Sarri, contrasti e spallate «Ma la Lazio ora cresce»
Scambio di vedute a distanza con Tare sui rinforzi: «Io farei spendere un miliardo e mezzo...»
Acquisti sì, acquisti no. Il mercato bloccato infiamma Formello. In Coppa è nato un botta e risposta a distanza tra Sarri e Tare. Il diesse, nel prepartita di Lazio-Udinese, è esploso ai microfoni di Mediaset dopo una domanda legata alla richiesta di innesti fatta da Sarri: «Mi sa che avete sentito interviste di Sarri sbagliate - la risposta irritata di Tare - abbiamo detto che ci sono dei problemi da risolvere e che una volta risolti faremo delle cose. Non so perché nascono queste domande, portateci rispetto». A Sarri, in conferenza stampa, è stato chiesto un commento su queste parole e il tecnico ha confermato la linea espressa da mesi. Aspetta acquisti, sa che sono condizionati alle cessioni. Sarri non ha citato Tare, ha tirato in ballo Lotito come garante di mercato: «Fosse per me - ha detto Mau - farei spendere anche un miliardo e mezzo... A mio avviso, questa società, per fare un discorso logico, ha bisogno di due-tre sessioni di mercato. Non ne farà mai una chiudendo 7-8 acquisti contemporaneamente. Lo sapevo prima di venire. Vediamo se si può fare qualcosa, il presidente ha sempre detto che se esce qualcuno entrerà qualcuno. L’importante è che la società sia predisposta mentalmente ad accompagnarci nella crescita». Tare, sempre nel prepartita, dopo le frasi di conferma che erano rimbalzate dall’estero nei giorni scorsi, ha smentito trattative con il Cska Mosca per Muriqi (ora ci sono rumors in Francia sul Saint-Étienne): «Non è vero niente. Sappiamo cosa dobbiamo fare, è tutto condiviso con l’allenatore. Il discorso è semplice, abbiamo dei problemi per l’indice economico, vanno risolti. E appena risolti, se ci saranno situazioni che aiuteranno la squadra e Sarri, faremo il possibile per realizzarle». Tare ha confermato che il rinnovo di Mau «è vicino, non è mai stato lontano».
LA CRESCITA. In mezzo c’è stata la partita e Sarri ha confermato d’essere un uomo tutto d’un pezzo, di ferro. Pussetto, franandogli addosso dopo una spallata di Lazzari (polemico con Mau a Salerno, ma ieri
senza cattive intenzioni), l’ha mandato al tappeto. Sarri s’è rialzato subito: «Neanch’io mi ero accorto di Pussetto, seguivo il pallone con gli occhi. Mi ha fatto un collaudo, un bel test, mi sono alzato prima io di lui, nonostante i 40 anni di differenza. Per ora ho retto (risata, ndr)». E’ resistente a tutto, Mau. E ora anche la sua Lazio: «La squadra sta crescendo - si è rallegrato il tecnico - al di là di tutti i discorsi tecnici e tattici che possiamo fare è cresciuta nello spirito, è più disposta a lottare, al sacrificio, alla fatica, questo ci può portare beneficio. Siamo stati trasportati tutti in questo clima, compresi i ragazzini entrati, si sono
subito messi a disposizione. La voglia di fare risultato e le motivazioni sono saliti, in campo si vede un altro livello di determinazione. Mi ha fatto piacere vedere questo spirito bello». Sarri, noto contestatore di calendari ingolfati, se l’è presa anche per la calendarizzazione diversa delle partite di Lazio (in campo ieri in Coppa) e Atalanta (in campo il 12 gennaio): «Bene la qualificazione - ha detto Mau - dispiace per i 120 minuti che abbiamo addosso prima dell’Atalanta, è una bizzarria di questi calendari, porta squilibri. Purtroppo è così, giochiamo la stessa manifestazione, ma l’Atalanta ha gioc ato la settimana prima di noi e sabato ci affrontiamo. E’ qualcosa di non logico». Sperava di vincere al 90': «La partita si poteva chiudere prima». Ha preservato Ciro finché ha potuto: «Muriqi ha fatto un primo tempo di discreto livello. Ciro aveva un problemino ad una vecchia cicatrice».
«Pussetto? Mi sono rialzato prima di lui. Il calendario non va Atalanta riposata»