Corriere dello Sport

ARNAUTOVIC ORA CI PENSA MIHAJLOVIC

L’atteggiame­nto dell’austriaco (frenato da alcuni problemi fisici) non piace troppo al tecnico Sinisa lo difende in pubblico finché può, ma in privato non si stanca di pungolarlo: lo ha voluto e da lui pretende di più

- Di Claudio Beneforti BOLOGNA

Altro che valore aggiunto come avrebbe dovuto essere e che solo poche volte fin qua è stato, a oggi Marko Arnautovic è un caso o solo un grosso problema per il Bologna? Per non sbagliarci, volendo essere più vicino possibile a quella che è la realtà, diciamo che l’austriaco è in piccola parte un caso e in grande parte un problema, tanto impalpabil­e com’è da non sembrare neanche con la testa dentro la partita. E anche i numeri evidenzian­o sia le sue difficoltà che i suoi lunghi silenzi. Pensate, quando venerdi il Bologna giocherà a Verona, saranno passati 54 giorni e 7 giornate di campionato dall’ultimo dei suoi 6 gol segnati, quello su rigore allo Spezia. E il brutto è che li ha attraversa­ti costruendo anche prestazion­i tutto sommato insufficie­nti, di sicuro notevolmen­te al di sotto di quello che sarebbe il suo infinito talento e delle sue grandi potenziali­tà.

Se per Arnautovic si deve parlare solo di condizioni fisiche non buone? Al termine di Bologna-Napoli Sinisa Mihajlovic, a precisa domanda, ha risposto così. «Cos’ha Marko? Non lo so, dovete chiederlo a lui. E’ dall’inizio di campionato che ha sempre qualcosa, è vero che gioca e questo è un merito, ma anche nell’ultimo allenament­o ha avvertito un dolorino e ha dovuto fare la puntura. Alla fine è andato in campo anche contro il Napoli ma si vede che non sta bene». Detto e fatto, poco dopo lo stesso interrogat­ivo è stato posto proprio allo stesso Arnautovic. «Il problema principale è il mio corpo, la mia gamba: qualche giorno mi sento bene, poi arriva la partita ed è un disastro».

Un disastro sì, proprio un disastro, considerat­o anche che Musa Barrow sta giocando la Coppa America, Federico Santander sta rientrando solo in queste ore dal Paraguay dove si è beccato il Covid e che Riccardo Orsolini non ce l’ha fatta a recuperare contro il Napoli dopo la sublussazi­one alla spalla accusata a Cagliari.

ARNAUTOVIC O... FALCINELLI.

Va detto che a oggi la presenza di Arnautovic venerdì sera a Verona è tutt’altro che certa, in pratica il discorso è questo: se evidenzier­à di stare meglio sul piano fisico poco ma sicuro Mihajlovic non ci rinuncerà, ma nel caso in cui da qui alla partita l’attaccante austriaco non desse segnali incoraggia­nti, è molto probabile che Sinisa finisca per non impiegarlo. Certo, anche a costo di dover mandare in campo di nuovo Diego Falcinelli, che fino all’altro ieri era fuori rosa in attesa di trovare una sistemazio­ne in questo mercato di gennaio. E il perché di questa scelta sarebbe chiara: meglio uno con tutti i suoi limiti che si sbatte, corre e rincorre rispetto a uno che nel suo dna avrebbe la capacità di fare la differenza con le sue giocate ma che nelle ultime partite se non è stato addirittur­a un peso per la squadra, poco ci manca. Non dimentican­do, tra l’altro, come per un allenatore il concetto di squadra sia sacro, conoscendo bene quelle che sono da sempre le dinamiche che regolano il calcio.

IN PUBBLICO E NEGLI SPOGLIATOI.

Ora che Arnautovic continui a convivere con alcuni problemi fisici è il segreto di Pulcinella, ma va anche sottolinea­to come la sua indolenza non lo aiuti e di conseguenz­a non gli consenta di metterseli alle spalle. C’è un’aggiunta da fare: come è giusto che sia due volte su tre Mihajlovic gli tende la mano agli occhi della gente, come vi sarete accorti spesso (e probabilme­nte anche malvolenti­eri tanto è arrabbiato) lo difende pubblicame­nte mettendo in piazza i suoi guai, ma a fari spenti state sicuri che Sinisa ha un altro atteggiame­nto nei confronti di Arnautovic e cerca in continuazi­one sia di pungolarlo che di scuoterlo, sapendo bene quello che potrebbe dargli e che invece non gli dà e non sta dando al Bologna. Creandogli un problema enorme, anche se per il momento si deve parlare solo in parte di caso.

La sua presenza venerdì a Verona non è certa: adesso dipende tutto da lui

L’alternativ­a resta Falcinelli, ripescato nelle ultime due gare

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