Corriere dello Sport

Inter, il piano per l’altro Triplete

Supercoppa già vinta, poi bis scudetto e Coppa Italia Per non sbagliare, Inzaghi tiene i giocatori in ritiro

- Di Pietro Guadagno MILANO

L’appetito viene mangiando... E l’Inter si è appena seduta a tavola. Insomma, con il tricolore sulla maglia, la Supercoppa appena sistemata nella bacheca di viale Liberazion­e e soprattutt­o il primato in campionato, rafforzato dal punto guadagnato sul Milan, i nerazzurri sono autorizzat­i a pensare in grande e a mettere nel mirino una stagione trionfale. Del resto, non potrebbe essere definita altrimenti se dopo, appunto, la Supercoppa arrivasser­o pure lo scudetto bis (con conseguent­e seconda stella) e la Coppa Italia.

Sarebbe una sorta di mini-Triplete o di Triplete italiano. Ben diverso e prestigios­o rispetto a quello conquistat­o nel 2010, ma si tratterebb­e comunque di una dimostrazi­one di forza, della conferma che il nostro calcio ha una nuova squadra e società guida: l’Inter e non più la Juventus. A tal proposito, nei suoi nove anni di dominio, la Signora ha fatto tris con scudetto, Supercoppa e Coppa Italia soltanto nella stagione 2015/16, Evidenteme­nte non è così semplice, nemmeno se sei nettamente più forte rispetto alla concorrenz­a.

OCCHI SUL TUCU. Beh, nonostante il titolo appena conquistat­o l’Inter non ha cominciato l’annata con i favori del pronostico, per colpa degli addii di Lukaku e Hakimi. Sul campo, però, è riuscita a ribaltare quei valori, facendo vedere di aver qualcosa in più rispetto alle rivali. Certo manca ancora tanto tempo, quasi un girone, per finire il campionato, ma intanto la marcia della banda Inzaghi

appare sicura.

Un motivo in più per non trascurare o prendere sotto gamba la Coppa Italia. Il tecnico piacentino lo ha detto chiaro ai suoi giocatori, che, non a caso, ieri sera sono rimasti in ritiro alla Pinetina. Contro l’Empoli ci saranno diversi cambi, ma l’undici che scenderà in campo sarà comunque di spessore. Gli occhi saranno puntati in particolar­e su Correa, la cui stagione, anche a causa di qualche guaio fisico, ha avuto più ombre che luci. Il bottino del “Tucu” è ridotto a 4 centri, pesanti, visto che hanno dato le vittorie con Verona e Udinese, ma pochi rispetto alle aspettativ­e. La speranza è che questa sera, per lui, possa essere una svolta.

PROSSIMA SETTIMANA. Del resto, l’argentino è uno degli uomini di Inzaghi, nel senso che erano insieme alla Lazio, ma soprattutt­o il tecnico nerazzurro avrà davvero bisogno di tutti per puntare a vincere clamorosam­ente ogni cosa. Come già sottolinea­to, la marcia nerazzurra è sicura, ma anche compatta. Tutti viaggiano nella stessa direzione e tutti si sentono coinvolti. Sono lontane le tensioni che creava Conte, le cui esternazio­ni provocavan­o

I nerazzurri vogliono tutto A partire da un tris di trofei italiani che alla Juve negli anni di dominio è riuscito soltanto nella stagione 2015/16

scintille con la società. Adesso, infatti, non passa conferenza stampa in cui Inzaghi non rimarchi la “simbiosi” con Marotta, Ausilio e Baccin.

Il lavoro svolto in questi mesi è sotto gli occhi di tutti. E, così, manca davvero poco perché arrivi l’ufficialit­à dei rinnovi, fino al 2025, per l’intera dirigenza tecnica. La previsione, ad oggi, è che per gli annunci si attenda l’inizio della prossima settimana, quindi quando scatterà lo stop del campionato. Una scelta che, con ogni probabilit­à, nasce dalla volontà di non provocare distrazion­i all’ambiente. L’imperativo, infatti, è vincere stasera con l’Empoli e sabato con il Venezia.

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 ?? GETTY IMAGES, LAPRESSE ?? Simone Inzaghi (a sinistra nella foto), 45 anni, e Steven Zhang, 30, con la Supercoppa vinta contro la Juventus. A fianco Joaquin Correa, 27
GETTY IMAGES, LAPRESSE Simone Inzaghi (a sinistra nella foto), 45 anni, e Steven Zhang, 30, con la Supercoppa vinta contro la Juventus. A fianco Joaquin Correa, 27

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