vuoto dietro ai titolari. Non è un caso che Ervin Ngapeth abbia sbagliato tutte e due le gare e lo stesso Bruno abbia marcato visita tra i protagonis­ti, e Modena abbia perso. Qualcosa è cambiato. Modena ha negli occhi la coppia stellare dell’ultimo scudetto, quella che si dissolse per il caso-Stoytchev, ma da allora sono passati cinque anni e qualcosa si è inceppato. Bruno non ha la stessa continuità e Ngapeth pare non sopportare quando si sente giù di corda. In questi casi, il francese non si limita a fare punti ma cerca sempre la giocata ad effetto, con il risultato che, anziché prendere Modena per mano, l’affossa.

NIMIR SOLO. Oggi il solo Nimir Abdel-Aziz garantisce continuità di punti e rendimento, Leal va a corrente alternata e i due centrali fanno la loro parte, ma con il solo centro nel volley moderno non si vince mai. La situazione dunque è delicata. E’ chiaro che coach Giani non rischia nulla, ma è vero che qualora domani sera Modena dovesse uscire anche dalla Coppa Cev (per restadentr­o serve vincere 3-0, oppure 3-1 più il golden set, con un 3-2 passa Tours), sarebbero due su tre gli obiettivi falliti, già a gennaio. E sul tema che Modena debba lottare fino alla fine è d’accordo lo stesso “Giangio”: «Non possiamo pensare che in certe partite i set finiscano 2518, finiscono come devono finire e cioè con gli ultimi punti, che sono decisivi - ha detto il coach - Non abbiamo fatto una super prestazion­e contro Piacenza, è vero, ma siamo rimasti sempre lì. Tours? Sarà un’altra gara da dentro o fuori, ci ritufferem­o nel lavoro dopo esserci leccati le ferite. Era una partita importante per andare a giocare una final four e ne siamo rimasti fuori. Mi dispiace molto».

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«Non si può vincere sempre 25-18, tutti i punti contano» Abdel-Aziz non basta

SPAVENTO DIMITROV. Brutta esperienza domenica sera per Dimitar Dimitrov, bulgaro di Ravenna. Frontale in auto e ricovero in ospedale, per fortuna senza fratture o serie conseguenz­e. Intanto la Consar ha sconfitto il Covid.

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LEGA VOLLEY Il libero Salvatore Rossini, 35 anni, e il regista Bruno, 35 discutono durante il match con Piacenza

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