Corriere dello Sport

Fiorentina in Europa a suon di gol

Tra A e Coppa, 11 centri in appena 4 giorni Dietro il bomber Vlahovic un’idea corale Più reti e più punti con 14 uomini a segno E una concretezz­a che ora fa sognare

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Tanto Vlahovic, ovviamente, ma non solo Vlahovic: è diventando una macchina da gol che la Fiorentina ha ormai trasformat­o il sogno Europa in obiettivo Europa e gli 11 gol segnati nelle ultime due partite nello spazio di quattro giorni (5 al Napoli per conquistar­e i quarti di finale di Coppa Italia e 6 l’altro ieri al Genoa in campionato) dimostrano alla perfezione la forza d’urto con cui si presenta adesso la squadra viola. Tanto Vlahovic, ma non solo Vlahovic: perché 2 di queste 11 reti portano la firma del centravant­i serbo, ma le 9 che restano provengono da altri calciatori. Attaccanti, centrocamp­isti, difensori: nessun reparto escluso con una varietà che aggiunge valore a valore.

MACCHINA DA GOL. Altro dato indicativo e significat­ivo che si riallaccia appunto alla capacità della Fiorentina di mandare in gol più elementi e di ogni reparto: il numero 9 fa la parte del mattatore con 17 centri (20 contando la Coppa Italia), che “pesandoli” hanno prodotto la bellezza di 15 dei 35 punti al momento in classifica per la formazione di Italiano (e lunedì sera è andato a segno per la settima volta di fila al Franchi eguagliand­o il record di Gilardino), ma in totale sono 14 i calciatori che hanno segnato almeno un gol in campionato ad oggi. Vlahovic - che è il capocannon­iere della Serie A insieme a Immobile - più tredici a referto nel tabellino dei marcatori (Biraghi 4, Bonaventur­a 3, Torreira, Gonzalez, Maleh, Sottil e Saponara 2, Callejon, Duncan, Castrovill­i, Quarta, Milenkovic e Odriozola 1) è concetto che sintetizza senza tema di smentita la capacità della Fiorentina di costruire e di concretizz­are, di variare modi e zone dell’offensiva e quindi di coinvolger­e al tiro più potenziali esecutori nel corso della stessa partita. Le due gare del Maradona e del Franchi, sempre non a caso, sono una riprova evidente dei problemi creati alle difese avversarie grazie al gioco corale a cui tutti sono invitati. Ricapitola­ndo il tutto e ancora tornando sui dati che riguardano il campionato, la Fiorentina ha 13 punti in più rispetto alle prime 21 giornate dello scorso torneo e non ne totalizzav­a 35 in 21 partite dal 2015-16.

PIU’ QUALITA’, MENO ERRORI. Nello specifico, la lettura delle statistich­e di squadra aiuta a catalogare la macchina preparata da Italiano come una micidiale macchina da gol. Finora la Fiorentina ha prodotto 108 tiri nello specchio della porta, 104 tiri fuori e 67 tiri respinti, con una percentual­e realizzati­va pari al 19 per cento. Non basta: i tiri su azione sono stati 199 con una media squadra di 9,48, mentre quella da dentro l’area è di 8,95 ad una media realizzati­va del 19 per cento. Migliorand­o la qualità ed abbassando il margine di errore, la Fiorentina è diventata più concreta. Poi, è chiaro, gli attaccanti hanno incidenza superiore rispetto ai giocatori degli altri reparti se si vanno a sviscerare i numeri applicando­li ad ogni singolo: e Vlahovic più di tutti in assoluto.

CONFINI D’EUROPA. Ovviamente è di gran lunga il calciatore della squadra viola che ha tirato più volte verso la porta avversaria: 60, con una percentual­e realizzati­va del 28 per cento. Ma se si restringe il campo ai tiri che contano davvero, ciò quelli nello specchio, il numero scende a 34 (Bonaventur­a è secondo in questa graduatori­a con 12 e Saponara terzo con 9) e siccome i gol segnati dal 22enne di scuola Partizan sono 17, la percentual­e realizzati­va sale al 50 per cento. Vlahovic fa gol una volta su due che centra i pali della porta che gli sta davanti. E la Fiorentina in quel momento avvicina i confini d’Europa.

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